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Poster del filmdoc di Jorge Leon - 2010 |
Rappresentante speciale
dell'OSCE e Coordinatore per la lotta alla tratta di esseri umani, Maria Grazia
Giammarinaro, in un
workshop che si è svolto a Kiev dal 12
al 13 giugno 2013 presso l'Accademia diplomatica dell'Ucraina e finanziato
dagli Stati Uniti, Austria e Svizzera, ha invitato gli Stati partecipanti
dell'Organizzazione ad adottare misure concrete per prevenire il fenomeno poco
noto della tratta del personale domestico nelle famiglie diplomatiche.
«La servitù dei domestici non
è meno grave o dannoso di altre forme di traffico, ma è semplicemente un altro
modo per sottomettere le persone»,
ha detto Giammarinaro.
«Quando
una persona è obbligata a essere permanentemente a disposizione del datore di
lavoro in una famiglia e quando questa persona lavora tutto il giorno senza ricevere
lo stipendio, con poco cibo, potendo dormire solo per poche ore, è psicologicamente
abusata e questo non può più essere considerato lavoro ma diventa vera e
propria schiavitù».
Hanno partecipato al workshop insieme a esperti dell'OSCE e
dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), i rappresentanti dei
servizi diplomatici di Austria, Belgio, Cipro, Germania, Kazakistan,
Kirghizistan, Mongolia, Polonia, Svizzera, Tagikistan, Ucraina, Stati Uniti e
Uzbekistan. Esso è stato il secondo di una serie che si terrà in diverse
regioni dell'OSCE per migliorare la prevenzione della tratta del personale
domestico nelle famiglie diplomatiche. Il primo workshop si è tenuto a Ginevra,
Svizzera, nel giugno 2012.
Maria Grazia Giammarinaro ha assunto la leadership su questo tema,
con l'obiettivo di diffondere le buone
pratiche contenute nella Convenzione ILO 189 sul lavoro dignitoso per i
lavoratori domestici del giugno 2011.
«Noi, come comunità diplomatica, dobbiamo prendere l'iniziativa di
sensibilizzare la nostra comunità a questa forma nascosta di sfruttamento e
alle buone pratiche», ha detto il rappresentante OSCE , il cui Ufficio ha
pubblicato il primo studio inedito e innovativo sul , lavoro non protetto nel
2010 intitolato “Sfruttamento invisibile: tratta a scopo di servitù domestica”,
disponibile anche in russo e francese.