(dal sito delle Acli ) |
di Ufficio stampa Acli |
Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani hanno intenzione di aprire a breve una sede in Ucraina, per «favorire l’immigrazione regolare e qualificata». Lo ha annunciato il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, il 5 luglio 2011 all’Ambasciata d’Ucraina in Italia, in occasione della presentazione dei risultati conclusivi del progetto “Pink Positive”, realizzato in collaborazione con l’Associazione delle donne ucraine lavoratrici in Italia. «Stiamo verificando – ha detto il presidente Olivero davanti all’ambasciatore Heorhii Cherniavskiy – la possibilità di aprire al più presto una sede in Ucraina, per mettere al servizio dei cittadini ucraini le nostre competenze in materia di immigrazione e tutela del lavoro, ma anche la nostra esperienza ultradecennale di accompagnamento dei cittadini italiani all’estero». «Subito dopo l’estate – ha spiegato il vicepresidente del Patronato Acli, Fabrizio Benvignati - partirà una missione esplorativa sul posto, per valutare modi, tempi e possibilità di realizzazione di questo progetto, sulla base di altre nostre esperienze analoghe». Il Patronato Acli è già presente in altri tre paesi di forte emigrazione verso l’Italia: il Marocco, l’Albania e la Moldavia. La presenza di una sede stabile delle Acli in Ucraina consentirebbe di «promuovere l’immigrazione regolare e qualificata, favorire i ricongiungimenti familiari, accompagnare i percorsi di rientro dei lavoratori e delle lavoratrici ucraine nel Paese d’origine, ma anche sostenere la formazione dell’associazionismo e lo sviluppo del terzo settore in Ucraina». Con 174.129 presenze, quella ucraina è la quinta comunità di stranieri residenti in Italia, stando agli ultimi dati Istat (ottobre 2010). Sono soprattutto donne, età media 45 anni, impegnate nel lavoro domestico e di assistenza degli agli anziani, con un alto tasso di istruzione. A loro si rivolge il sito bilingue http://www.ukrit.org/, realizzato dalle Acli con l’Associazione donne ucraine lavoratrici in Italia, in collaborazione con il Gruppo consiliare aggiunto di Roma Capitale. E’ uno dei risultati del progetto “Pink Positive” – finanziato dalla presidenza del Consiglio tramite l’Unar – per contrastare i problemi della discriminazione razziale e favorire l’integrazione sociale e lavorativa della popolazione femminile ucraina in Italia, puntando sulla formazione e il protagonismo dell’associazionismo straniero. Con il sito, in particolare, viene aperto un canale di informazione destinato alle donne ucraine in Italia, ma anche a quelle residenti nel Paese d’origine, interessate ad un percorso migratorio nel nostro Paese. Con le indicazioni sui principali strumenti di tutela, dei servizi e delle normative sull’immigrazione, la discriminazione e il lavoro, a livello nazionale e del Comune di Roma. |