27 febbraio 2018

Dal Mondo: in UK per ribadire l'importanza dei migranti

"One day without us" è il titolo dell'iniziativa realizzata in alcune città inglesi come Londra, Edimburgo e Birghingam. Centinaia di immigrati, lo scorso 17 febbraio,  si sono riuniti nelle piazze principali per ribadire la loro importanza nella società e affermare i propri diritti. Accanto a loro numerose persone si sono radunate in Parliament Square per celebrare la giornata nazionale contro il razzismo e l'intolleranza.

Nel corso degli eventi sono state lette numerose poesie e ascoltate le esperienze di molti attivisti migranti. Gli interventi che si  sono susseguiti hanno rilevato la crucialità di queste persone nella società del Regno Unito, in particolar modo nei settori del lavoro di cura.

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23 febbraio 2018

A Treviso un focus sulle discriminazioni razziali

Venerdì 9 febbraio a Treviso si è tenuto un focus organizzato dalle Acli Colf insieme alle Acli, all'Osservatorio Regionale Antiscriminazione e agli operatori dell'associazione veronese "Le Fate" per indagare il mondo dell'assistenza familiare trevigiana.

L'indagine ha raccolto numerose testimonianze presso il circolo Acli Colf di Treviso che hanno messo in luce le tante forme di discriminazione che ancora insistono in questo settore, frutto di pregiudizi, stereotipi e luoghi comuni.

21 febbraio 2018

Bruni, riflessioni di una ex-datrice di lavoro

Segnaliamo questo articolo di Federica Bruni, assistente sociale di Padova, che esprime alcune considerazioni - proponendo anche alcuni suggerimenti - sul ruolo delle badanti, partendo dalla sentenza n.24 del 2018: 
Sentenza n.24 del 4 gennaio 2018, la Cassazione estende il diritto di riposo giornaliero anche alle collaboratrici familiari, le badanti. Tra un turno e l’altro devono esserci 11 ore consecutive di non-lavoro, come per tutti gli altri lavoratori dipendenti. Un’unica persona non potrà più garantire il servizio che solitamente svolge una badante.
Nato in Italia e diffuso nei paesi sud europei, dove lo Stato e il Mercato lasciano il passo alla famiglia, questo modello di cura delle persone anziane potrebbe essere al capolinea, e non solo per i limiti posti da questa sentenza. Quante siano le badanti, è complesso da capire: due su tre non hanno un contratto in regola, e molte di loro sono assunte come colf, pur svolgendo lavori di assistenza. La Fondazione Moressa parla di 375.000 badanti, che nel 2030 diventeranno 470.000. IRS, Istituto di Ricerca Sociale, nel 2015 ne conteggiava 830.000, perché includeva tutti i lavoratori domestici noti all’INPS. Secondo tutte le fonti, il numero delle badanti risulta in crescita, tendenza che ha preso avvio prima della crisi e non dipende quindi dalla disponibilità sul mercato di persone espulse da altri settori del lavoro. La numerosità degli anziani, l’aumento della speranza di vita, costituiscono uno scenario garantito di allargamento del bisogno assistenziale.
Chi ha avuto la necessità di affiancare una badante al proprio anziano sa che, grossomodo, deve disporre di 2.000€ al mese, considerando il costo delle sostituzioni e il costi fissi dell’abitazione. È il prezzo della domiciliarietà, una tipologia di servizio ad alto valore aggiunto, quello del “sono nella mia casa”.

Ma voglio segnalare un paio di criticità preesistenti alla sentenza di gennaio, che mostrano alcuni limiti di questo servizio.
La prima riguarda l’impatto che questo modello ha sui prestatori di lavoro.
So cosa sono gli orfani bianchi, i figli della nostra badante lasciati in patria, ragazzi che rischiano di perdersi in un mare di dolore e pacchi dall’Italia contenenti vestiti, giochi, cellulari e mille altri oggetti che non spiegano perché la mamma non può tenerli con sé, e perché, se lo fa, i soldi saranno sempre troppo pochi per vivere tranquilli. Ho visto il fenomeno della “sindrome Italia”, il nome dato alla depressione che colpisce chi lascia ed è lasciato per motivi di lavoro, chi si prende cura di estranei, sapendo che il tempo non gli verrà restituito per prendersi cura dei propri cari. Non sopporto l’anomalia di un lavoro che, al di là dei legami affettivi che può consentire, solo oggi riconosce il diritto di una pausa congrua, compatibile con una vita normale. E questo lavoro nel 2007 aveva una retribuzione oraria media di 5,48€, crollata a 3,84€ nel 2014.
La sentenza della Cassazione rischia di dare spazio ad un ulteriore degrado di questo lavoro, perché rischia di essere estesa anche al riposo obbligatorio, quella pratica apparentemente innocua del pagamento in nero delle 2 ore giornaliere previste per la pausa.

14 febbraio 2018

Varese, oltre gli stereotipi... "Cose da Donne...Cose da Uomini"

Le Acli Colf di Varese organizzano per il prossimo 24 febbraio un incontro dal titolo "Cose da donne...cose da uomini". L'incontro, che inizierà alle ore 14.30 presso le Acli di via Speri della Chiesa 9 (VA), vedrà la partecipazione della psicologa e psicoterapeuta Dott.ssa Amalia Mineo.

Il tema centrale di quest'incontro saranno gli stereotipi di genere, ancora molto diffusi nella società e difficili da sradicare, influenzando e idee di gruppi e individui.

13 febbraio 2018

Frontiere di cura



Invitiamo alla lettura di questo articolo di Olga Turrini, pubblicato su Bene Comune, che offre una profonda analisi del concetto del prendersi cura, partendo proprio da una riflessione di Papa Francesco sul tema della cura:

Mentre riflettevo sul tema della cura, mi è capitato tra le mani un racconto che avevo strappato tempo fa da una rivista. Un tassista viene chiamato di notte in una villetta. Sale una donna molto fragile e anziana, con una valigia.  Gli dà un indirizzo, poi gli chiede di passare dal centro. Il tassista obietta che non è la via più breve, ma lei risponde che non ha fretta, perché sta andando alla casa di riposo. Non ha famiglia e il dottore le ha detto che non le rimane molto tempo. Il tassista spegne il tassametro e per due ore guida in giro per la città. Lei gli indica luoghi dove ha vissuto, lavorato, luoghi che per lei hanno qualche significato. Al primo raggio di sole arrivano a destinazione. Due infermieri l’accolgono con gentilezza. Lei vuole pagare, ma il tassista non vuole nulla e l’abbraccia. Lei dice: “Avevo proprio bisogno di un abbraccio!” Il racconto si conclude così:  Dietro a me una porta si chiuse, era il suono di una vita conclusa. Non accettai altri clienti in quel turno, e guidai senza meta per il resto del giorno. Ad uno sguardo veloce, credo di non aver fatto niente di più importante nella mia vita.”  

Mi ha colpito il racconto, perché pone  il tema della cura con una prospettiva diversa, in cui luoghi e care givers non sono solo la casa di riposo e gli operatori, ma il taxi e il tassista.  Forse oggi urge una riflessione ampia e approfondita proprio su questo aspetto: il significato profondo del prendersi cura, in tutti i luoghi e in tutte le fasi della vita, che vede protagonisti tutti. Anche la donna anziana si è presa cura del tassista: gli ha regalato nuove consapevolezze. Un bambino, un disabile, un immigrato, sono persone destinatarie di cura, ma sono anche persone che possono “curare” in mille modi la società malata. La società che oggi ha di fronte  sfide difficili, che investono tutti gli ambiti: il lavoro, le relazioni, la famiglia, l’educazione.  Giuseppe Savagnone, nel suo libro “Educare nel tempo della post-modernità” ne elenca  una lista, che fa comprendere quanto sia difficile oggi declinare il tema della cura di fronte alle nuove forme di individualismo e soggettivismo narcisistico, al trionfo dell’effimero, alle ambiguità del virtuale, alla globalizzazione onnivora, ai localismi nazionalistici, alle nuove e pesanti coordinate dell’economia della flessibilità e della precarietà.  In questo senso la cura di tutte le fragilità diventa una dimensione pervasiva, essenziale della società. Essa si intreccia strettamente con la cura del pianeta. Nella’Enciclica Laudato sì Papa Francesco parla di ecologia integrale, cioè ambientale, economica e sociale: “ogni lesione della solidarietà e dell’amicizia civica provoca danni ambientali  e afferma che “oggi l’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani e dalla relazione di ciascuna persona con se stessa, che genera un determinato modo di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente.” Nella Evangelii gaudium Papa Francesco esplicita questo collegamento: “Piccoli ma forti nell’amore di Dio, come san Francesco d’Assisi, tutti i cristiani siamo chiamati a prenderci cura della fragilità del popolo e del mondo in cui viviamo.” 

8 febbraio 2018

Dal Mondo: in UK un documento per denunciare la schiavitù moderna

Recentemente è stato presentato alle Camere del Parlamento inglese un rapporto sulla schiavitù moderna in Gran Bretagna, nell'ambito della campagna "Slaves on our streets", fenomeno che riguarda anche tante lavoratrici domestiche.

Il documento contiene undici raccomandazioni per i governi e le imprese al fine di combattere e debellare questa piaga e, grazie al contributo del cardinale Vincent Nichols - che ha curato un'apposita tavola rotonda - è stato consegnato anche a Papa Francesco.

Per chi volesse approfondire, cliccare qui

2 febbraio 2018

Dal Mondo: anche il Brasile ha ratificato la Convenzione ILO

Lo scorso 31 gennaio il governo del Brasile è diventato il venticinquesimo Stato membro dell'OIL - oltre al quattordicesimo in America - ad aver ratificato la convenzione ILO sul lavoro dignitoso dei lavoratori domestici.

Quest'ultimi, in Brasile, sono circa sette milioni, prevalentemente donne, spesso di origine indigena o africana. La ratifica della Convenzione rappresenta un passo importante per un Paese che non ha mai riconosciuto particolari forme di protezione a questa categoria. In questo modo si è stabilita una settimana lavorativa di massimo 44 ore, l'impossibilità di lavoro per i minori di diciotto anni, il diritto alle ferie pagate, il risarcimento per licenziamento ingiusto e l'accesso ai servizi sociali.

L'augurio, dopo questa importante svolta del Brasile, è che anche altri paesi dell'America Latina possano muoversi in questa direzione.

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1 febbraio 2018

On-line la tabella dei contributi Colf 2018

E' da oggi disponibile su questo blog la tabella del contributi Colf 2018, in vigore dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018, come comunicato dall'ISTAT con circolare n.15 del 29 gennaio 2018