28 febbraio 2017

In futuro sempre più bisogno di colf e badanti

Del lavoro domestico e di cura ce n'è molto bisogno. E in futuro la domanda sarà ancora maggiore. Secondo l'indagine di Unioncamere, intitolata "Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine 2016-2020", entro tre anni circa 2,5 milioni di italiani troveranno un lavoro. Tra i settori più quotati quello sanitario-assistenziale. 

Sono infatti in fortissimo aumento le attività di cura e assistenza alla persona: colf e badanti in testa. Per tale motivo non è più assolutamente procrastinabile l'attenzione verso questa categoria - che solo nel nostro paese conta un milione di lavoratrici e lavoratori -  il cui riconoscimento di alcuni diritti, come la tutela della malattia e della maternità, è di fondamentale importanza.

26 febbraio 2017

Robot e lavoro domestico

La robotica sta compiendo passi da gigante e in parte è già entrata nelle nostre case. In un recente servizio televisivo andato in onda qualche giorno fà sono stati presentati tre robot - Doro, Coro e Oro - messi a punto dalla Scuola Superiore S. Anna di Pisa. 

I tre prototipi sono stati progettati per svolgere le più comuni attività domestiche e, in particolar modo, per garantire l'assistenza agli anziani nelle loro abitazioni. Sull'impiego, però, di questi "umanoidi"permangono alcune perplessità.

Oltre ai costi particolarmente alti - si parla oggi di circa € 40.000 per acquistarne uno - lascia perplessi la loro oggettiva incapacità di stabilire un contatto emotivo, una relazione empatica con l'anziano. Un problema non di poco conto che riassume gran parle delle diffidenze nei confronti di queste nuove generazioni di badanti e colf, il cui impiego, lontano ancora dal diventare realtà diffusa, suscita molti parere contrastanti soprattutto tra i meno giovani.

Clicca qui per vedere il servizio della trasmissione televisiva "La Gabbia" - I robot finiranno per rubare il lavoro pure alle badanti

23 febbraio 2017

Il servizio de "Le Iene" : "Da dove vengono le badanti"

Segnaliamo questo bel servizio de "Le Iene" andato in onda ieri sera. Più delle parole vorremmo che fossero le immagini a parlare. E in particolar modo le testimonianze di chi, come la protagonista del filmato, ogni giorno svolge il proprio servizio con dignità e professionalità, nonostante i sacrifici e la malinconia per gli affetti più cari lasciati lontani.

Vedi il servizio

22 febbraio 2017

A Como un corso di formazione per assistenza alle persone anziane

Le Acli Colf di Como propongono un corso di formazione per assistenza alle persone anziane. L'iniziativa è volta a migliorare le competenze dei lavoratori, a rendere più funzionale e sostenibile il loro impegno lavorativo, migliorando al contempo la gestione di alcune problematiche legate al lavoro di cura nell'ambito familiare.

Il percorso formativo di dieci ore si terrà il sabato pomeriggio da febbraio a marzo 2017 c/o sede provinciale - Acli Colf (via Brambilla 35, Como), a partire dalle ore 14.

I temi affrontati saranno i seguenti:
- Cura e igiene personale dell'anziano
- Nozioni medico sanitarie
- L'alimentazione della persona anziana
- Il contratto collettivo nazionale del lavoro domestico
- L'igiene della casa

Cliccare per visualizzare il programma

Per maggiori informazioni scrivere a paola.monzani@acli.it

21 febbraio 2017

Dal Mondo: in Qatar si muove qualcosa in favore dei lavoratori domestici

Dopo anni di attese e false promesse, finalmente il Qatar ha approvato un progetto di legge per proteggere i lavoratori domestici che fino ad oggi non godevano di alcuna protezione.

Il disegno di legge dovrebbe ridefinire i diritti e i doveri in casa, regolando i rapporti tra i lavoratori domestici e i loro datori di lavoro.

In particolare la nuova leggem, che è ancora in fase di definizione, dovrebbe prevedere un giorno di riposo a settimana, il diritto di poter vivere fuori dalla casa della famiglia presso cui si lavora, gli straordinari pagati, la libertà di culto, il divieto a lavorare al di sotto dei 18 anni.

