28 febbraio 2011

Lavoro Domestico e di cura: quali diritti?


E' stato pubblicato il nuovo libro di Raffaella Sarti  “Lavoro Domestico e di cura: quali diritti?”.
"Questo libro - come da premessa - parla dei diritti dei lavoratori domestici, che in gran parte sono lavoratrici: diritti conquistati con lentezza, ancor oggi limitati rispetto a quelli di molte altre categorie e, per di più, spesso non rispettati....."
Un testo indubbiamente interessante per chi si occupa di lavoro domestico e di cura a vari livelli e da vari punti di vista. Il volume partendo da un excursus storico della figura delle/dei lavoratrici/ori impegnati nel settore domestico, passando attraverso le esperienze associativo/sindacali, giunge ad interrogare il lettore rispetto alla figura odierna del lavoratore domestico e di cura.
Alla realizzazione di questo volume ha collaborato anche Clorinda Turri, membro della segreteria nazionale Acli Colf, il cui saggio parla di “Le Acli Colf e l’evoluzione dei diritti delle lavoratrici domestiche”.

Raffaella Sarti (a cura di) “Lavoro Domestico e di cura: quali diritti?”, Ed. Ediesse, Roma, 2011 

24 febbraio 2011

Il caso. Colf e reversibilità

Record pensioni reversibilità
alle badanti sotto i 50 anni
Da Repubblica.it

Importo medio annuo di 7mila euro alle vedove. Sempre più matrimoni negli ultimi mesi di vita o anche in punto di morte di LUISA GRION


MARIO sposa Mioara, lui è vicino agli ottant'anni, lei non arriva ai quaranta. Lui ama la giovane moglie perché gli ha ridato un ruolo - quello di uomo - che in famiglia nessuno gli riconosceva più. Lei s'innamora della sicurezza economica che l'anziano marito può assicurarle: casa, status, cittadinanza e un domani la pensione di reversibilità.

Migrazione, Sviluppo e Welfare - La frontiera esterna delle politiche sociali

Il Gruppo di Lavoro su Migrazione, Sviluppo e Welfare che promuove il Seminario è composto da:
Aclicolf, ASL 3 Liguria, ASL Città Milano, CeSPI, Comune di Forlì, Comune di Arezzo, IRS,
Consorzio CGM, Jexavis, La Cordata, Nosotras, Provincia di Roma, OIM, S.Gallicano – INMP,
Soleterre, Università di Milano – Bicocca, Università di Urbino, Oxfam Italia, Philippino Women
Council (PWC
Il Seminario proposto dal Gruppo di Lavoro su Migrazione, Sviluppo e Welfare del Centro di
formazione ‘Atlante’, in collaborazione con la Provincia di Roma, è volto ad analizzare come politiche di collaborazione tra paesi di origine e paesi di arrivo dei flussi migratori possano migliorare l'impatto sociale delle migrazioni e, all'altro estremo, l'efficacia delle politiche di integrazione rivolte ai migranti e alle loro famiglie.

AKWABA!

AKWABA , promosso dalla cooperativa “Il Girasole”, dall’associazione “Collezione Saman” e dall’ACLI COLF di Siena, è un Progetto pensato per allargare la conoscenza tra le diverse culture presenti sul territorio, usando il linguaggio universale dell'Arte.
Il significato della parola "Akwaba" è "benvenuto" ed è usata in tutta l'Africa dell'ovest con un significato profondo e bidirezionale. È una dichiarazione di accoglienza all'interno di una comunità, ma viene anche usata dall'ospite per farsi dignitosamente portavoce di diversità culturali. Una permeazione di conoscenze che accresce entrambi.

Lo scopo del progetto da noi ideato è di provare a costruire un modo nuovo di proporre occasioni di incontro fra culture e contribuire alla vera integrazione tra gli immigrati e le nuove generazioni di italiani coinvolgendo le diverse etnie presenti sul territorio e favorendo interessanti scambi di esperienze.

Vi aspettiamo!!

