Iniziamo l'anno con una fiaba tratta dalla tradizione Giapponese che può, in una pausa di pochi minuti, farci riflettere un po' sull'incontro con l'altro.
Buona lettura!
L'inferno e il paradiso
Dopo una
lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell'aldilà e fu destinato al
paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima
un'occhiata anche all'inferno. Un angelo lo accontentò e lo condusse
all'inferno. Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola
imbandita con piatti colmi e pietanze succulente e di golosità inimmaginabili.
Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi e scheletriti
da far pietà.
"Com'e'
possibile?", chiese il samurai alla sua guida. "Con tutto quel ben di
Dio davanti!".
"Vedi: quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca".
"Vedi: quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca".
Il samurai
rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi
facessero, non riuscivano a mettersi neppur una briciola sotto i denti.
Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso. Qui lo attendeva una sorpresa. Il paradiso era un salone assolutamente identico all'inferno! Dentro l'immenso salone c'era l'infinita tavolata di gente; un'identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all'estremità per portarsi il cibo alla bocca.
C'era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.
Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso. Qui lo attendeva una sorpresa. Il paradiso era un salone assolutamente identico all'inferno! Dentro l'immenso salone c'era l'infinita tavolata di gente; un'identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all'estremità per portarsi il cibo alla bocca.
C'era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.
"Ma
com'e' possibile?", chiese il samurai.
L'angelo
sorrise.
"All'inferno
ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché si
sono sempre comportati così nella vita. Qui al contrario, ciascuno prende il
cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino".