23 dicembre 2015

Buone feste dalle Acli Colf

Le lavoratrici e i lavoratori domestici, le colf e le assistenti familiari delle Acli augurano buone feste e vi dedicano questo pensiero:
 
 "Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano.
Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita.
Non darmi ciò che desidero, ma ciò di cui ho bisogno.
Insegnami l'arte dei piccoli passi."
 
Antoine-Marie-Roger de Saint Exupéry
 dal libro "Il Piccolo Principe"
 
 

22 dicembre 2015

Il Parlamento UE promuove un report sul lavoro domestico

Recentemente il Parlamento della UE ha presentato un report sul lavoro domestico dal quale emerge che la forte vulnerabilità delle persone che vi operano consente ai datori di lavoro di infrangere facilmente le legislazioni sul lavoro: non di rado, infatti, arbitrariamente viene deciso l'ammontare delle retribuzioni, spesso pagate in ritardo, o calcolato in maniera inadeguata l'orario.
 
Eppure questo è un settore in forte crescita, dovuto agli squilibri demografici europei, alla sempre maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, al difficile bilanciamento tra lavoro e vita familiare. Solo in Italia la presenza delle donne domestiche è cresciuta dal 78,3% del 2009 all'89% del 2015.

21 dicembre 2015

In diminuzione i servizi per la non autosufficienza degli anziani

"L'Italia appare ancora in ritardo nel riformare il proprio sistema di servizi pubblici rivolti agli anziani non autosufficienti". Questa l'amara conclusione cui è giunto il quinto rapporto sull'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia messo a punto dal Network non autosufficienza.
 
Dall'analisi emerge una chiara riduzione dei servizi di assistenza domiciliare, soprattutto per cause di natura economica. L'effetto di questa contrazione di risorse e servizi ha finito per incidere nel bilancio delle famiglie italiane, sempre più coinvolte in compiti di assistenza, comportando, di fatto, un impegno consistente del lavoro nero, con l'assistente familiare non in regola.
 
La richiesta, da parte dei curatori del rapporto, è che si avvii una politica nuova  che porti ad una maggiore consapevolezza su questo tema i cui oneri, ancora oggi, ricadono quasi interamente sulle spalle delle famiglie.
 
Per approfondire, cliccare qui

20 dicembre 2015

Dal Mondo: approvato in Colombia un progetto di legge per i lavoratori domestici.

Approvata in Colombia la scorsa settimana l'iniziativa per difendere il lavoro dignitoso: il disegno di legge sollecita il riconoscimento di condizioni dignitose, umane e lavorative, per quanti lavorano nel settore domestico.
 
Secondo il Ministero del Lavoro colombiano nel 2014, 709.000 erano le persone impiegate come collaboratori domestici. Di queste 647.000 erano donne e 36.000 uomini, tutti privi di un contratto legale scritto e con una retribuzioni al di sotto di quanto previsto.
 
Una buona notizia, questo, che potrà consentire di migliorare progressivamente le condizioni di migliaia di lavoratrici e lavoratori

17 dicembre 2015

Colf: la tredicesima va corrisposta entro Natale

Ho assunto una lavoratrice domestica, che lavora dalle 9 del mattino fino alle 17 del pomeriggio, usufruendo del pranzo, per 3 volte alla settimana. Visto che si avvicinano le vacanze natalizie, volevo corrispondere la tredicesima entro le feste di natale: come devo calcolare l'importo dovuto? entro quando devo effettuare il versamento?
 
Anche le lavoratrici domestiche hanno diritto al pagamento della tredicesima mensilità. L'art. 38 del Ccnl stabilisce infatti: “In occasione del Natale, e comunque entro il mese di dicembre, spetta al lavoratore una mensilità aggiuntiva, pari alla retribuzione globale di fatto”.
 
Dunque, la tredicesima mensilità, deve essere calcolata tenendo conto anche dell'indennità di vitto e alloggio: la lavoratrice che ha prestato la propria attività lavorativa per l'intero anno di servizio, avrà dunque diritto, per il mese di dicembre, al pagamento della retribuzione concordata per lo svolgimento della prestazione lavorativa, relativa al mese corrente, e della mensilità aggiuntiva di tredicesima, pari alla stessa retribuzione maggiorata dell'indennità di vitto e alloggio.
 
Nel 2015, l'indennità di vitto e alloggio mensile è pari a € 141,44 nel caso di rapporto di lavoro svolto in regime di convivenza; mentre nel caso in cui la lavoratrice ne usufruisca solo parzialmente, in quanto, ad esempio svolge un lavoro ad ore o comunque non in regime di convivenza, come nel caso di cui sopra, si dovrà moltiplicare l'indennità giornaliera corrispondente (€ 1,90 per pranzo, o colazione, e cena; € 1,64 per alloggio)  per il numero di giorni nella settimana in cui ne usufruisce, tenendo conto della seguente tabella.
 
Nel caso di cui sopra, quindi si moltiplicherà € 1,90 x 3 giorni x 52/12 = € 24,70. La tredicesima sarà composta dalla retribuzione “ordinaria” maggiorata di tale importo.
 
Come espressamente stabilito dall'art. 38 del Ccnl la tredicesima deve essere corrisposta in occasione del Natale e comunque entro il mese di dicembre.

16 dicembre 2015

Le Acli Colf di Cosenza organizzano un momento conviviale per Natale

Con il Natale alle porte le Acli Colf di Cosenza, insieme al Punto Famiglia Acli di Cosenza e la comunità di rumeni in Calabria "Dacia", organizzano un incontro conviviale giovedì 17 dicembre alle ore 15 presso il circolo Acli di via Alimena 76 a Cosenza.

Accorrete numerosi per trascorre un bel pomeriggio insieme e per maggiori informazioni potete contattare la nostra sede provinciale.

(...) E’ Natale ogni volta
che sorridi ad un fratello 
e gli tendi la mano.
(...) E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

11 dicembre 2015

A Torino "Bailando e gustando"

Domenica 13 dicembre 2015 le Acli Colf di Torino, con il CTA, si ritroveranno per la quinta edizione di "Bailando e gustando", per passare insieme una giornata di festa con danze, sorprese e apericene presso uno storico circolo Acli: il circolo "Fioccardo".
 
Un momento di allegria che chiude il 2015 e apre un fiducioso 2016, all'insegna della pace e della solidarietà con lo spirito vivace e allegro che da sempre ha caratterizzato la nostra associazione, anche in periodi storici difficili.

10 dicembre 2015

Appuntamento il prossimo 12 dicembre per un incontro conviviale promosso dalle Acli Colf di Milano

Sabato 12 dicembre le Acli Colf di Milano organizzeranno presso il Salone "Luigi Clerici" di via della Signora 3 un incontro all'insegna dei canti e delle musiche per scambiarsi i tradizionali auguri di Natale e per gustare insieme una fetta di panettone.
 
Presente a questo bel momento di convivialità - che inizierà alle ore 15 - don Alberto Vitali.

9 dicembre 2015

La crisi globale della cura

(Rassegna stampa)


Una bella riflessione sul lavoro di cura da parte di Bridget Anderson, la quale ne rileva la marginalità rispetto a ciò che comunemente è definito "lavoro". Secondo la studiosa, infatti, il lavoro domestico è percepito come eccezione poiché non rientra nel modello di lavoro salariato. In conseguenza di ciò esso è deregolamentato, terreno di abusi, sfruttamenti e disuguaglianze.
 
Da qui la definizione di "crisi globale della cura". Scrive infatti la Anderson:  "attualmente, se da un lato la riproduzione sociale funge da sostegno alle relazioni di mercato, dall'altra viene strutturalmente sottovalutata dalle economie capitaliste".
 
Per la lettura integrale dell'articolo, cliccare qui

7 dicembre 2015

Istantanee dell'incontro di Verona


Ecco alcuni scatti dell'incontro svoltosi ieri a Verona: una bella iniziativa, con la consegna degli attestati e con una ricca tavola di buoni dolci preparati dalle stesse partecipanti. Il cesto natalizio è stato regalato alle Acli Colf, ma si è poi deciso di donarlo alla  famiglia di una assistente familiare disoccupata e con bambini

4 dicembre 2015

A Verona un incontro in occasione del S. Natale

In occasione del prossimo S. Natale, le Acli Colf di Verona, in collaborazione con le Acli e la Fap di Verona, organizzano un incontro per consegnare oltre 30 attestati di partecipazione al corso di formazione "Prendersi cura del benessere dell'anziano nella quotidianità" e per proporre un nuovo percorso formativo per l'anno 2016 "La salute ed il benessere delle assistenti familiari nel lavoro di cura".
 
L'incontro, che si terrà il prossimo 6 dicembre presso la sede di via Interrato Acqua Morta 4 (VR), e a cui parteciperà anche Claudia Alemani, supervisore pedagogico presso l'Università Milano Bicocca, sarà inoltre una bella occasione per scambiarsi gli auguri natalizi e per condividere un momento di convivialità tra le div erse culture e religioni dell'universo Acli Colf.

3 dicembre 2015

Una buona notizia: l'INPS ha rivisto i criteri per accedere alla Naspi

Una buona notizia per colf, badanti e babysitter che perdono il lavoro. L’Inps ha rivisto i criteri per accedere alla Naspi, il nuovo assegno di disoccupazione, allargando di fatto la platea dei beneficiari.

Il Jobs Act, cioè la riforma del lavoro entrata in vigore lo scorso maggio, pone tre requisiti per accedere alla Naspi. Bisogna infatti essere stati licenziati, aver versato contributi per almeno 13 settimane nel corso degli ultimi 4 anni e, attenzione, aver lavorato per almeno 30 giorni nei dodici mesi precedenti la perdita del lavoro.  Per i lavoratori domestici è però difficile calcolare i giorni effettivi di lavoro, dal momento che i datori comunicano all’Inps solo le ore lavorate nel corso della settimana. Due giorni da quattro ore, per esempio, risultano identici a un giorno da otto.

L’Inps aveva quindi introdotto, solo per i lavoratori domestici, un requisito legato non ai giorni, ma alle ore. Secondo  una circolare di fine luglio, avrebbe potuto accedere alla Naspi solo chi aveva lavorato nei dodici mesi precedenti il licenziamento almeno “per 5 settimane con un minimo di ore lavorate per ciascuna settimana pari a 24 ore”. Quell’interpretazione era una mannaia che tagliava fuori automaticamente dalla Naspi addirittura un terzo di colf, badanti e babysitter. Su 900 mila che versano i contributi, infatti, ben 300 mila lavorano meno di 24 ore a settimana. Nel conto finiscono anche tante lavoratrici che in realtà lavorano di più, ma che sono state regolarizzate solo per una parte del loro impegno.
Associazioni come l’Acli Colf avevano subito denunciato quella che sembrava un’ingiusta discriminazione. Le lavoratrici part-time venivano penalizzate e rimanevano senza alcun salvagente in caso di perdita del posto di lavoro, subendo tra l’altro un trattamento (il calcolo a ore) differenziato rispetto a tutti gli altri lavoratori.

Ora  l’Inps, fortunatamente, ha fatto marcia indietro. In una nuova circolare, diffusa il 27 novembre, ha ridefinito i criteri, spiegando che il requisito dei 30 giorni si intende soddisfatto se nei 12 mesi precedenti il licenziamento risultano “almeno 5 settimane di contributi”. Il numero di ore non conta più. Potrà quindi accedere alla Naspi chi ha lavorato regolarmente per almeno cinque settimane, sia a tempo pieno  che part time. 
“È un’ottima notizia. L’Inps ha fatto una scelta corretta nei confronti delle lavoratrici part-time, ma in generale di tutto il settore domestico. Colf, badanti e babysitter vanno trattate come tutti gli altri lavoratori, anche per i requisiti della disoccupazione” dice a Stranieriinitalia.it Raffaella Maioni, responsabile nazionale Acli Colf.
Il cammino, però, è solo all’inizio. “Oggi – spiega Maioni – i contributi non vengono versati in base alle retribuzioni effettive, ma in base a retribuzioni convenzionali. Questo porta a prestazioni previdenziali inferiori a quelle che le lavoratrici domestiche meriterebbero”.


