30 gennaio 2014

Collaboratori domestici Ue: via a condizioni di lavoro più eque e dignitose

gen europaLa Commissione europea ha accolto con favore l'adozione da parte del Consiglio dei Ministri dell'Ue una decisione che autorizza gli Stati membri a ratificare la Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) sui collaboratori domestici.
La decisione era stata proposta dalla Commissione europea nel marzo 2013 e approvata dal Parlamento europeo.

La Convenzione Oil relativa ai lavoratori domestici impone ai paesi firmatari di adottare misure per garantire a questi ultimi condizioni di lavoro eque e dignitose, così da prevenire abusi, violenze e il lavoro minorile.

Per attuare la Convenzione, gli Stati ratificanti dovranno fare in modo che i lavoratori domestici:
- ricevano un trattamento paritario agli altri lavoratori per quanto riguarda la retribuzione, benefit, e diritti come la maternità;
- ricevano informazioni su termini e dettagli del loro impiego;
- abbiano condizioni di vita dignitose;
- abbiano facile accesso ai meccanismi di reclamo.

La Convenzione, inoltre, stabilisce le norme in materia di assunzioni straniere.

La normativa Ue, quali le direttive in materia di salute e sicurezza, diritti dei lavoratori, parità di genere e non solo, affronta già alcuni aspetti contemplati dalla Convenzione Oil.
Le disposizioni della Convenzione condividono lo stesso approccio della normativa Ue e su molte questioni il diritto comunitario è più protettivo.
Tuttavia, la Convenzione è più precisa rispetto a quest'ultimo nel coprire a livello legislativo i collaboratori domestici e alcuni aspetti del loro lavoro.

"Migliorare le condizioni di lavoro nei servizi alla persona è un obiettivo chiave per la Commissione. Accolgo quindi con favore questa decisione, che apre la strada alla ratifica della Convenzione dell'Oil da parte degli Stati membri dell'Ue e contribuisce alla lotta contro la tratta di esseri umani. Esorto gli Stati membri ad atture tale Convenzione al più presto", ha dichiarato in una nota László Andor, commissario per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione.


23 gennaio 2014

Colf: contratto per lavoro notturno


Ho avuto un colloquio con una famiglia, la quale mi chiede di “passare la notte” presso la nonna, che è anziana ma completamente autosufficiente, per cui avrei soltanto compiti di vigilanza e presenza, magari pronta ad intervenire se dovesse aver bisogno di qualche cosa. Che tipo di contratto dovrebbero farmi? E quanto posso chiedere?


L’art. 12 del Contratto nazionale del lavoro dei lavoratori domestici e familiari (Ccnl) prevede proprio l’ipotesi in cui il personale viene assunto esclusivamente per “garantire la presenza notturna”: si tratta delle c.d. prestazioni di “attesa” in cui, appunto, l’assistente familiare viene assunta esclusivamente per assicurare una presenza notturna, “in attesa” che possa essere richiesto il suo intervento, per una qualsiasi necessità.
Ciò è tanto vero che il contratto prescrive specificatamente che:

il datore di lavoro ha comunque l’obbligo di assicurare al lavoratore il completo riposo notturno in un alloggio idoneo, confermando che in tale tipo di contratto, l’unico obbligo facente parte della prestazione lavorativa è la mera presenza inattiva;

- qualora venissero richieste al lavoratore prestazioni diverse dalla mera presenza (ad esempio perché la signora nel pieno della notte richiede una tazza di latte) queste saranno retribuite sulla base delle “normali” retribuzioni previste per i lavoratori non conviventi (Tabella C allegata al contratto), con le eventuali maggiorazioni contrattuali (25% per il lavoro notturno prestato dalle ore 6.00 alle ore 22.00; 50%, se prestato dalle ore 22.00 alle ore 6.00; del 60%, se prestato di domenica o in una delle festività indicate nell’art. 17) e limitatamente al tempo effettivamente impiegato per svolgere la funzione richiesta.

Per tali prestazioni di mera “attesa”, il Ccnl prevede un’apposita retribuzione – Tabella E – su base mensile (nel 2013 € 637,14), sempre che il contratto sia stipulato in forma scritta, con precisa indicazione che trattasi di prestazioni di attesa, e che l’orario di lavoro sia interamente ricompreso tra le 21.00 e le 8.00.

20 gennaio 2014

Una sfida all'amore

(Da Redattore Sociale)

"Alzheimer, un Reto al Cariño", una sfida all’amore. Si intitola così il video che Richard, il figlio di un uomo malato di Alzheimer, ha realizzato per raccontare i gesti quotidiani e l’amore che lo lega al padre. “Mio padre si guardava allo specchio, ma non riusciva a capire quello che osservava, salutava la persona che aveva davanti, 'Ciao buona giornata!' Salutava sé stesso e ora penso che di fronte a uno specchio non vede nulla”, confida Richard.

