26 novembre 2015

Anche la colf ha diritto alle prestazioni INAIL

Sono assistente familiare presso una famiglia di anziani. Mentre stavo occupandomi delle pulizie di casa ho inavvertitamente rotto un vetro procurandomi una ferita all'avambraccio, che ha necessitato di un intervento d'urgenza ad un tendine. Posso fare denuncia di infortunio sul lavoro?
Anche la lavoratrice domestica ha diritto alle prestazioni INAIL, per gli infortuni sul lavoro, quando l'evento si è verificato in occasione di lavoro.

In tali casi la retribuzione è assicurata dall’INAIL, a partire dal 4° giorno di assenza, che verserà al lavoratore l’indennità giornaliera, che comprende i giorni festivi, a partire dal quarto giorno di assenza, pari al 60% della retribuzione convenzionale fissata secondo le tabelle INPS, per i primi 90 gg, che sale poi al 75% per i successivi. Una volta che la lavoratrice sarà giudicata guarita, l'INAIL valuterà inoltre la presenza di postumi permanenti dell'infortunio, ovvero la presenza di conseguenze in qualche modo invalidanti, assegnando un punteggio, cui è legata l'erogazione di un indennizzo in forma di somma capitale o di rendita annuale, a seconda della gravità dell'infortunio - www.inail.it

 In questo caso resterà a carico del datore di lavoro, il pagamento dei primi 3 giorni di assenza dal lavoro, quindi l’indennità di ferie, il TFR e la quota di tredicesima non liquidata dall’INAIL (40% per i primi 90 gg o 25% per i successivi).

Inoltre, se si è versato il relativo contributo di assistenza contrattuale, potrà intervenire la CASSA COLF, che, a determinate condizioni, prevede il pagamento di una indennità giornaliera in caso di ricovero con o senza intervento chirurgico e successiva convalescenza certificata dal medico.
 
In tali casi chi deve effettuare la denuncia di infortunio sul lavoro non è il lavoratore ma il datore di lavoro che deve inoltrare denuncia di infortunio sia all’INAIL che all’Autorità di Pubblica Sicurezza entro due giorni dal ricevimento del primo certificato medico o del referto del Pronto Soccorso (che deve essere allegato alla denuncia) oppure in caso di pericolo di morte, entro 24 ore anche con telegramma o fax.
 
L'unico obbligo a carico della lavoratrice è quello di provvedere tempestivamente a consegnare al datore di lavoro il certificato medico rilasciato (di solito) dal Pronto soccorso, in modo che il datore di lavoro possa adempiere agli oneri di denuncia.