(Rassegna stampa)
Una bella riflessione sul lavoro di cura da parte di Bridget Anderson, la quale ne rileva la marginalità rispetto a ciò che comunemente è definito "lavoro". Secondo la studiosa, infatti, il lavoro domestico è percepito come eccezione poiché non rientra nel modello di lavoro salariato. In conseguenza di ciò esso è deregolamentato, terreno di abusi, sfruttamenti e disuguaglianze.
Una bella riflessione sul lavoro di cura da parte di Bridget Anderson, la quale ne rileva la marginalità rispetto a ciò che comunemente è definito "lavoro". Secondo la studiosa, infatti, il lavoro domestico è percepito come eccezione poiché non rientra nel modello di lavoro salariato. In conseguenza di ciò esso è deregolamentato, terreno di abusi, sfruttamenti e disuguaglianze.
Da qui la definizione di "crisi globale della cura". Scrive infatti la Anderson: "attualmente, se da un lato la riproduzione sociale funge da sostegno alle relazioni di mercato, dall'altra viene strutturalmente sottovalutata dalle economie capitaliste".
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