27 febbraio 2014

Dall'estero: Dimissioni da Ministro ... per colf irregolare!

Leggiamo questa notizia che rimbalza sui quotidiani ... 
e la domanda sorge spontanea ... in Italia sarebbe mai potuto succedere?
Buona lettura


(fonte Repubblica)
Brutta tegola per il premier britannico David Cameron. Il suo ministro dell'Immigrazione, Mark Harper, 43 anni, si è dimesso dopo che si è scoperto che la sua domestica, di nazionalità straniera, lavorava per lui senza permesso di lavoro. La notizia, annunciata dal sito della Bbc, è stata confermata da una nota ufficiale di Downing Street con la quale si afferma che le dimissioni di Harper sono state accettate da Cameron.

La nota precisa che non ci sono evidenze del fatto che Harper fosse a conoscenza della condizione irregolare della sua colf (la quale avrebbe fornito dei documenti falsi al suo datore di lavoro) e aggiunge, però, che il premier ne ha accettato le dimissioni  seppure con "rammarico". Il posto di Harper, che non si è dimesso dalla carica di deputato, sarà preso dal conservatore James Brokenshire.

Harper si è dimesso soprattutto perché la figuraccia non era rimediabile per lui che era diventato famoso per aver tagliato i benefit agli immigrati dell'Unione europea (in particolare romeni e bulgari) e per una pubblicità rivolta agli stranieri clandestini: "Andatevene a casa o verrete arrestati".


Nella lettera di dimissioni avrebbe spiegato di aver assunto la collaboratrice domestica nel 2007, accertandone la regolarità. Nel 2012, in seguito all'inasprimento dei controlli richiesti da lui stesso a tutti i datori di lavoro, volendo dare il buon esempio, Harper aveva fatto verificare anche la posizione della sua colf e l'ufficio immigrazione aveva scoperto che la donna non aveva più un permesso di lavoro.

Il ministro, è la sua versione, ha subito segnalato la cosa alla sua collega ministra dell'Interno, Theresa May. A quel punto però si è trovato in una situazione imbarazzante. Il paladino della lotta ai clandestini che dava lavoro a una irregolare, anche se inconsapevolmente (almeno a suo dire). Una situazione che in passato è costata il posto a numerosi ministri americani, che hanno dovuto lasciare a causa delle loro domestiche "latinas" senza permesso di soggiorno.

Prima che scoppiasse lo scandalo, dunque, Harper ha deciso di dimettersi. "Sebbene abbia sempre rispettato le leggi - ha scritto a Cameron - ritengo che come ministro dell'Immigrazione, che sta  sostenendo in parlamento una normativa che renderà più rigide le nostre leggi sull'immigrazione, io debba attenermi a uno standard più alto rispetto a quello degli altri... Date le circostanze, ho quindi deciso che la cosa giusta per me è tornare ai banchi dei deputati. Mi dispiace per l'imbarazzo che ho provocato".

Il tema dell'immigrazione illegale, d'altra parte, oltre a essere stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del premier, resta un nervo scoperto per Cameron, tenuto sotto pressione dall'ala più conservatrice del suo partito che, sventolando i dati sulla disoccupazione, continua a chiedere una stretta sugli ingressi anche di cittadini comunitari e sui sostegni pubblici agli immigrati, anche per non lasciare la 'battaglia' in esclusiva ai movimenti nazionalisti in crescita.