Secondo il rapporto di Human Rights Watch, le lavoratrici domestiche della Tanzania, emigrate in Oman e Emirati per cercare maggior fortuna, sono in realtà trattate come schiave, diversamente da altre lavoratrici provenienti dalle Filippine, dall'Indonesia o dall'India, alle quali viene riservato un trattamento migliore, poichè arrivano da paesi che hanno migliorato le leggi contro lo sfruttamento, godendo pertanto di una migliore protezione giuridica.
Al contrario, le donne dell'Africa orientale sono private dei più elementari diritti: spesso non pagate, costrette a violenze sessuali, picchiate e impossibilitate a espatriare.
I due paesi arabi non hanno approntato alcuna legge in favore del lavoro domestico. Addirittura alle lavoratrici non è consentito cambiare datore di lavoro se la precedente famiglia non è consenziente.
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