Roma - 1 settembre 2010 - Diecimila cittadini stranieri potranno entrare quest’anno in Italia per imparare un mestiere, tra corsi di formazione professionali e per tirocini di formazione e orientamento. Il tetto massimo ai visti di ingresso è stato fissato da un piccolo decreto flussi pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale.
Cinquemila ingressi riguarderanno chi partecipa a corsi di formazione, organizzati da enti accreditati, che possono durare al massimo 2 anni e devono prevedere il rilascio di una qualifica o comunque di una certificazione sulle competenze acquisite. Cinquemila ingressi anche per i tirocini, che devono invece svolgersi secondo un progetto approvato dalle autorità competenti (variano da Regione a Regione).
Il cittadino straniero deve presentare al consolato, insieme alla richiesta del visto, la documentazione relativa al corso o al tirocinio che farà in Italia. Chi arriva utilizzando questo canale ha diritto a un permesso per studio che potrà essere convertito in un permesso per lavoro solo da chi, alla fine del corso o del tirocinio, troverà un datore di lavoro pronto ad assumerlo, e comunque nei limiti delle quote per le conversioni fissate dal governo.