La Commissione europea ha accolto
con favore l'adozione da parte del Consiglio
dei Ministri dell'Ue
una decisione che autorizza gli Stati membri a ratificare la Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro
(Oil) sui collaboratori domestici.
La decisione era stata proposta
dalla Commissione europea nel marzo 2013 e approvata dal Parlamento europeo.
La Convenzione Oil relativa
ai lavoratori domestici impone ai paesi firmatari di adottare misure per
garantire a questi ultimi condizioni
di lavoro eque e dignitose, così da prevenire abusi, violenze e il lavoro
minorile.
Per attuare la Convenzione, gli
Stati ratificanti dovranno fare in modo che i lavoratori domestici:
- ricevano un trattamento paritario agli altri
lavoratori per quanto riguarda la retribuzione, benefit, e diritti come la
maternità;
- ricevano informazioni su termini e dettagli del loro
impiego;
- abbiano condizioni di vita dignitose;
- abbiano facile accesso ai
meccanismi di reclamo.
La Convenzione, inoltre,
stabilisce le norme in materia di assunzioni
straniere.
La normativa Ue, quali le direttive in materia
di salute e sicurezza, diritti dei lavoratori, parità di genere e non solo,
affronta già alcuni aspetti contemplati dalla Convenzione Oil.
Le disposizioni della Convenzione condividono lo stesso approccio della normativa Ue e su molte questioni il diritto comunitario è più protettivo.
Le disposizioni della Convenzione condividono lo stesso approccio della normativa Ue e su molte questioni il diritto comunitario è più protettivo.
Tuttavia, la Convenzione
è più precisa rispetto a quest'ultimo nel coprire a livello legislativo i
collaboratori domestici e alcuni aspetti del loro lavoro.
"Migliorare le condizioni di lavoro nei servizi alla persona è un
obiettivo chiave per la Commissione. Accolgo quindi con favore questa
decisione, che apre la strada alla ratifica della Convenzione dell'Oil da parte
degli Stati membri dell'Ue e contribuisce alla lotta contro la tratta di esseri
umani. Esorto gli Stati membri ad atture tale Convenzione al più presto",
ha dichiarato in una nota László Andor,
commissario per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione.