30 agosto 2011

Il lavoro scomposto

banner_250x250Il tema del 44° Incontro di studi delle Acli (Castel Gandolfo, 1-4 settembre 2011) è
"Il lavoro scomposto. Verso una nuova civiltà dei diritti, della solidarietà e della partecipazione".

Un lavoro che fatica a ritrovare il suo significato, personale e sociale: nella precarizzazione dei percorsi, nella moltiplicazione delle condizioni giuridico-contrattuali, nella perdita di valore dell'economia reale, nell'immaterialità dei prodotti e dei capitali, nell'individualizzazione dell'esperienza.

Ma se si scompone il lavoro, è la persona che rischia la sua integrità. E' la società che vede disfarsi la sua rete solidale e partecipativa. Un rischio che non è però un esito inevitabile.


9 agosto 2011

...'una passione che non si può esprimere pacatamente, disciplinatamente, morigeratamente'

Una lettura per riflettere sulla relazione nella domesticità (sepppur di lavoro)
La porta - Romanzo di Magda Szabo'
dal Link VocidiArtiste

La Porta narra la storia del rapporto fra la scrittrice e la sua donna delle pulizie, Emerenc.
Emerenc, il personaggio principale su cui ruota il romanzo, emerge, prende consistenza, esce dall'ombra e viene illuminata in tutta la sua grandezza tragica grazie all'instaurarsi di un legame d'amore, d'amicizia, di complicità, ma anche di grande scontro e conflitto, fra le due donne.
Il rapporto, durato ventanni, è raccontato con continui spostamenti fra il presente e il passato e si allarga alla rappresentazione di una serie di figure che contornano coralmente la vicenda, altrettanto particolari e quasi leggendarie.
Intrecciata alla vicenda umana di Emerenc e della scrittice, è narrata la storia dell'Ungheria, dagli anni recenti - gli anni ottanta - in cui si accenna ad una maggiore libertà di idee e a maggiori riconoscimenti dell'opera dell'autrice, in un percorso a ritroso, non sequenziale, si torna all'invasione russa del '56 e all'occupazione del '44/45, al nazismo, alla dittatura degli anni trenta, fino alla prima guerra mondiale e alla costituzione della prima repubblica indipendente dall'impero asburgico.

Fin dal primo approccio Emerenc si rivela immediatamente una persona singolare, fuori dagli schemi: è lei a stabilire le regole e il contratto del suo lavoro, le ore da lavorare e la sua paga. In compenso, lavora, sgobbando senza risparmiarsi, mostrandosi impeccabile in tutto quello che fa, cosciente del valore del suo lavoro. La donna, 'la vecchia' come spesso viene nominata nel romanzo - perché già anziana quando inizia la storia - , pur intrattenendo molteplici relazioni di lavoro e di buon vicinato, è molto chiusa, gelosa della propria vita, delle sue cose, dei suoi affetti; mantiene una distanza di sicurezza fra sé e gli altri e non permette a nessuno di varcare la porta della sua casa; persino i parenti, il figlio del fratello a cui è molto legata, il
tenente colonnello della polizia che la protegge, vengono ricevuti nell'atrio di casa sua.
Il senso di questo mistero, di questa chiusura si chiarirà man mano con lo svelarsi della storia e con il mutamento del rapporto fra le due donne. Rapporto che evolverà in una relazione d'amore -anche materno e filiale - e come tale fatta di attenzione, di rispetto - che Emerenc via via conquista -, di intimità e di confidenze dalle quali affioreranno, in un racconto quasi onirico, gli episodi drammatici e determinanti della sua vita.
Nella casa, a cui nessuno può accedere, c'è il mondo che ha potuto salvare dalle rovine della sua esistenza; nella casa c'è il suo mondo segreto, tutto quello che le permette di andare avanti, e la chiave della sua vita e del suo mondo non viene data a nessuno.
Quando ciò avverrà, e sarà per amore e fiducia, sarà la sua fine.

