Secondo
le Acli qualità del lavoro, della vita, dell'economia e delle istituzioni fanno
parte di un medesimo percorso che può condurci ad uscire dalla crisi.
E
così che le Acli Milanesi,
che hanno presenziato alla manifestazione del 1° maggio in Piazza Duomo, hanno
affidato il compito di portare la loro voce dal palco della
manifestazione ad una nostra lavoratrice domestica Lyubov Gontasch delle Acli
Colf di Milano, accompagnata dalla nostra responsabile provinciale, Anna
Busnelli. Un momento di riconoscimento
dentro e fuori le ACLI, perché è importante ascoltare la voce anche delle
lavoratrici e dei lavoratori domestici, al pari degli altri lavoratori, perché
troppo spesso vengono dimenticati. Per le nostre Acli Colf milanesi è stato un
momento di gioia e grande soddisfazione! In
allegato il messaggio delle ACLI Colf, che è
stato letto in Piazza.
Durante
il corteo è stato inoltre distribuito un volantino con le idee e le proposte
delle Acli per il lavoro. Secondo
le Acli qualità del lavoro, della vita, dell'economia e delle istituzioni fanno
parte di un medesimo percorso che può condurci ad uscire dalla crisi.
Il lavoro va tutelato
maggiormente contro la precarietà con l'introduzione di un contratto di
ingresso orientato al tempo indeterminato nell'arco di tre anni. Va superato lo
squilibrio tra chi rimane senza lavoro e chi pur di conservarlo è disposto a
turni sempre più massacranti, ripartendo il lavoro, facendo spazio ai giovani e
offrendo opportunità a chi viene espulso dal mondo del lavoro molto prima
dell'età pensionabile.
In
questo modo, secondo le Acli, il lavoro diviene una forza per sconfiggere la
povertà e l'esclusione, da cui si esce anche attraverso l'istituzione di un
reddito di inclusione sociale e con politiche per la famiglia (detrazioni
fiscali per lavori di cura). Dal lavoro vengono pure i criteri per riformare l'economia
e la finanza, riducendo la quota di ricchezza dissipata dalla speculazione
finanziaria, che provoca l'abbassamento dei salari ed i tagli al welfare, e per
una nuova politica industriale, per un piano straordinario per lo sviluppo
sostenibile e l'occupazione.
Anche
l'Unione Europea deve concorrere a rilanciare il lavoro, sostengono le Acli,
anche attraverso l'istituzione di una certificazione sociale europea dei
prodotti che sanzioni chi sfrutta o schiavizza i lavoratori e per garantire il
mantenimento dei diritti e delle tutele per i migranti e per tutti i lavoratori
che si spostano per lavoro da un Paese all'altro.
Secondo le Acli qualità del lavoro, della vita, dell'economia e delle istituzioni fanno parte di un medesimo percorso che può condurci ad uscire dalla crisi.