 Nel video vengono proposti momenti della giornata in cui il padre crede di essere altrove, quando invece è a casa: allucinazioni, discorsi che senza senso, persone che esistono solo nella sua immaginazione. Al toccante racconto di come il figlio assiste suo padre, si sovrappongono le immagini dell’album di famiglia, quando era il padre ad occuparsi di Richard bambino. Una tenera storia, in cui la malattia, nel tempo, ha invertito i ruoli, ma l’essenziale, come l’amore, persiste. 

“Bisogna avere cura della sua vita e prendersi delle responsabilità perché sei tu che decidi, sei un po' come un genitore, è questo quello che mi è accaduto. Essere il figlio più piccolo e diventare il padre di mio padre”. Il video è accompagnato da una serie di interventi come quello dello psichiatra Barry Reisberg che spiega come la caratteristica funzionale della malattia è esattamente l'ordine inverso di acquisizione di quelle stesse funzioni che si verificano nel normale sviluppo umano, questo significa che le fasi della malattia possono portare a corrispondenti età mentali. Capire il rapporto di ogni fase legata all’età mentale fornisce una maggiore comprensione della persona, dei suoi bisogni emotivi e delle cure necessarie nella relazione che si instaura. 

La malattia del “lungo addio” come in tanti chiamano l’Alzheimer, colpirà in Italia oltre 3 milioni di persone in trent'anni. (Itati Paulina)

Link al Video (il video è in lingua spagnola)
Link all'articolo su Redattore Sociale 

16 gennaio 2014

Verso un mondo migliore

Per la giornata dei migranti e dei rifugiati del prossimo 19 gennaio, le Acli Colf condividono la riflessione e il messaggio di Papa Francesco.
La nostra associazione da sempre si batte per i diritti degli ultimi, di chi si trova ai margini, per chi non ha sempre la possibilità di scelta. Conosciamo molto bene le storie di molte delle nostre donne e uomini, costrette a migrare, a tentare la fortuna lontane dalle propie famiglie e dagli affetti più cari, e proprio per migliore le condizioni di vita dei figli, mariti, genitori rimasti a casa. Spesso facendo grandi sacrifici, senza veder riconosciuto il proprio valore ne come lavoratrici/ori, ne come persone con una propria cultura, storia, con cui confrontarsi e crescere. 
Nelle nostre Acli Colf, Casa della Mondialità, ci piace pensare che possiamo insieme costruire un mondo migliore, inclusivo, vitale. Prviamo dunque anche in questi tempi ad essere aperti e capaci di ascoltare, di condividere e di accogliere l'altro, sia esso un migrante immigrato o italiano, perchè alla fine, la vita di noi tutto è un viaggio.

Buona lettura!

Migranti e rifugiati. verso un mondo migliore
Emigrantes y refugiados: hacias un mundo mejor
Migrantes e refugiados: rumo a um mundo melhor
Migrants and Refugees: Towards a Better World

15 gennaio 2014

Assistenza sempre più ... familiare

(Fonte www.superabile.it  /da Redattore Sociale)