La Locandina

22 febbraio 2011

La povertà oltre la crisi

banner_22febb_convegnoIl giorno 22 febbraio 2011 le Acli promuovono un convegno nazionale sul tema "La povertà oltre la crisi".
L'anno europeo appena trascorso, dedicato proprio alla lotta alla povertà e all'esclusione sociale, ha visto l'Associazione fortemente impegnata nel promuovere azioni, un pensiero condiviso e una proposta politica volta a prevenire e a combattere le situzioni di povertà, impoverimento ed esclusione sociale.
Nell'ambito del convegno, le varie sessioni approfondiranno l'azione sociale delle Acli sul fronte "povertà".
In particolare nel corso della sessione mattutina verrà presentata la proposta, sostenuta dalle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, di un Piano nazionale contro la povertà.
Il Piano è l'esito di un lavoro di ricerca elaborato dalle Acli in collaborazione con un gruppo di ricercatori coordinati da Cristiano Gori, docente di politiche sociali alla Cattolica di Milano. I primi risultati della ricerca furono anticipati in occasione della Conferenza organizzativa e programmatica, tenutasi a Milano nell'aprile del 2010.
Nel corso del pomeriggio, saranno inoltre presentate le altre sperimentazioni delle Acli contro le nuove povertà.
Il convegno è realizzato nell'ambito del progetto "Circolazione - Informazioni e reti per l’inclusione sociale degli immigrati" finanziato nell'ambito del "Programma nazionale per il 2010 - Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale" del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali - Direzione generale per l’Inclusione, i diritti sociali e la responsabilità sociale delle imprese.


Programma
Sintesi del Piano

16 febbraio 2011

Acli Colf a Uno Mattina

Badanti italiane: le Acli Colf a Uno Mattina
di Ufficio stampa Acli  
Martedì 15 Febbraio

Sempre piu' italiane scelgono di fare le badanti, ma qual è l'identikit della donna che sceglie questo mestiere? Casalinghe, pensionate o disoccupate. Hanno un marito in cassa integrazione o non riescono a trovare un posto. E così in tempo di crisi ripiegano sull'impiego in casa: negli ultimi due anni   sono raddoppiate le italiane nei corsi di formazione per lavoratrici domestiche.

Ne hanno parlato in tv, lo scorso 11 febbraio, le Acli Colf a Uno Mattina. In studio, la responsabile nazionale Raffaella Maioni, insieme ad un assitente familiare italiana, che ha partecipato ai corsi di formazione organizzati delle Acli di Latina.
(guarda la puntata)

Lettera di Suor Rita

Condividiamo attraverso il nostro blog la lettera di Suor Rita


Lettera aperta  
Caserta, 27 gennaio 2011
Festa di Sant’Angela Merici    
  
"Se verrete a conoscere chiaramente
che sono in pericolo la salvezza e l’onestà delle figliole,
non dovrete per niente consentire, né sopportare, né aver riguardo alcuno,
se non potrete provvedere voi,
 ricorrete alle madri principali  e, senza riguardo alcuno,
 siate insistenti, anche importune e fastidiose”(S.Angela Merici).

Da anni, insieme a tre mie consorelle (suore Orsoline del S. Cuore di Maria), sono impegnata in un territorio a dire di molti  ‘senza speranza’. Un territorio, quello casertano, sempre più in ginocchio per il suo grave degrado ambientale, sociale e culturale, dove anche la piaga dello sfruttamento sessuale, perpetrato a danno di tante giovani donne migranti, è assai presente con i suoi segni di violenza e di vera schiavitù.
Come donna, come consacrata, provocata dal Vangelo di Gesù che parla di liberazione e di speranza, insieme alle mie consorelle, ho scelto di ‘farmi presenza amica’ accanto a queste giovani donne straniere, spesso minorenni, per offrire loro il vino della speranza, il pane della vita e il profumo della dignità.
Oggi, osservando il volto di Susan chinarsi e illuminarsi  nel volto del suo piccolo Francis, scelto e accolto con amore, ripensando alla sua storia, una tra le tante storie accolte, la quale ancora bambina (16 anni) si è trovata sulle nostre strade come merce da comprare, da violare e da usare da parte di tanti uomini italiani, sono stata assalita da un sentimento di profonda vergogna, ma anche di rabbia.
Ho sentito il bisogno, come donna, come consacrata e come cittadina italiana, di chiedere perdono a Susan per l’indecoroso spettacolo a cui tutti, in questi giorni, stiamo assistendo.  E non solo a Susan, ma anche alle tante donne che hanno trovato aiuto e liberazione e alle tante, troppe, donne ancora schiave sulle nostre strade. Ma anche ai numerosi volontari e ai tanti giovani che insieme a noi religiose credono nel valore della persone, in particolare della donna, riconosciuta e rispettata nella sua dignità e libertà.
Sono sconcerta nell’assistere come da ‘ville’ del potere alcuni rappresentanti del governo, eletti per cercare e fare unicamente il bene per il nostro Paese, soprattutto in un momento di così grave crisi, offendano, umilino e deturpino l’immagine della donna. Inquieta vedere esercitare un potere  in maniera così sfacciata e arrogante che riduce la donna a merce e dove fiumi di denaro e di promesse intrecciano corpi trasformati in  oggetti di godimento.
Di fronte a tale e tanto spettacolo l’indignazione è grande!
Come non andare con la mente all’immagine di un altro ‘palazzo’ del potere dove circa 2000 anni fa al potente di turno, incarnato nel re Erode, il Battista gridò con tutta la sua voce: “non ti è lecito, non ti è lecito!”
Anch’io oggi, anche a nome di Susan, sento di alzare la mia voce e dire ai nostri potenti, agli Erodi di turno, non ti è lecito! Non ti è lecito offendere e umiliare la ‘bellezza’ della donna; non ti è lecito trasformare le relazioni in merce di scambio guidate da interessi e denaro; e soprattutto oggi non ti è lecito soffocare il cammino dei giovani nei loro desideri di autenticità, di bellezza, di trasparenza, di onesta; tutto questo è il tradimento del Vangelo, della vita e della speranza!
Ma davanti a questo spettacolo una domanda mi rode dentro: dove sono gli uomini, dove sono i maschi? Poche sono le loro voci, anche dei credenti, che si alzano chiare e forti.  Nei loro silenzi c’è ancora troppa omertà, nascosta compiacenza e forse sottile invidia. Credo che dentro questo mondo maschile, dove le relazioni e i rapporti sono spesso esercitati nel segno del potere, c’è un grande bisogno di liberazione.  
E allora grazie a te Susan, sorella e amica, per aver dato voce alla mia e nostra indignazione, ora posso, come donna consacrata e come cittadina, guardarti negli occhi e insieme al piccolo Francis respirare il profumo della dignità e della libertà.

