Come stabilito dal contratto collettivo del lavoro, il pagamento della tredicesima per colf e badanti è obbligatorio entro dicembre. Pari ad una mensilità di salario, spetta alle lavoratrici e ai lavoratori domestici e di cura in servizio dal 1° gennaio al 31 dicembre dell'anno; in misura ridotta, invece, per quanti hanno iniziato il rapporto di lavoro durante l'anno o lo hanno risolto prima della fine dell'anno.
In questi due ultimi casi la tredicesima dovrà essere pagata in tanti dodicesimi dell'importo globale per quanti sono stati i mesi di lavoro. Le frazioni di mese pari o superiori a 15 giorni valgono come mese intero.
La prestazione matura anche durante le assenze per malattia, maternità, infortunio sul lavoro, malattia professionale, ma solo nei limiti in cui il datore di lavoro deve conservare il posto.
La tredicesima, inoltre, deve essere riconosciuta da ciascuna famiglia con cui la lavoratrice o il lavoratore intrattiene un rapporto di lavoro. Ancora, sulla prestazione non devono essere calcolati i contributi Inps, mentre invece per i lavoratori conviventi il datore di lavoro deve riconoscere il controvalore in contanti di vitto e alloggio che quest'anno è pari a € 5,44 giornalieri, per un totale di € 163,20 mensili.
Non mancano pur tuttavia le reticenze dei lavoratori domestici che spesso non chiedono la tredicesima per paura di perdere il posto di lavoro e per non compromettere i rapporti con le famiglie, come rileva la Responsabile nazionale delle Acli Colf, Raffaella Maioni, sull'Agenzia del Redattore Sociale
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