Il fenomeno del "trafficking", ovvero la tratta di essere umani, colpisce ogni anno milioni di uomini, donne e financo bambini. Nel 2008 le Nazioni Unite hanno stimato che circa 2,5 milioni di persone, provenienti da 127 paesi differenti - per lo più Stati interessati da eventi bellici o comunque in situazioni di grave difficoltà economica-finanziaria -, sono state vittime di questa tratta. Un trend purtroppo in crescita che, nella sola Europa, conta ogni anno almeno 800 mila persone coivolte in ogni genere di sfruttamento, dalla sfera sessuale a quella lavorativa.
Il fenomeno del "trafficking" è stato oggetto di analisi da parte delle Acli Colf già nel 2011. Nella pubblicazione "Colf d'Italia. 150 anni di lavoro domestico per raccontare l'Italia che cura", insieme alla dott.ssa Maria Grazia Giammarinaro, relatrice speciale delle Nazioni Unite, si è esaminato questo sfruttamento invisibile, mettendo in luce i principali canali attraverso cui esso prende forma, gli elementi di vulnerabilità che ne favoriscono la diffusione, ma anche le modalità di prevenzione e di auto-organizzazione per potersi difendere e avviare una politica di denuncia. In particolare ci si è soffermati sulla situazione italiana dove fortunatamente, anche grazie ad una solida tradizione sindacale e legislativa (si pensi alla Legge n. 339 del 2 aprile 1958 "Per la tutela del rapporto domestico"), i fenomeni di servitù domestica sono piuttosto marginali.
Per approfondire, si rimanda alla lettura dell'articolo de "La Repubblica".