Sr. Rita  e sorelle comunità Rut

Colf-datrici di lavoro, voci a confronto

Link a Napoli Repubblica

Accuse e preconcetti, rapporti controversi e pregiudizi: lo studio sarà presentato domani in un convegno. Ricerca della Federico II sui rapporti tra le badanti e le "signore". Le campane accusano le immigrate di essere fredde e interessate

di ADELE BRUNETTI
Colf-datrici di lavoro, voci a confrontoBadanti immigrate e datrici di lavoro campane a confronto, donne diverse in un rapporto controverso tra sacrifici comuni, pregiudizi reciproci e distanze di valori. Stessa casa, prospettive lontane, spazio relativo all'intimità, solidarietà superficiale che raramente sfocia in amicizia. Se le collaboratrici domestiche additano le "signore" come invadenti, assenti in famiglia, aggressive e lagnose verso i mariti e troppo dedite alla cura di sé, le italiane accusano le colf di essere fredde e di interessarsi eccessivamente agli aspetti materiali dell'esistenza.

11 febbraio 2011

Se non ora quando?

Roma 26 gennaio 2011 
Come ACLI Colf, in virtù della categoria di lavoratori e lavoratrici che tuteliamo, aderiamo all’azione “Se non ora, quando?” promossa a favore della dignità delle donne, nonché di corresponsabilità con gli uomini.
I perché di tale adesione si fondano su varie ragioni che ci devono far prendere una posizione rispetto allo stato di disorientamento che stiamo vivendo di fronte alla discutibilità dei comportamenti che ci vengono “serviti” quasi quotidianamente come normali, tollerabili, giustificabili.
Aderiamo perché ogni giorno ci battiamo per dare dignità al lavoro e al significato edificante che questa parola porta con sé.
Aderiamo per rispetto ai lavoratori della categoria che difendiamo, in particolare colf e assistenti famigliari. Aderiamo per rispetto ai loro sacrifici quotidiani, al loro essere determinanti seppur invisibili, al loro duro lavoro anche se non riconosciuto socialmente e non valorizzato come meriterebbe.
Aderiamo per rispetto della fatica quotidiana di assistere persone anziane o occuparsi dei figli di altre donne, mentre la propria famiglia, i propri figli sono a centina di chilometri di distanza.
Aderiamo per l’impegno costante di donne e uomini che si muovono, lavorano e si battono per promuovere la dignità del lavoro, la diffusione della conoscenza, il rispetto dei diritti.
Per queste ragioni come ACLI Colf aderiamo, perché l’impegno per il lavoro non è semplice sacrificio, non è solo denaro a fronte di una prestazione, ma il lavoro ci riporta ad un senso di dignità dell’operare umano, del nostro agire per creare insieme un progetto, costruire un edificio, elaborare un’azione.
Sicuramente è il momento che uomini e donne insieme chiedano di consegnare ancora alla storia modelli edificanti di comportamento e non bassi livelli di lassismo scomposto.
A nessuno viene chiesto di fare il martire o rasentare la provvisoria perfezione, ma di dare un senso ed un valore alla Repubblica democratica fondata sul lavoro.
 Acli Colf

9 febbraio 2011

Assistente famigliare

Nell'ultimo numero di "Etica per le Professioni" è presente un approfondimento in merito al lavoro delle assistenti famiglliari a cura della Responsabile Nazionale Acli Colf Maioni Raffaella.