30 novembre 2015

Dal Mondo: anche in Colombia la battaglia per i diritti dei lavoratori domestici

Anche in Colombia si alzano le voci di protesta per chiedere la tutela dei diritti delle lavoratrici domestiche. Sebbene questo Paese, rispetto ad altri dell'America Latina e dei Caraibi, abbia una delle leggi più progressiste (la 1595 del 2012) che prevede il pagamento minimo mensile e l'adesione alla sicurezza sociale, permangono ancora dei forti squilibri: ad esempio, quanti operano nell'ambito del settore di cura sono tenuti a dieci ore giornaliere, contro le otto degli altri lavoratori colombiani.
 
La Corte Costituzionale colombiana ha riconosciuto la forte vulnerabilità dei lavoratori impiegati nei servizi domestici: questo grazie anche all'impegno di persone come Maria Roa Borja, Presidente dell'Unione dei Lavoratori domestici, da tempo impegnata per difendere i diritti delle oltre 750.000 donne attive nel settore domestico, spesso ridotte in stato di schiavitù e con degli oggettivi impedimenti ad accedere alle prestazioni sociali.

26 novembre 2015

Anche la colf ha diritto alle prestazioni INAIL

Sono assistente familiare presso una famiglia di anziani. Mentre stavo occupandomi delle pulizie di casa ho inavvertitamente rotto un vetro procurandomi una ferita all'avambraccio, che ha necessitato di un intervento d'urgenza ad un tendine. Posso fare denuncia di infortunio sul lavoro?
Anche la lavoratrice domestica ha diritto alle prestazioni INAIL, per gli infortuni sul lavoro, quando l'evento si è verificato in occasione di lavoro.

In tali casi la retribuzione è assicurata dall’INAIL, a partire dal 4° giorno di assenza, che verserà al lavoratore l’indennità giornaliera, che comprende i giorni festivi, a partire dal quarto giorno di assenza, pari al 60% della retribuzione convenzionale fissata secondo le tabelle INPS, per i primi 90 gg, che sale poi al 75% per i successivi. Una volta che la lavoratrice sarà giudicata guarita, l'INAIL valuterà inoltre la presenza di postumi permanenti dell'infortunio, ovvero la presenza di conseguenze in qualche modo invalidanti, assegnando un punteggio, cui è legata l'erogazione di un indennizzo in forma di somma capitale o di rendita annuale, a seconda della gravità dell'infortunio - www.inail.it

 In questo caso resterà a carico del datore di lavoro, il pagamento dei primi 3 giorni di assenza dal lavoro, quindi l’indennità di ferie, il TFR e la quota di tredicesima non liquidata dall’INAIL (40% per i primi 90 gg o 25% per i successivi).

Inoltre, se si è versato il relativo contributo di assistenza contrattuale, potrà intervenire la CASSA COLF, che, a determinate condizioni, prevede il pagamento di una indennità giornaliera in caso di ricovero con o senza intervento chirurgico e successiva convalescenza certificata dal medico.
 
In tali casi chi deve effettuare la denuncia di infortunio sul lavoro non è il lavoratore ma il datore di lavoro che deve inoltrare denuncia di infortunio sia all’INAIL che all’Autorità di Pubblica Sicurezza entro due giorni dal ricevimento del primo certificato medico o del referto del Pronto Soccorso (che deve essere allegato alla denuncia) oppure in caso di pericolo di morte, entro 24 ore anche con telegramma o fax.
 
L'unico obbligo a carico della lavoratrice è quello di provvedere tempestivamente a consegnare al datore di lavoro il certificato medico rilasciato (di solito) dal Pronto soccorso, in modo che il datore di lavoro possa adempiere agli oneri di denuncia.

25 novembre 2015

Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: le Acli Colf sostengono l'iniziativa del Coordinamento Donne


In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le Acli Colf condividono e promuovono il messaggio di denuncia lanciato dalle Coordinamento Donne Acli, di cui fanno parte.
 
Infatti, il fenomeno della violenza femminile colpisce ancora oggi, in Europa e in Italia, milioni di donne, a testimonianza di una "cultura della violenza" che sopravvive a tutte le misure di contrasto.
 
Qui è possibile leggere il comunicato stampa del Coordinamento Donne, con all'interno una bella iniziativa - quella dei braccialetti anti-violenza realizzati in carcere - promossa da Agnese Ranghelli, responsabile nazionale delle donne Acli.

24 novembre 2015

Long Term - Care Workers

In un mondo che cambia, con un progressivo invecchiamento della popolazione, diventa fondamentale un maggior investimento nel settore della Long-Term Care. Oggi però una recente indagine dell'OCSE svela che in una società che invecchia - e che nella maggior parte dei casi invecchia da malata - ancora pochi sono i professionisti dedicati alle cure a lungo termine..
 
Un fenomeno, questo, che interessa soprattutto l'Italia dove la maggior parte dei malati è affidata alle cure dei propri familiari e non già a quelle di personale specializzato (infermieri e operatori sanitari) il cui numero è comunque in costante aumento nel mondo.
 
Attualmente gli investimenti sul comparto delle LTC (Long-Term Care), destinata a salire nel corso dei prossimi anni, sono maggiori nei Paesi nordici, mentre i Paesi dell'Est Europa costituiscono il fanalino di coda.

23 novembre 2015

Uno sguardo sul recente corso di formazione organizzato dalle Acli Colf

Partecipazione. Curiosità. Voglia di intraprendere. Queste potrebbero essere le tre chiavi di lettura che hanno caratterizzato il recente corso di formazione, organizzato dalle Acli Colf a Roma e dedicato a volontari e nuovi dirigenti.
 
Numerose sono state le provincie che hanno deciso di mettersi in gioco e partecipare, nella prospettiva di un maggior impegno sui territori e di un più determinato rilancio dell'attività associativa delle Acli Colf.
 
Durante il percorso si sono tenute delle lezioni "tecniche" sulle norme che disciplinano la materia del lavoro e il CCNL, grazie ai contributi di Federica Suardi e Marco Calvetto. A Franco Bertin, invece, è toccato un approfondimento sui principi della disciplina previdenziale delle colf.
 
Non sono però mancati anche momenti di natura più "colloquiale" e associativa: è stato il caso di Emiliano Manfredonia, Responsabile dello Sviluppo Associativo delle Acli, con cui i partecipanti si sono interfacciati presentandosi e offrendo spunti di riflessione condivisa; gli interventi serali di Stefano Tassinari e Paola Vacchina, i quali hanno consentito ai presenti di potersi raccontare e di misurarsi con lo spirito profondo che sin dalle sue origini ha animato il lavoro delle Acli Colf. Inoltre i gruppi di lavoro in cui i corsisti sono stati suddivisi hanno rappresentato un laboratorio nel quale confrontarsi e produrre nuove idee. L'intervento conclusivo, poi, di Gianni Bottalico, Presidente delle Acli Nazionali, ha consentito non solo di riflettere sulle sfide, difficili ed impegnative, che il futuro riserverà, ma anche sullo stretto legame tra l'Associazione e le Acli Colf.

19 novembre 2015

Le famiglie e la domanda di servizi di assistenza

Ieri mattina, in occasione del convegno "Sostenere il welfare familiare", svoltosi a Roma, sono stati illustrati alcuni dati che consentono di fotografare la realtà attuale delle famiglie italiane analizzate nelle loro fragilità, nelle loro prospettive demografiche, nelle loro capacità economiche e nel loro rapporto con la domanda di assistenza.
 
Proprio in merito a questo ultimo aspetto è emerso che l'8,3% delle famiglie italiane si avvale, nel 2015, di servizi di assistenza e collaborazione domestica : parliamo di oltre 2 milioni di nuclei familiari! Il reclutamento dei collaboratori avviene nel 94% dei casi attraverso amici e conoscenti
 
Purtroppo, la stragrande maggioranza delle famiglie che si rivolgono alle prestazioni di collaboratori domestici non riceve alcuna forma di sostegno: non è cosa da poco se consideriamo che tale spesa incide per il 30% sul reddito disponibile. Questo comporta, nel 50% dei casi, che le famiglie riducano altre voci di spesa: ciò talvolta spinge non solo a intaccare i risparmi, ma anche verso forme di indebitamento!

Per maggiori informazioni, cliccare qui

18 novembre 2015

Il fenomeno del "trafficking": uno sfruttamento invisibile

Il fenomeno del "trafficking", ovvero la tratta di essere umani, colpisce ogni anno milioni di uomini, donne e financo bambini. Nel 2008 le Nazioni Unite hanno stimato che circa 2,5 milioni di persone, provenienti da 127 paesi differenti - per lo più Stati interessati da eventi bellici o comunque in situazioni di grave difficoltà economica-finanziaria -, sono state vittime di questa tratta. Un trend purtroppo in crescita che, nella sola Europa, conta ogni anno almeno 800 mila persone coivolte in ogni genere di sfruttamento, dalla sfera sessuale a quella lavorativa.

Il fenomeno del "trafficking" è stato oggetto di analisi da parte delle Acli Colf già nel 2011. Nella pubblicazione "Colf d'Italia. 150 anni di lavoro domestico per raccontare l'Italia che cura", insieme alla dott.ssa Maria Grazia Giammarinaro, relatrice speciale delle Nazioni Unite, si è esaminato questo sfruttamento invisibile, mettendo in luce i principali canali attraverso cui esso prende forma, gli elementi di vulnerabilità che ne favoriscono la diffusione, ma anche le modalità di prevenzione e di auto-organizzazione per potersi difendere e avviare una politica di denuncia. In particolare ci si è soffermati sulla situazione italiana dove fortunatamente, anche grazie ad una solida tradizione sindacale e legislativa (si pensi alla Legge n. 339 del 2 aprile 1958 "Per la tutela del rapporto domestico"), i fenomeni di servitù domestica sono piuttosto marginali.

Per approfondire, si rimanda alla lettura dell'articolo de "La Repubblica".

12 novembre 2015

La colf in gravidanza matura ferie e TFR

L'assistente familiare di mia madre mi ha comunicato di essere incinta: vige il divieto di licenziamento anche per colf fino ad un anno di età del bambino? Come devo comportarmi con la retribuzione e i contributi?

Anche per le assistenti familiari vige il divieto di licenziamento in gravidanza, che differisce però da quello delle altre lavoratrici, per la durata: recita infatti l'art. 24 del Ccnl “Dall'inizio della gravidanza, purché intervenuta nel corso del rapporto di lavoro, e fino alla cessazione del congedo di maternità, la lavoratrice non può essere licenziata, salvo che per giusta causa”. Quindi il divieto di licenziamento della lavoratrice domestica si protrae solo fino alla fine del periodo di congedo obbligatorio, e non prosegue fino al compimento di un anno di età del bambino. La lavoratrice in stato di gravidanza dovrà semplicemente consegnare il certificato medico da cui si evince la data presunta del parto, e che farà fede per il conteggio dell'inizio del periodo di congedo obbligatorio, in cui la lavoratrice deve obbligatoriamente astenersi da ogni attività lavorativa.

