Mercoledì 28 settembre a partire dalle ore 17.30, le Acli Colf con Lidia Obando componente del Direttivo nazionale, parteciperanno alla trasmissione "La Vita in Diretta" su Rai1 per parlare del lavoro delle assistenti familiari, alla luce, anche, di casi di cronaca che succedono.
Purtroppo dietro il lavoro domestico e di cura si nascondono molte solitudini, come più volte abbiamo affermato con forza come associazione.
La solitudine della famiglie che non sanno a chi rivolgersi per assistere i propri familiari; solitudine degli anziani che soprattutto quando non hanno reti familiari e comunitarie alle spalle, sono sempre più soli e deboli; solitudine di chi svolge il lavoro di cura e assistenza che spesso si trova sospesa tra il lavoro che fa in Italia e gli affetti che lascia nel suo paese.
Ma anche i carichi di lavoro incidono, le molte ore di presenza in casa, la sovrapposizione tra vita personale e vita lavorativa...
Sono tutte riflessioni che la nostra associazione conosce molto bene e vive, soprattutto in questi anni di crisi economica e sociale.
Difendere le lavoratrici della cura, significa per noi difendere il lavoro di cura, ovvero chi cura e chi viene curata, a partire dal lavoratore che oggi deve essere riconosciuto sempre più come attore della rete del welfare della cura, con una propria figura professionale, con una precisa formazione, con precisi supporti affinché il settore dell'assistenza presso il proprio domicilio, sia perseguibile e dignitosa per tutti.
Purtroppo dietro il lavoro domestico e di cura si nascondono molte solitudini, come più volte abbiamo affermato con forza come associazione.
La solitudine della famiglie che non sanno a chi rivolgersi per assistere i propri familiari; solitudine degli anziani che soprattutto quando non hanno reti familiari e comunitarie alle spalle, sono sempre più soli e deboli; solitudine di chi svolge il lavoro di cura e assistenza che spesso si trova sospesa tra il lavoro che fa in Italia e gli affetti che lascia nel suo paese.
Ma anche i carichi di lavoro incidono, le molte ore di presenza in casa, la sovrapposizione tra vita personale e vita lavorativa...
Sono tutte riflessioni che la nostra associazione conosce molto bene e vive, soprattutto in questi anni di crisi economica e sociale.
Difendere le lavoratrici della cura, significa per noi difendere il lavoro di cura, ovvero chi cura e chi viene curata, a partire dal lavoratore che oggi deve essere riconosciuto sempre più come attore della rete del welfare della cura, con una propria figura professionale, con una precisa formazione, con precisi supporti affinché il settore dell'assistenza presso il proprio domicilio, sia perseguibile e dignitosa per tutti.