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Il tema della tavola rotonda scelto dalle Acli Colf veronesi si pone al centro di un percorso formativo che ha un duplice obiettivo: - fornire alle assistenti familiari alcune fondamentali nozioni sulla nutrizione e sulla possibile attività fisica per le persone anziane; - riflettere, non solo, sulle fatiche fisiche, bensì soprattutto sul carico di stress e di ansia che, ogni giorno, le lavoratrici devono affrontare nella cura degli anziani siano essi malati e non.
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Le mansioni che le lavoratrici svolgono, generalmente, si possono distinguere in tre ambiti:
1) cura e assistenza (aiuto
per alzarsi/ coricarsi, somministrazioni pasti, igiene personale, compagnia/ accompagnamento,
sorveglianza diurna/ notturna);
2) mansioni domestiche (preparazione
pasti, lavare, stirare, pulizia casa);
3) para sanitarie e para
infermieristiche (iniezioni, misurare la pressione, curare piaghe da
decubito, somministrazione farmaci, controllo scadenze, attività
fisico-terapiche, controllo glicemia, capacità di dialogo finalizzato al
mantenimento vigile della mente).
Il modello di lavoro delle
assistenti familiari è quello individuale, privo di legami sociali e professionali, è un microcosmo composto da lavoratrice, assistito/a, famiglia – datore
di lavoro. I tre soggetti, o due se la famiglia non c’è, devono stabilire
da soli l’equilibrio relazionale del servizio. Un equilibrio fragile fatto
spesso di ansie e stress, dove i conflitti interpersonali si riflettono subito nel
rapporto di lavoro senza alcun filtro. Diventa
difficile distinguere quando le questioni si possono risolvere con un’intesa
umana e quando invece esse hanno valenza contrattuale. Tale situazione influisce
sulla salute delle lavoratrici e provoca un inesorabile logoramento psicologico,
che secondo l’indagine citata, interessa il 39,4% delle intervistate.
Ridurre gli effetti negativi del
burnout è fondamentale per promuovere relazioni di lavoro che, almeno, non aggiungano sofferenza a sofferenza.
Il percorso formativo nasce dall’esigenza di supportare le lavoratrici nel loro
carico di lavoro con gli anziani, di fornire loro elementi di capacità di
lettura delle situazioni personali di disagio e di bisogni delle persone
accudite che a volte hanno perso la capacità cognitiva e l’autosufficienza fisica,
determinando l’incapacità di badare a se stessi.
Un momento formativo nel quale le Acli
Colf “si prendono cura di chi cura” mettendo il lavoro delle assistenti
familiare a confronto con altre professioni che in altri ambiti e con altri
approcci sono a contatto con le stesse problematiche vissute nell’ambito dei
servizi domiciliari e/o residenziali degli anziani.
Programma:
Saluti
di:
- Avv.
Italo Sandrini, Presidente Provinciale ACLI
- Giuseppe
Platino, Segretario Provinciale FAP Acli
Intervento
di:
- Avv.
Luigi Ugoli, Consigliere Comunale PD già Presidente ACLI di Verona
Tavola
rotonda coordinata da:
- Claudia
Alemani, Supervisore pedagogico Università Milano Bicocca
Intervengono:
- Davide
Martani, Responsabile area educativa - riabilitativa Fond. Moroni –GREG –
- Cristina
Martini, Psicologa di indirizzo clinico
- Daniela
Sambenati, Responsabile di strutture residenziali IAA
Conclusioni
di Clorinda Turri, Segretaria Provinciale Acli Colf
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