17 marzo 2015

TFR in busta paga: non per colf e agricoli

Come sappiamo il Jobs Act ha introdotto delle novità anche sul Tfr. Dal primo marzo infatti le quote del trattamento di fine rapporto (di norma liquidato alla cessazione del rapporto lavorativo) che sono maturate, potranno essere liquidate mese per mese.

I lavoratori possono scegliere dunque di avere il tfr in busta paga e una volta che si sia scelta tale opzione la liquidazione mensile del Tfr, sarà irrevocabile fino alla fine del periodo sperimentale, cioè fino al 30 giugno 2018.
Ricordiamo che la novità si applica a tutti i datori di lavoro privati, esclusi agricoli e lavoro domestico. Ed escluse le aziende in crisi ovvero sottoposte a procedure concorsuali.

Per esercitare tale opzione, il lavoratore dovrà avere un'anzianità aziendale di almeno sei mesi. Sul piano fiscale gli importi anticipati in busta paga subiranno una tassazione ordinaria. La somma sarà inoltre esclusa dalla contribuzione e non verrà conteggiata come imponibile per determinare il bonus di 80 euro.
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E’ interessante inoltre apprendere che nel caso di aziende sotto le 50 unità, per far fronte alle maggiori uscite finanziarie dovute alla liquidazione mensile per i lavoratori che ne faranno richiesta, i datori di lavoro potranno chiedere un accesso a un finanziamento assistito da privilegio speciale, rilasciato dal Fondo di garanzia per l'accesso ai finanziamenti e dalla garanzia dello Stato.

Un provvedimento dunque che pone delle questioni ai lavoratori e ai datori di lavori, su cui come associazione ci siamo sempre interrogate, valutando negativamente la liquidazione del tfr per le colf in busta paga, prassi molto comune in questo settore del mondo del lavoro (anche se esclusa dalla normativa vigente).
Tale valutazione negativa è dovuta al fatto che liquidare il tfr in busta paga, va contro la natura stessa della ratio di tale trattamento che dovrebbe aiutare il lavoratore in un momento più delicato della sua vita, ovvero quando perde il lavoro.

E' importante valutare tale ipotesi con estrema cautela e sono se si ritene l'opzione veramente utile decidere di ricevere il tfr in busta paga, in modo tale da non erodere di più i propri risparmi.