Rassegna Stampa

Diritti e doveri, emersione lavoro sommerso, dossier, colf e lavoro in canonica, babysitter e assistenti familiari: dal sito dell'Inps un'interssante Rassegna stampa in merito al tema del lavoro domestico

Collegati alla Rassegna stampa Inps

2 agosto 2011

Confronto con l’altro nello spazio domestico


(dalla Newsletter Immigrazione Acli - di Raffaella Maioni)

Rispetto al contesto attuale il confronto con laltro e la comprensione delle relazioni che viviamo nella nostra vita quotidiana ci obbliga ad interrogarci sulla nostra identità. Siamo dunque chiamati a rispondere ad una apparentemente semplice domanda, ovvero, chi siamo? Per poter poi avanzare nella conoscenza di chi è laltro diverso da noi. Le risposte non sono scontate e rimangono sempre al centro della riflessione che ci porta a tentare di comprendere le relazioni macro, come ad indagare il contesto micro che forse ci appartiene di più. Nello specifico della nostra associazione ci interroghiamo sullaltro quale persona con le sue particolarità, tipicità, bisogni. A volte è una richiesta di pensione, unindennità di disoccupazione, un conteggio di trattamento di fine rapporto, una dichiarazione dei redditi, un contratto, o ancora un immigrato che necessita di rinnovare il suo permesso di soggiorno piuttosto che un giovane che si iscrive ad un centro sportivo.

E così quotidianamente laltro ci viene incontro e ci sollecita non solo a rispondere a delle necessità del qui ed ora, ma ad interrogarci su chi è questa persona e come possiamo contribuire alla sua realizzazione nel contesto attuale attraverso un messaggio che sia costruttivo e portatore di una dimensione che vada oltre alla singola pratica o alla singola azione che pur bene espletiamo.

Da Consigli di Viaggi: "It was not a story to pass on"

Alcuni consigli di viaggi ... attraverso la lettura

Amatissima

di Toni Morrison, Frassinelli, 1996
(recensione di Anna Cristofaro - Direttivo Nazionale Acli Colf)

Amatissima e un romanzo sulla schiavitù e sulla maternita, due istituzioni opposte eppure contigue, entrambe attraversate dall’idea di possesso. Lo spunto per il romanzo, pubblicato nel 1987 e vincitore del Premo Pulitzer l’anno successivo, e stato offerto a Toni Morrison da un fatto di cronaca riportato in un articolo pubblicato nel 1985.
Margaret Garner, una schiava fuggitiva del Kentucky, quando si rende conto che stanno per ricatturarla, uccide la figlioletta affinche non venga fatta schiava. La storia si svolge nella seconda meta dell’Ottocento.
Sethe e una giovane donna di colore che in America durante la schiavitù decide di fuggire verso la liberta portando con se i suoi tre figli. Scoperta dal padrone che tenta di riprenderla rifiuta per se e per i propri figli un destino di schiavitù.
E poichè la schiavitù le ha insegnato che l’unico paradigma di rapporto possibile fra gli esseri umani e il possesso tenta di ucciderli tutti colpendo a morte soltanto la piu piccina, “ancora senza voce e passi, scrivendole sul corpo la sua decisione, “cancellandole il volto e la voce.
Sethe spiega a Puol D che "stava cercando di mettere i bambini al sicuro". 

Morta per mano della madre, morta “per troppo amore,  il suo fantasma tornerà, e come pegno da pagare per la sua vita non vissuta, sconvolgera quella di Sethe.
Libro difficile, difficilissimo. Che a volte scoraggia e smarrisce. Incoraggia una riflessione sulla servitù, su come essa si imprima nei corpi e nelle menti, produca conseguenze pratiche e tormenti interiori. Dedicato agli oltre sessanta milioni di schiavi morti durante il Middle Passage, la traversata dell’Atlantico compiuta dalle navi negriere, affronta in modo originale una tema quanto mai attuale, e ne incrocia altri –il potere ad esempio che in modo in modo piu o meno violento segna anche le societa contemporanee, in alcune suoi interstizi. E che parimenti – e mai in modo neutro – si incide nella carne.
Lettura meravigliosa, potente. It was not a story to pass onnon era una storia da tralasciare, una storia da passarci accanto senza guardarla.

(per maggiori Consigli di Viaggi collegati con la newsletter di Ipsia Acli)