Tale periodo:

– inizia 2 mesi prima la data presunta del parto, salvo che vi siano pericoli per la gravidanza, nel qual caso la lavoratrice chiederà di accedere alla maternità anticipata, come previsto dall'art. 17 Legge 151/2001, oppure salvo che, la lavoratrice chieda esplicitamente di posticipare l'inizio del periodo di astensione fino a 1 mese prima della data presunta del parto;

-        si protrae per il periodo eventualmente intercorrente tra tale data e quella effettiva del parto;

-        termina 3 mesi dopo la data del parto, salvo che la lavoratrice abbia optato per la flessibilità del congedo,  posticipando l'inizio del periodo di astensione a 1 mese prima del parto, nel qual caso si estende fino a 4 mesi dopo;

Per tale periodo la lavoratrice potrà fare domanda all’INPS per ottenere l’indennità di maternità, che coprirà l’80% della retribuzione globale di fatto, ed è assistita dalla contribuzione figurativa: durante tale periodo il datore di lavoro sospenderà infatti sia la contribuzione che la retribuzione,  che saranno a carico dell’INPS, ad esclusione di ferie e TFR per l'intero importo, e tredicesima, per la parte che residua (ovvero il 20%, visto che l'INPS eroga l'80% della retribuzione globale di fatto)
 
La maternità è uno dei motivi per cui l’art. 7 Ccnl prevede espressamente la possibilità di stipulare con altra lavoratrice un contratto a tempo determinato, che eventualmente, nel caso in cui la lavoratrice non si sentisse di rientrare, può essere convertito a tempo indeterminato.
 
Il nuovo Ccnl ha rafforzato la tutela contro i licenziamenti della lavoratrice madre, introducendo un nuovo art. 39 secondo cui: “I termini di preavviso di cui al comma precedente, saranno raddoppiati nell’eventualità in cui il datore di lavoro intimi il licenziamento prima del trentunesimo giorno successivo al termine del congedo per maternità”. Quindi nel caso in cui, al termine del congedo obbligatorio, alla scadenza dei tre mesi successivi al parto, il datore di lavoro intimi il licenziamento entro i successivi 30 giorni, dovrà osservare un preavviso doppio rispetto a quello ordinario.

10 novembre 2015

Le Acli Colf promuovono un percorso formativo rivolto a volontarie/i e nuove/i dirigenti

Dal 19 al 21 novembre, presso la struttura di CasAcli di via Vicolo del Conte 2 (Roma), le Acli Colf organizzeranno un corso di formazione rivolto a volontarie/i e nuove/i dirigenti.
Il percorso dal titolo "Il lavoro che cura. Associazione e diritti per un lavoro domestico e di cura dignitoso" - svolto in collaborazione con le Acli ed il Patronato Acli - mirerà non solo a individuare nuove piste di lavoro per migliorare e implementare la missione associativa delle Acli Colf, ma anche a fare luce e chiarezza su alcuni temi centrali inerenti la normativa del lavoro domestico.

9 novembre 2015

Acli Colf di Varese: la proiezione del video "Più forte della paura" per riflettere sull'attività delle volontarie

L'appuntamento è per domenica 15 novembre, alle ore 15: le Acli Colf di Varese proietteranno il video progetto "Più della paura", ideato e curato da Maria Hayday e Giovanna Lumiera.
 
La proiezione è una raccolta di interviste e riflessioni che, con un bell'intreccio, raccontano sia le attività svolte dalle volontarie del circolo Acli Colf di Varese, sia le esperienze di uomini e donne che vengono  a contatto con tutti i servizi offerti dalle Acli.
 
Il programma del pomeriggio, che si terrà in via Speri della Chiesa 9 (3° piano), sarà allietato anche da una merenda per stare tutti insieme più allegramente.

5 novembre 2015

Anche per le colf sussiste il divieto di licenziamento in gravidanza

Lavoro come collaboratrice domestica presso una famiglia di anziani e ho da poco saputo di essere in gravidanza: il datore di lavoro può licenziarmi?

Ha fatto molto scalpore la sentenza della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 2 settembre 2015 n. 17433, rimbalzata tra i network in rete come la dichiarazione da parte della Suprema Corte di una assoluta liceità del licenziamento delle lavoratrici domestiche in gravidanza.


In realtà la Corte di Cassazione ha semplicemente rilevato come il divieto di licenziamento non è previsto dalla legge come illecito, in quanto l'art. 62 della Legge 151/2001, di tutela della maternità, esclude le lavoratrici domestiche da quella particolare tutela che vieta ai datori di lavoro il licenziamento dall'inizio della gravidanza fino ad un anno di età del bambino. Così come del resto le dimissioni in gravidanza non sono assistite da quella particolare tutela che impone la “convalida”, con apposita dichiarazione presso la Direzione Territoriale del Lavoro, per le lavoratrici nel settore imprese.
 
Ciò però non significa che il licenziamento della lavoratrice in gravidanza sia “lecito” e manchi di ogni tutela.
 
Innanzitutto è il Ccnl che prevede il divieto di licenziamento: l'art. 24 recita “Dall'inizio della gravidanza, purché intervenuta nel corso del rapporto di lavoro, e fino alla cessazione del congedo di maternità, la lavoratrice non può essere licenziata, salvo che per giusta causa”.

In secondo luogo, il sistema normativo vigente, comprensivo dei principi costituzionali di tutela della famiglia e della maternità (art. 31) nonché di parità di trattamento (art. 37), prescrive la realizzazione di una tutela sostanziale della lavoratrice in gravidanza, che passa necessariamente dal divieto di licenziamento: proprio sulla base di questi principi sia la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 86/1994, sia la Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 6199/98, hanno avuto modo di sottolineare che la specialità del rapporto di lavoro domestico, legata al fatto di essere destinata a soddisfare le esigenze domestiche del datore di lavoro e della sua famiglia, non vale ad escludere in modo assoluto ed aprioristico l'applicabilità la normativa dettata per il lavoro nella impresa, e in particolare quella sulla tutela della maternità.
 