Lavoro "invisibile" che supplisce ad un Welfare comunitario che non c'è.
Il lavoro di cura deve diventare parte della rete dei servizi sociali a sostegno della famiglia.
Serve una nuova normativa e contrattuale che tuteli e promuova chi lavora e anche chi è curato come "soggetti di cittadinanza"

Per apprfondire il tema:
Rivista "ETICA PER LE PROFESSIONI" - Questioni di etica applicata
Link al sito della rivista Etica per le professioni

Torna il "lavoro da donna" una strada senza sbocchi

di Chiara Saraceno
Dal sito di Repubblica

È un passaggio faticoso che spesso richiede una riadattamento della propria vita. Una carta di riserva che costa molto giocarsi, così come succede alle migranti con titoli di studio

Il lavoro domestico in tutte le sue forme - pulizie e manutenzione della casa, bucato, stirare, cura dei bambini, cura delle persone non del tutto autosufficienti - è stato a lungo il principale lavoro sia non pagato che pagato delle donne, in Italia più a lungo che in altri paesi. Solo dalla seconda metà degli anni sessanta il lavoro in fabbrica e poi anche nei servizi privati e pubblici ha sostituito quello di domestica come principale professione femminile. Mentre è quello non pagato ha continuato a rimanere appannaggio delle donne entro la famiglia. A questa riduzione dell´offerta, ma a lungo anche della domanda, di lavoro domestico remunerato, avevano contribuito importanti modificazioni culturali, soprattutto tra le donne, su entrambi i fronti del rapporto di lavoro.

Se anche le italiane diventano badanti

di Vladimiro Polchi
Dal sito di Repubblica

Casalinghe, pensionate o disoccupate, donne con il marito in cassa integrazione. Negli ultimi due anni sono raddoppiate le cittadine del nostro Paese che frequentano corsi di formazione per lavoratrici domestiche

Delia ha 46 anni, vive a Roma, è single. Carolina ha dieci anni di più, è sposata, ha tre figli grandi. Delia è nata nelle Filippine, lavora sodo e manda quasi tutti i soldi a casa. Carolina è italiana, ex casalinga, un marito disoccupato. Cosa hanno in comune? Il lavoro: fanno entrambe le badanti. È l'effetto della crisi: negli ultimi due anni sono raddoppiate le italiane nei corsi di formazione per colf e assistenti familiari. Un esercito di pensionate, disoccupate e giovani al primo impiego bussa oggi alle porte delle famiglie: è la carica delle italiane.

Si dice: "I migranti fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare". Ma qui siamo in controtendenza. Secondo la Fillea-Cgil, nei corsi per muratori, organizzati da privati e sindacati di settore, dopo tanti anni sono tornati a vedersi gli italiani. Anche nel fortino del lavoro domestico, il monopolio delle lavoratrici immigrate è sotto assedio.

CHE SENSO HA PARLARE DI BADANTI?

di Sabrina Marchetti


Quando si parla di donne straniere in Italia, quella della “badante” sembra essere una delle poche immagini disponibili (assieme al suo contraltare: la prostituta). Non passa giorno che non venga dedicato almeno un titoletto a vicende che la riguardino. Il famigerato clickday 2011 consentirà quest'anno l'ingresso in Italia a 30mila “colf & badanti”, un numero considerevole, benché inferiore alle reali necessità. E sicuramente grande attenzione hanno ricevuto le ultime regolarizzazioni del settore: nel 2002, con 340mila permessi, e nel 2009, con 295mila domande presentate(1).

3 febbraio 2011

Minimi Retributivi ed importi Contributi Colf 2011

Firmato, il 21/1/2011, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, tra la Commissione Nazionale prevista dall’art. 43 CCNL lavoro domestico,la FIDALDO, la DOMINA, la FEDERCOLF, la FILCAMS-CGIL, la FISASCAT-CISL, la UILTUCS-UIL, l’accordo economico per determinare i nuovi minimi retributivi derivanti dalla variazione del costo della vita (art. 36).
La Commissione ha aggiornato, con decorrenza 1/1/2011, le tabelle A, B, C, D e E ed i valori convenzionali di vitto e alloggio sulla base dei dati ISTAT rilevati secondo quanto previsto dall’art. 36 del CCNL del lavoro domestico del 16/2/2007.

