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Una scelta scellerata che metterà in ginocchio la rete di solidarietà dei Patronati che rimangono l'unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadini stranieri e degli italiani all'estero. Tutti loro si troveranno a pagare per un servizio oggi gratuito, con il rischio di dover rinunciare alle tutele previdenziali e assistenziali cui hanno diritto.L’uguaglianza di accesso ai diritti sarà cancellata. (Vedi anche Che cosa sono i Patronati)
Il taglio di 150 milioni di euro al fondo patronati e la riduzione del 35% dell'aliquota previdenziale destinata ad alimentarlo non costituiscono un risparmio per nessuno. Lo 0,226% dei contributi sociali versati da circa 21 milioni di lavoratori oggi assicura a oltre 50 milioni di persone la possibilità di usufruire dei servizi gratuiti dei patronati. Per svolgere lo stesso lavoro, la Pubblica Amministrazione dovrebbe aprire e gestire circa 6.000 nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici di oltre 5.000 persone. Il costo complessivo per la Pubblica Amministrazione (INPS, INAIL e Ministero dell’ Interno) sarebbe di 657 milioni di euro.
Per contrastare questa misura che minerebbe seriamente la tenuta del sistema di welfare del nostro Paese, i patronati d’Italia - Acli, Inas, Inca e Ital - avvieranno una mobilitazione sia a livello nazionale che locale, per sensibilizzare l'opinione pubblica e far comprendere al Governo e al
Parlamento l’importanza di modificare immediatamente la proposta contenuta nella legge di stabilità.
A partire dal 29 ottobre partirà la petizione "No ai tagli ai patronati" per raccogliere le firme dei cittadini e delle cittadine in tutte le sedi dei Patronati, per chiedere al governo modifiche sostanziali della norma. Nel mese di novembre, Acli, Inas, Inca e Ital promuoveranno la giornata nazionale della tutela, con manifestazioni territoriali per sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi conseguenti alla consistente riduzione delle risorse destinate alla tutela dei lavoratori, delle lavoratrici, dei pensionati, dei disoccupati, dei cittadini stranieri, degli italiani all'estero e delle famiglie. Inoltre, saranno organizzati presidi territoriali davanti alle sedi dell'Inps, dell'Inail e delle Prefetture che accompagneranno la discussione parlamentare sulla legge di Stabilità.
Per maggiori info e firmare la petizione vai su http://www.tituteliamo.it/
TI ASPETTIAMO IN TUTTE LE SEDI DI PATRONATO, AGLI SPORTELLI PER LA RACCOLTA FIRME.
Per salvaguardare i servizi dei Patronati firma la petizione "NO AI TAGLI AI PATRONATI".
Perché firmare la petizione contro il taglio ai Patronati?
Perché il taglio metterà in ginocchio la rete di solidarietà dei Patronati che offrono servizi gratuiti per lavoratori, pensionati, stranieri, italiani all'estero e disoccupati. |
Perché il Fondo dei Patronati è alimentato da una quota dei versamenti dei contributi previdenziali obbligatori di tutti i lavoratori dipendenti. Con i tagli, queste risorse saranno incamerate dallo Stato per altri scopi non precisati. |
Perché con il taglio al Fondo Patronati l’uguaglianza d’accesso ai diritti sarà di fatto cancellata. |
La Petizione: NO ai tagli ai Patronati
A: Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro
Pier Carlo Padoan, Ministro dell’Economia
Angelino Alfano, Ministro degli Interni
Paolo Gentiloni, Ministro degli Esteri
P.C. Tiziano Treu, Commissario INPS
Massimo De Felice, Presidente dell’INAIL
Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro
Pier Carlo Padoan, Ministro dell’Economia
Angelino Alfano, Ministro degli Interni
Paolo Gentiloni, Ministro degli Esteri
P.C. Tiziano Treu, Commissario INPS
Massimo De Felice, Presidente dell’INAIL
Il Governo taglia le risorse per i Patronati con gravi conseguenze sulla tutela dei diritti dei cittadini. Un taglio di 150 milioni di euro con la riduzione dell’aliquota allo 0,148% sul monte contributi dei lavoratori dipendenti, a fronte di un servizio che ogni anno fa risparmiare alla Pubblica Amministrazione 657 milioni di euro. Lo Stato sarà in grado di garantire gli stessi livelli di assistenza e servizi offerti dai Patronati alla collettività?
Con la legge di stabilità proposta dal Governo, si vuole fare cassa con i contributi sociali, mettendo le mani sui soldi dei lavoratori.
Questa proposta è inaccettabile!
A causa della riduzione dei fondi, i Patronati non potranno più garantire un servizio gratuito. L’uguaglianza d’accesso ai diritti sarà cancellata. È una grave mancanza di attenzione al Paese reale. La politica dovrebbe tagliare gli sprechi, non ridurre i diritti dei cittadini.
I CITTADINI chiedono al Governo una revisione del taglio, al fine di salvaguardare il servizio di pubblica utilità offerto dai Patronati, come affermato dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 42/2000 e previsto dalla legge 152/2001.
Cordiali saluti.