Una dimostrazione di lavoratrici filippine a Riad |
La Confederazione internazionale dei sindacati (CSI) ha invitato i membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), l'organismo di coordinamento per i governi dei paesi del Golfo persico, di rivedere il contratto standard previsto per i lavoratori domestici per portarlo in linea con gli standard ILO.
In molti degli emirati dell’area infatti i lavoratori, prevalentemente se non esclusivamente stranieri, subiscono numerose ingiustizie da parte dei loro datori di lavoro. Emblematico il caso di Sreekala, domestica in Kuwait fino a pochi anni fa, “venduta” per essere una serva.
Come ha raccontato Sreekala in lacrime, le veniva negato il cibo, affrontando lunghe ore di lavoro fino alle 02.00 di notte e rimanendo chiusa a chiave in casa quando il datore di lavoro andava in vacanza. Se si fosse ribellata il suo “padrone” l’avrebbe uccisa camuffando la morte come un incidente d’auto o un infortunio
Questa è solo una delle migliaia di storie di orrore che illustrano il sistematico sfruttamento e l'abuso di lavoratrici domestiche migranti nei paesi di tutto il Golfo. Per porre un argine a questa situazione è stata proposto un contratto di lavoro standard la cui adozione dovrebbe essere discussa dal Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) la cui conferenza è in programma a ottobre in Bahrain.
Tuttavia è poco probabile che tale proposta riuscirà a cambiare il destino dei lavoratori domestici migranti, poiché non vi è alcuna indicazione che tale contratto sarà accompagnato da meccanismi di applicazione per garantire la sua attuazione. Inoltre la formulazione del documento lascia la possibilità ai datori di lavoro di affermare che un eventuale infortunio sia stato volutamente causato dal lavoratore stesso, il che libera i datori dall’obbligo di fornire assistenza medica, come previsto dall'articolo 4 del contratto.
In ogni caso si tratta di un contratto standard inferiore agli standard minimi stabiliti dalla Convenzione ILO 189; pertanto tutto lascia prevedere che in gran parte degli Emirati le pratiche di sfruttamento continueranno, anche se recentemente il Bahrain ha esteso ai lavoratori domestici stranieri alcune delle disposizioni del suo diritto del lavoro, tra cui quelle relative al calcolo dei salari, alle ferie, alla composizione delle controversie e al diritto alla libertà di associazione. Inoltre, l'Arabia Saudita ha inoltre approvato diverse disposizioni, tra cui un piano di salario minimo di 400 dollari in un accordo bilaterale con il governo filippino Filippine.