Link a file Minimi Retributivi e Contributivi Acli Colf

2 febbraio 2011

Decreto flussi, un sistema superato

Click day. Olivero: Decreto flussi, un sistema superato

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01 febbraio 2011
"Le circa 300.000 domande inoltrate col famoso click per il Decreto Flussi, ci dicono che questo sistema è ormai superato". Lo afferma il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, in una dichiarazione rilasciata all'agenzia Ansa. "Pur ammettendo che solo un 50 - 60% di quelle domande saranno ritenute valide, é evidente che c'è nel nostro Paese una richiesta di manodopera straniera elevata nonostante la crisi. A richiederla sono le famiglie (la maggioranza di quelle domande sono per colf e badanti), sono i servizi e le piccole e medie imprese. A richiederla sono anche molti stranieri regolarmente soggiornanti in Italia: sono proprio questi dati che vanno studiati e compresi".
"Quello che emerge - continua Olivero - è quanto diciamo ormai da anni: il Decreto Flussi è un sistema desueto, non più consono alla realtà. C'è bisogno di avere la possibilità di ingresso legale nel nostro Paese aperta tutto l'anno con modalità non da "lotteria", permettendo l'incontro tra domanda e offerta. Noi abbiamo proposto il permesso di soggiorno per ricerca di lavoro, ma sono svariate le soluzioni che permettono un notevole abbassamento della irregolarità e della clandestinità. C'è da sperare che ora lo comprenda anche la politica e che si creino luoghi in cui si possano discutere le nuove modalità. La società civile, le associazioni, i patronati, che in questi giorni hanno accompagnato migliaia di persone, italiane e straniere, nell'affrontare il Decreto Flussi, sono ormai escluse da troppo tempo da luoghi di confronto e di proposta".

1 febbraio 2011

Boom di domande

Click day, nuovo boom di domande le prime 100mila in pochi secondi

I dati del Viminale sulla prima delle tre date per regolarizzare i lavoratori extracomunitari. Che si trasforma in una lotteria: quasi 300mila domande in 4 ore, mentre i posti complessivi per il 2011 sono solo 98mila di VLADIMIRO POLCHI
Vai al sito di Repubblica.it
 I  Paesi più rappresentati  sono: Bangladesh (48mila domande), Marocco (44mila), India (36.800), Sri Lanka (23mila) ed Egitto (22.600). Mentre le prime tre province italiane sono Milano (37.500 domande), Roma (22.500) e Brescia (18.800).

Tante domande, pochi posti. Per la Cia-Confederazione italiana agricoltori, quella dei flussi "è una disperata lotteria che non sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di lavoratori stranieri espresso da famiglie e imprese. Il numero di lavoratori autorizzati con il decreto flussi non corrisponde infatti alla situazione reale del Paese, dove la domanda di lavoratori immigrati è in costante crescita". "Siamo alla roulette russa - commenta la Cgil -. Le domande inviate oggi sono circa sei volte di più dei posti messi a disposizione e quindi la stragrande maggioranza saranno destinate al cestino".

I primi bilanci ... e pronte Colf e Assistenti famigliari per il II° click day!!

Sei domande per ogni posto messo in palio dal decreto flussi. E siamo solo all’inizio.
Questo il bilancio provvisorio del primo click day, Il bilancio del I° click day dedicato ai lavoratori di Paesi che hanno accordi con l’Italia è stato di più di 300.000 mila domande inviate.
Gli ingressi autorizzati dal governo sono 52.080, ma dalle 8.00 alle 18.00 di oggi sono state già presentate 303.252 domande di assunzione.
Vedi i dati relativi alle domende su Stranieriinitalia.it


Da domani 2 febbraio, alle 8:00, sarà possibile inviare le domande di assunzione per lavoratori domestici (colf, badanti, babysitter ecc.) cittadini di Paesi che non hanno accordi con l’Italia e che quindi non godono di quote riservate.
Gli ingressi autorizzati dal governo per questi lavoratori sono complessivamente 30 mila.

Le domande si compilano sul sito internet del ministero dell’Interno, e vanno spedite dal proprio computer utilizzando questo software.
Rispetto al primo click day, che ha visto partire oltre trecentomila domande, ci si aspettano numeri più bassi, anche perché la maggior parte degli stranieri in Italia arriva da Paesi che hanno quote riservate. Gli ingressi messi in palio domani saranno però comunque largamente inferiori alle richieste e per aggiudicarseli servirà il solito mix di velocità e fortuna.
Il II° click day da Stranieriinitalia.it