 
Esiste infatti una regola generale di protezione, di cui all'art. 2110 cod. civ., che impone, in assenza dell'applicabilità di normative speciali, come appunto la Legge 151/2001, la sospensione dell'obbligo della prestazione di lavoro e il diritto alla conservazione del posto, due elementi riconosciuti come indispensabili per assicurare l'effettiva tutela della lavoratrice in gravidanza, come del resto previsto da molte convenzioni internazionali ratificate dall'Italia, da ultimo la Convenzione Ilo C189 del 2011, e prima ancora la Convenzione Ilo C103 ratificata nel 1970, cui si affianca la Direttiva 76/207 sulle pari opportunità, nonché la Carta Sociale Europea ratificata nel 65.
 

 
In definitiva, pur se non espressamente previsto dalla Legge 151/2001, vige un divieto di licenziamento in gravidanza anche per le lavoratrici domestiche, che si differenzia da quello delle altre lavoratrici esclusivamente per la durata, e che viene pacificamente identificato con il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro o congedo di maternità, per evidenti ragioni di equità e parità di trattamento.
 

2 novembre 2015

L'11 novembre un workshop per esaminare le risposte politiche europee contro lo sfruttamento dei lavoratori domestici


Mercoledì 11 novembre, presso San Domenico di Fiesole (Via delle Fontanelle 18), in provincia di Firenze,si terrà il workshop sullo sfruttamento nel lavoro domestico.
 
L’incontro, organizzato sotto gli auspici del progetto DemandAT e in collaborazione con il progetto TRAFFICKO, si propone di valutare criticamente le forme che lo sfruttamento può assumere nel settore del lavoro domestico, analizzando le risposte politiche adottate in Italia e in altri sei paesi europei (Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Paesi Bassi e Regno Unito) per fronteggiare questa emergenza che colpisce, tra le mura domestiche, migliaia di lavoratori.

Per chi volesse approfondire i contenuti del workshop, che sarà tenuto in italiano e inglese con traduzione simultanea, può consultare il programma
 


 

30 ottobre 2015

Il futuro è sociale. Diamo forza al welfare

Si terrà il prossimo martedì 3 novembre a Roma l'incontro nazionale del Forum Terzo Settore dal titolo "Il futuro è sociale. Diamo forza al welfare".
L'incontro, che si terrà presso Porta Futuro (via Galvani 108), sarà un vero e proprio appello - lanciato dalle associazioni del Forum - per chiedere al Governo azioni concrete per investire sul futuro.
Cinque i temi chiavi sottolineati dal Forum: l'investimento sul welfare da Nord a Sud, la necessità di garantire i livelli essenziali delle prestazioni, l'investimento sul lavoro sociale (in particolar modo aiutando le famiglie nel ricorso al lavoro di cura o educativo regolare, prevedendo anche maggiori detrazioni e agevolazioni fiscali) , la partecipazione del Terzo Settore alla programmazione e all'organizzazione nazionale e locale del welfare e l'investimento sulla trasparenza.
L'appuntamento, che si terrà dalle 9.30 alle 14.00 sarà accompagnato, nei giorni precedenti e in quelli immediatamente successivi, da una serie di iniziative sul territorio.

Questo il programma della giornata.

29 ottobre 2015

Formazione per i servizi all'infanzia a Treviso

Ai blocchi di partenza una nuova iniziativa dell’Associazione provinciale Acli di Treviso in collaborazione con Ipsia e Acli Colf. 
Si tratta della seconda edizione del percorso formativo rivolto ad una decina di giovani donne disoccupate e inoccupate, dai 18 ai 30 anni, residenti in Provincia di Treviso. Il corso si propone di orientare e/o riqualificare le persone che vi partecipano in vista del loro inserimento lavorativo. E' un percorso formativo che punta a favorire l’avvicinamento delle ragazze al mondo del lavoro nei servizi all'infanzia.
I temi affrontati durante il corso verteranno su 4 aree di competenza: orientamento al mondo del lavoro, giuridico-contrattuale, pedagogico-educativa e tecnico-professionale.
Ma non sarà solo una formazione teorica. Al termine del corso, ci sarà la possibilità di realizzare un tirocinio con “borsa lavoro” presso alcune strutture.
Per informazioni contattare lo 0422/56340 e compilare il modulo di adesione entro il 04 Dicembre 2015 che puoi scaricare collegandoti al seguente sito www.aclitreviso.it

28 ottobre 2015

La nostra posizione: le Acli Colf alla "Vita in Diretta"

Mercoledì 28 settembre a partire dalle ore 17.30, le Acli Colf con Lidia Obando componente del Direttivo nazionale, parteciperanno alla trasmissione "La Vita in Diretta" su Rai1 per parlare del lavoro delle assistenti familiari, alla luce, anche, di casi di cronaca che succedono.

Purtroppo dietro il lavoro domestico e di cura si nascondono molte solitudini, come più volte abbiamo affermato con forza come associazione.
La solitudine della famiglie che non sanno a chi rivolgersi per assistere i propri familiari; solitudine degli anziani che soprattutto quando non hanno reti familiari e comunitarie alle spalle, sono sempre più soli e deboli; solitudine di chi svolge il lavoro di cura e assistenza che spesso si trova sospesa tra il lavoro che fa in Italia e gli affetti che lascia nel suo paese.
Ma anche i carichi di lavoro incidono, le molte ore di presenza in casa, la sovrapposizione tra vita personale e vita lavorativa...
Sono tutte riflessioni che la nostra associazione conosce molto bene e vive, soprattutto in questi anni di crisi economica e sociale.

Difendere le lavoratrici della cura, significa per noi difendere il lavoro di cura, ovvero chi cura e chi viene curata, a partire dal lavoratore che oggi deve essere riconosciuto sempre più come attore della rete del welfare della cura, con una propria figura professionale, con una precisa formazione, con precisi supporti affinché il settore dell'assistenza presso il proprio domicilio, sia perseguibile e dignitosa per tutti.


27 ottobre 2015

Colf: il lutto interrompe le ferie

Lavoro come assistente familiare ad ore, presso una famiglia, dove presto la mia opera tre giorni la settimana: lunedì mercoledì e venerdì. Mentre mi trovavo in ferie, ho avuto un grave lutto a seguito del quale ho abbandonato immediatamente le vacanze e sono rientrata in città. Posso comunque usufruire del permesso per gravi motivi previsto dal Ccnl, anche se ero in ferie?
 
L'art. 20 del Ccnl, stabilisce che il lavoratore colpito da comprovata disgrazia a familiari conviventi, o parenti entro il 2° grado, ha diritto a un permesso retribuito pari a 3 giorni lavorativi, che devono essere conteggiati sul calendario escludendo i giorni festivi, e i giorni feriali in cui il lavoratore non presta attività lavorativa.
 
La giurisprudenza ha avuto modo di sottolineare, che nel caso in cui il lutto intervenga durante un periodo di ferie, il godimento delle ferie si interrompe, e il lavoratore ha diritto a fruire del permesso per lutto previsto dall'art. 20 del Ccnl, in aggiunta ai giorni che già ha usufruito come ferie vere e proprie e indipendentemente dal fatto che il lutto sia intervenuto al di fuori del contesto lavorativo.
 
Ciò in conformità con la funzione riconosciuta alle ferie di reintegrazione delle energie psico-fisiche del lavoratore, che può attuarsi solo nel caso in cui le stesse siano effettive.
 
Per poterne usufruire è necessario che il lavoratore informi tempestivamente il datore di lavoro, e trasmetta adeguata documentazione attestante lo stato di infermità o la disgrazia, intervenuta nelle more della fruizione delle ferie, entro cinque giorni dal rientro

26 ottobre 2015

Dal Mondo. In Ecuador sicurezza sociale anche per 'las amas de casa'

In  Ecuador dal 1° ottobre è iniziata la campagna di iscrizione all'IESS (Instituto ecuatoriano de securidad social), anche per le casalinghe per garantire la sicurezza sociale anche a questa fasce di popolazione, tra le più deboli del paese. Il processo è iniziato a partire dalle beneficiarie del 'Bono de Desarrollo Humano' - Buono di Sviluppo Umano - (BDH), un sussidio che lo stato garantisce alle persone più povere del paese.
In un mese circa 60mila iscrizioni, tanto che entro la fine del 2015 l'Istituto ecuadoriano di sicurezza sociale (omologo dell'INPS italiano) conta di raggiungere i 240.000 affiliati.
Questo è considerato un evento storico che riconosce il lavoro sociale ed economico svolto dalle massaie a casa: versando da 2 a 46 $ al mese, in base al reddito ogni famiglia, sarà possibile accedere alla pensione di vecchiaia.
Un evento importante - è stato riconosciuto dai promotori dell'iniziativa - perché riconosce il lavoro sociale ed economico svolto dalle casalinghe, e anche la rappresentante delle lavoratrici domestiche (Asociación de Trabajadoras Remuneradas del Hogar) ha affermato come questo provvedimento sia importante per dare dignità a tutte le donne dell'Ecuador.

23 ottobre 2015

Global Action Programme: il programma globale a sostegno dei lavoratori domestici migranti

Il Global Action Programme, è un programma di azione globale che si occupa dei lavoratori domestici migranti e delle loro famiglie, cercando di promuovere i loro diritti, spesso violati a causa della loro situazione di vulnerabilità.
Il progetto è realizzato dall'OIL, in collaborazione con l'OHCHR, UN WOMAN (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, parità di genere ed empowement femminile), le Federazione internazionale dei Lavoratori domestici (IDWF), la Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC), la Confederazione sindacale per la Prosperità dell'Indonesia (KSBSI).
A questo proposito, lo scorso 28 e 29 settembre a Bangkok si è tenuto un seminario globale sui diritti umani dei lavoratori domestici migranti in condizioni di irregolarità, stimati nel mondo in oltre 50 milioni, per la gran parte donne, il cui servizio svolto è spesso invisibile e non protetto.

22 ottobre 2015

La Campagna #OurHands

Segnaliamo la campagna #ourhands che mira ad informare i lavoratori domestici sui loro diritti sanciti dalla Convenzione ILO 189 relativamente al lavoro dignitoso.

La campagna mira a raggiungere i lavoratori domestici attraverso i social media e ad incoraggiarli a condividere i diritti con altri lavoratori domestici che non hanno accesso ai mezzi di comunicazione sociale. Informare i lavoratori domestici diviene così un passo fondamentale per consentire loro di mobilitarsi e di agire collettivamente per assicurare che i loro diritti siano tutelati e rispettati.

 #OurHands significa dunque che l'emancipazione e la tutela dei diritti dei lavoratori domestici è una responsabilità collettiva. L'obiettivo è creare un ambiente favorevole per i lavoratori domestici affinchè articolino i loro diritti, si organizzino e negozino le loro condizioni di lavoro.

Per maggiori info cliccare qui

21 ottobre 2015

All'Università di Venezia un incontro con l'autrice del documentario "This is not paradise. Le lavoratrici domestiche in Libano"


Il prossimo 13 novembre si terrà un incontro sul documentario "This is not paradise. Le lavoratrici domestiche in Libano" realizzato da Gaia Vianello e Lisa Tormena presso l'Università Cà Foscari di Venezia (ore 14, aula OD - Palazzo Moro, Cannaregio 2978 Venezia).

Il documentario nasce proprio da una idea di Gaia Vianello, ricercatrice e cooperante internazionale, la quale, scossa dal suicidio di Alem Dachasa, donna di servizio etiope, ha deciso di indagare a fondo la questione delle migrazioni femminili delle lavoratrici domestiche in Libano per dare loro voce e per portare una testimonianza diretta dei loro disagi; nello stesso tempo, attraverso questo lavoro, si è voluto la nascita, proprio in Libano, di un movimento multietnico e interconfessionale per combattere il razzismo e tutelare i diritti umani.

20 ottobre 2015

Contro lo sfruttamento delle bambine e delle ragazze

Si è celebrata lo scorso 11 ottobre la giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, istituita tre anni fa dall'Onu, per sensibilizzare sui diritti negati delle donne, molte delle quali impiegate in lavori domestici ai limiti dello sfruttamento.
 
Alcuni dati possono dare la cifra di questa piaga: secondo ILO, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, circa 168 milioni di minori nel mondo sono coinvolti in lavori defatiganti; di questi 85 milioni lavorano in condizioni particolarmente dannose per la propria salute.

19 ottobre 2015

Welfare e Salute con le Acli Colf a #NovoModo Firenze 2015

Le Acli Colf parteciperanno all'evento Novomodo il prossimo 24 ottobre 2015 sul tema Welfare e Salute.
La disuguaglianza previene la crescita e la distribuzione delle ricchezze, una circostanza destinata a produrre effetti patogeni sul diritto alla salute, sull'accesso a una vita degna, sul grado di universalità dei sistemi di protezione sociale. Sono noti gli effetti della disuguaglianza nel sud del mondo, dove politiche di welfare non esistono ancora.
La Grecia tuttavia dimostra la scelleratezza di politiche europee disposte a erodere i diritti collettivi acquisiti, a partire dalla salute. La salute infatti è un indicatore precoce e drammatico sullo stato di democrazia e di giustizia di una comunità nazionale. Modera Pietro Del Soldà, autore e conduttore radiofonico Radio3

16 ottobre 2015

Il lungo cammino per la tutela del lavoro di cura e l'equità di genere

Molte sono le misure - ma purtroppo anche le difficoltà - che alcuni Stati sudamericani stanno mettendo in campo per soddisfare i bisogni di cura espressi dai rispettivi paesi e fondamentali per il benessere dell'intera società e per garantire anche l'equità di genere. 
In questo articolo un excursus sulle principali politiche adottate. Per  leggere l'articolo cliccare qui.

14 ottobre 2015

Risarcimento record per i lavoratori sfruttati

Giustizia è fatta! Dopo dieci anni dall'uragano Katrina, che causò migliaia di morti, le centinaia di lavoratori indiani che furono chiamati a riparare i danni accorsi nelle piattaforme petrolifere - e costretti a lavorare in condizioni disumane - verranno finalmente risarciti con tanto di scuse formali dalle società che li avevano ingaggiati.
 
Per approfondire la notizia, cliccare qui

13 ottobre 2015

Il governo Indonesiano in campo per contrastare lo sfruttamento dei lavoratori domestici

Per contrastare il fenomeno dello sfruttamento che interessa migliaia di lavoratori domestici all'estero, il governo dell'Indonesia ha deciso, a partire dal 1° marzo di quest'anno, di non inviare più propri connazionali in Oman dove le condizioni di lavoro sono proibitive. L'obiettivo è di avere zero lavoratori domestici all'estero entro il 2017.

Per leggere l'intero articolo, cliccare qui.

12 ottobre 2015

Nasce il progetto Care2work

Secondo l'Istat in Italia sono oltre 169.000 i ragazzi tra i 15 e i 24 anni che in casa si prendono cura di un proprio familiare disabile o non autosufficiente. Da qui l'idea di lanciare una piattaforma operativa - www.care2work.org - finanziata dall'UE per contrastare la povertà e gli svantaggi che si trovano ad affrontare questi careergiver.
 
All'interno  della piattaforma si potranno trovare strumenti interattivi, blog, eventi, aggiornamenti e notizie per sensibilizzare rispetto ai bisogni dei giovani careergiver.
 
Per avere maggior info sul progetto - che è appena partito - è possibile consultare il seguente link

11 ottobre 2015

Le Acli Colf di Milano promuovono l'incontro "Alla scoperta dei cosmetici fai da te"

Il prossimo 25 ottobre le Acli Colf di Milano promuoveranno l'incontro "Alla scoperta dei cosmetici fai da te".
 
Durante il laboratorio di autoproduzione  e sostenibilità, che avrà luogo presso la Sala Clerici di via della Signora 3, si produrranno insieme sali da bagno, scrub e deodoranti con pochi e semplici ingredienti.
 
Per chi intendesse partecipare, iscrizioni e contatti telefonare e/o scrivere: 02/7723284 - aclicolf@aclimilano.com
 
L'incontro, completamente gratuito, comincerà alle ore 15.00

8 ottobre 2015

La badante condominiale non è una colf

Vivo in un piccolo condominio, dove abitano tre persone anziane che hanno in vario modo bisogno di assistenza. Possiamo chiedere all'amministratore di assumere un'unica assistente familiare, che divida il suo tempo tra tutti e tre i condomini, in modo che dividano i costi tra loro?


Possono essere assunte come assistenti familiari, applicando il contratto dei lavoratori domestici, esclusivamente coloro che prestano la loro opera in favore delle “famiglie” o di “convivenze di tipo parafamiliare” ovvero  comunità istituite tra persone non legate da vincoli di sangue, che sostituiscono, sotto il profilo morale ed organizzativo, le famiglie di coloro che vi fanno parte: convitti, comunità di suore, casefamiglie ecc... (confronta anche su www.acli.it -notizie)

In tale definizione non vi rientra sicuramente il Condominio, che non ha le caratteristiche di   “comunità stabile e continuativa di tetto e di mensa” richiesta dalle Circolari del Ministero del Lavoro e dell'Inps: nel Condominio in effetti ognuno svolge la propria vita indipendentemente dall'altro, nel proprio appartamento, in assenza di condivisione del “vivere insieme” che è invece caratteristico delle comunità familiari.