15 febbraio 2017

Lavoro di cura, guerra tra poveri

E' uscito oggi su Le Monde Diplomatique - il manifesto una intervista a Sabrina Marchetti, professoressa associata all'Università "Ca Foscari" di Venezia, la quale ha collaborato alla ricerca delle Acli Colf "Viaggio nel lavoro di cura", scrivendo il capitolo dal titolo "Domestic work is work? Condizioni lavorative delle assistenti familiari in Italia, tra finzione e realtà".

Alla giornalista Sabrina Marchetti ha spiegato il lavoro complesso che ha anticipato la pubblicazione del libro e ha illustrato il contenuto del suo contributo incentrato sull'immagine che si ha del lavoro domestico e che non sempre corrisponde alla realtà.

Per leggere l'articolo integrale cliccare "Lavoro di cura, guerra tra poveri"

14 febbraio 2017

Lavoratori domestici e videosorveglianza

In merito alla possibilità di installare un impianto di videosorveglianza presso un'abitazione privata in cui opera un lavoratore domestico, l'ispettorato del lavoro, lo scorso 8 febbraio, con nota prot. n. 1004, ha fatto una importante precisazione, spiegando che il lavoro domestico non viene svolto all'interno di un'impresa organizzata e strutturata, ma in un contesto familiare.

Pertanto, chi volesse installare una telecamera in casa propria, non dovrà richiedere una preventiva autorizzazione alla sede competente dell'ispettorato territoriale. Poichè però i lavoratori domestici godono appieno del diritto alla privacy, è necessario chiedere loro il consenso preventivo e fornirgli l'informativa di legge.

Ai sensi, infatti, del comma 1 art. 15 D. Lgs n. 196/2003, nell'ambito del rapporto di lavoro domestico, il datore di lavoro è tenuto a garantire al lavoratore il rispetto della sua personalità e della sua libertà morale.

13 febbraio 2017

Colf&Diritti. Per il 2017 i contributi rimangono invariati



So che ogni anno l'Inps aggiorna i contributi da versare per il lavoro domestico. Quali sono i contributi per il 2017? Dove posso trovare l'aggiornamento?
I contributi per i lavoratori domestici si pagano trimestralmente il giorno 10 del mese successivo al trimestre di riferimento: 
- Entro il 10/1 per il periodo ottobre/novembre/dicembre
- Entro il 10/4 per il periodo gennaio/febbraio/marzo
- Entro il 10/7 per il periodo aprile/maggio/giugno
- Entro il 10/10 per il periodo luglio/agosto/settembre


In genere l’Inps, verso la fine di gennaio di ogni anno, provvede ad aggiornare gli importi da
versare per l’anno in corso, con decorrenza dal 1/1, con apposita circolare che viene pubblicata
sul sito dell’Inps nella sezione “news”, ma che è sempre possibile reperire nella sezione “INPS
comunica”: cliccando sulla sezione “elenco completo” delle “ultime circolari” è possibile
ricercare le comunicazioni anche per argomento .

Con la circolare n. 13 del 27 gennaio 2017  , l’Inps ha invece  comunicato che, per l'anno 2017,
restano confermate le fasce di retribuzione, già in vigore per l’anno 2016 e pubblicate con la
circolare n. 16 del 29 gennaio 2016 , su cui calcolare i contributi dovuti per l'anno 2017 per 
lavoratori domestici.

Nessun aumento quindi per il 2017: i contributi restano quelli dell’anno precedente. 
VEDI LA TABELLA 

a cura di Federica Suardi

9 febbraio 2017

Ancora troppo lavoro nero nel settore domestico e di cura

Prendiamo spunto da un articolo pubblicato ieri sul Sole24Ore in cui viene affrontata una delle piaghe che maggiormente afflige il settore domestico e di cura: il lavoro nero. In tema di colf e badanti, le famiglie italiane muovono un giro d'affari di oltre 7 miliari di euro. Altrettanti, però, sono quelli generati dalle prestazioni irregolari che di fatto rappresentano soldi sottratti alle casse pubbliche. 

Le associazioni datoriali, Domina nel caso specifico dell'articolo, denunciano queste situazioni che espongono le lavoratrici e i lavoratori ad una evidente sotto-tutela dei loro diritti. Esiste poi anche il lavoro grigio, quello cioè in cui vengono riconosciute solo una parte delle ore effettivamente lavorate. Del resto le irregolarità si alimentano di reciproche convenienze: le famiglie pagano meno e sono libere da vincoli, mentre le assistenti familiari rinunciano ad un insieme di garanzie e di tutele in cambio di una paga più vantaggiosa, finendo comunque poi per rimetterci. Una classica guerra tra poveri rispetto alla quale la politica non ha trovato ancora nessuna soluzione soddisfaciente.

Eppure le proposte non mancano. Anzitutto una defiscalizzazione del lavoro domestico che spingerebbe le famiglie a regolarizzare colf e badanti, facendo emergere il sommerso. E' inoltre importante assicurare a queste le dovute garanzie previdenziali onde evitare di ritrovarci, tra non molti anni, un esercito di colf e badanti - quasi un milione - in condizioni di assoluta indigenza perchè sprovviste di pensione, o con una pensione ridotta ai minimi termini.

Per questo è fondamentale rilanciare una battaglia per dire basta ai diritti negati nel lavoro domestico e di cura!

8 febbraio 2017

Benecomune.net, una nuova recensione su "Viaggio nel lavoro di cura"

Pubblicata una nuova recensione della ricerca promossa dalle Acli Colf "Viaggio nel lavoro di cura". Questa volta, ad ospitare l'articolo è Benecomune.net, il portale di approfondimento promosso dalle Acli nazionali, che offre una bella vetrina ad un testo la cui ricerca sul mondo delle colf e delle badanti in  Italia costituisce un'ottima base di partenza per chi volesse approfondire lo studio di questo settore e comprendere le grandi trasformazioni intervenute nel nostro Paese.

La recensione, inoltre, è arricchita da una serie di citazioni mutuate dal testo e rappresentative dei principali temi e delle più importanti considerazioni contenute nella ricerca.

Per leggere la recensione integrale cliccare su "Maioni e Zucca, viaggio nel lavoro di cura" - di Alessandro Orofino"

7 febbraio 2017

Conoscere il territorio: anche a Bologna un sensibile aumento delle badanti

Qualche settimana fà avevamo raccontato del boom di badanti a Gorizia. La cittadina friulana non è però l'unica ad aver conosciuto questa impennata. Osservando la realtà italiana, si può notare come i numeri siano in forte crescita anche in altre zone del Paese.

E' il caso di Bologna. Nel capoluogo emiliano l'incremento è stato addirittura del 438% in dieci anni, dal 2006 al 2015. Si è infatti passati da 2099 a 11.309. Anche qui le badanti sono sempre più richieste, arrivando a rappresentare oramai il 52% dei lavoratori domestici. L'invecchiamento progressivo della popolazione è alla base di questa ascesa che registrerà un ulteriore aumento del 19% nei prossimi quindici anni.

Come dimostrato in una recente indagine della Fondazione Leone Moressa, è cresciuto anche il numero delle badanti bolognesi, passate da 81 (anno 2006) a 967 (anno 2015), costituendo oramai l'8,5% del totale, sebbene il grosso continui ad essere rappresentato da donne provenienti dall'Est Europa.

2 febbraio 2017

Confermati i contributi 2017 per i lavoratori domestici

L'inps, con la circolare n. 13 del 27 gennaio 2017, comunica che, per l'anno 2017, restano confermate le fasce di retribuzione, pubblicate con la circolare n. 16 del 29 gennaio 2016, su cui calcolare i contributi dovuti per l'anno 2017 per i lavoratori domestici.



1 febbraio 2017

Un articolo contro i pregiudizi

Proviamo a sfatare un pregiudizio. Che le badanti straniere raggirino e vessino le anziane e gli anziani italiani. La cronaca ci racconta altro. Ossia che sono anche gli assistenti familiari italiani, molto spesso, a rendersi  autori di vere e proprie frodi ai danni delle persone che in realtà dovrebbero aiutare.

Ad esempio, è accaduto recentemente a Prato dove è stata scoperta una badante italiana che, con la complicità del marito e della suocera, si era fatta assumere sotto falso nome presso due famiglie per accudire due anziani non autosufficienti e con problemi psichici. In realtà, però, la donna li avrebbe raggirati mettendo le mani sui loro conti bancari. 

Fortunatamente, a seguito delle indagini, si è posto fine a questa truffa. Ma la vicenda ci insegna a guardare la realtà con obiettività e senza filtri, non affidandoci a facili slogan o pericolose generalizzazioni. E soprattutto ci permette di capire, una volta di più, che chi si macchia di crimini così odiosi non è riconducibile mai ad una nazionalità specifica.