L'assistenza agli anziani malati e disabili è sempre più un problema che grava sulle spalle, e sulle tasche, delle famiglie italiane costrette a rivolgersi a una badante per poter prendersi cura dei loro cari. Ma la crisi ha toccato anche questo settore: rendendolo più opaco, certamente più sommerso, e in parte ridimensionandolo. A sottolinearlo è il quarto rapporto sull'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, promosso dal Network non autosufficienza (Nna) e realizzato da Inrca-Irccs. L'indagine mette in evidenza come per la prima volta, negli ultimi dieci anni, si vada arrestando la crescita del mercato regolare dei lavoratori domestici iscritti all'Inps.
"Questo dato potrebbe nascondere l'espansione irregolare del mercato dell'assistenza - scrivono Pasquinelli e Rusmini nel loro contributo al rapporto - Fatto sta che è oggi impossibile prevedere come questa situazione si evolverà nei prossimi anni". Diverse sono le cause che incidono sul fenomeno: le ormai tangibili ricadute dei tagli di risorse sul sistema dei servizi territoriali; l'aumento delle rette nelle Rsa, e non da ultime, le difficoltà nei bilanci di molte famiglie. "La riduzione dell'intervento pubblico e l'aumento dei costi dei servizi residenziali spostano la ricerca di soluzioni sul mercato privato, anche con uno shifting su lavoro a ore, più accessibile, meno costoso se sommerso - continuano gli autori - Le difficoltà economiche portano, in senso complementare, a massimizzare l'assistenza intrafamiliare dei membri bisognosi".
Parallelamente il rapporto sottolinea come cresce sempre di più il contributo delle assistenti familiari italiane. "I molti segnali che intercettiamo mostrano un aumento delle lavoratrici italiane, concentrate nel segmento del lavoro a ore - spiegano - Diffusamente si registra l'aumento di iscritte italiane ai corsi di formazione per assistenti familiari e le richieste di iscrizione agli sportelli che effettuano incrocio domanda/offerta di assistenza". Le italiane iscritte ai corsi per assistenti familiari organizzati da Acli Colf sono raddoppiate tra il 2009 e il 2011, mentre quelle iscritte ai corsi di Federcasalinghe presso le sedi di Milano, Roma e Udine sono triplicate. A Torino le badanti italiane assunte attraverso l'agenzia Obiettivo Lavoro sono passate dalle 948 del 2008 alle 1.757 del 2010, con un incremento dell'85 per cento.
In molte frequentano i corsi perché in cerca di un impiego, ma sono tanti anche i nuclei che, non potendosi più permettere la badante in casa, sostituiscono questa figura con un familiare, che nella quasi totalità dei casi è la donna. "L'accesso delle italiane nel lavoro di cura è una tendenza che abbiamo registrato anche negli ultimi due anni - spiega Raffaella Maioni, responsabile di Acli Colf - Quello che riscontriamo è che non sempre si tratta di persone che seguono i nostri corsi perché hanno bisogno di un lavoro. Ma spesso sono donne, che non avendo la disponibilità economica per pagare una badante, decidono di farlo loro, restando a casa a fare assistenza ai propri anziani. E' quello che viene chiamato "caregiver", ma questo fenomeno nasconde anche delle criticità: le donne che scelgono infatti di badare ai propri anziani, sono persone che hanno perso il lavoro, disoccupate o cassaintegrate. In questo modo restano tagliate fuori dal mercato del lavoro, rinunciano a reinserirsi e tutto il peso dell'assistenza ricade su di loro". Nei corsi, diffusi su tutto il territorio nazionale, vengono approfondite materie di economia domestica, da come conservare i cibi a quali sono i prodotti da usare, non nocivi sulle persone e sull'ambiente ma anche nozioni di tipo infermieristico-assistenziale. "L'aspetto positivo è che oggi si tende a voler approfondire anche le patologie cognitive, che sono le più difficili da gestire da soli - continua Maioni - spesso le donne ci chiedono come fare. 
Quello dell'assistenza - aggiunge - è infatti un settore ancora tutto ad appannaggio femminile, dove raramente viene riconosciuto lo sforzo che si fa. E' un settore di welfare fondamentale ma ancora sommerso". (ec)

14 gennaio 2014

Colf e permesso a punti


L’assistente familiare di mia madre, di origine ucraina, mi ha chiesto di poter frequentare un corso di italiano per stranieri organizzato dalla Scuola Statale, che, dice, le servirà per ottenere dei crediti utili al rinnovo del permesso di soggiorno. Di che cosa si tratta? Come mi devo comportare?

In effetti, da marzo 2012, lo straniero che effettua il primo ingresso in Italia e presenta una richiesta di permesso di soggiorno superiore ad un anno, è sottoposto alla disciplina del c.d. “permesso a punti”.
Al momento del rilascio del primo permesso, lo straniero firma un "accordo di integrazione” con cui si impegna a conseguire, entro due anni, una conoscenza sufficiente dell’italiano, dei “principi fondamentali della Costituzione”, delle "istituzioni pubbliche” e “della vita civile in Italia”, in modo da dimostrare di aver raggiunto un grado sufficiente di integrazione nella comunità.
L’integrazione si misura, appunto, con dei punti (o crediti), associati alle conoscenze linguistiche, ai corsi frequentati e ai titoli di studio conseguiti, così come a determinati comportamenti, come ad esempio le attività imprenditoriali o di volontariato effettuate. I punti (o crediti) si perdono in caso di condanne penali anche non definitive, misure di sicurezza personali, illeciti amministrativi o tributari.
Alla scadenza dei due anni, per poter ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno, lo straniero deve dimostrare di aver “accumulato” almeno 30 crediti: da trenta crediti in su, l’accordo si considera rispettato; da uno a ventinove si verrà “rimandati”, con l’impegno a raggiungere quota trenta, entro un anno; se i punti sono zero o meno si perderà il diritto di soggiornare in Italia.
Il nuovo art. 9 del Ccnl dei lavoratori domestici e familiari, entrato in vigore lo scorso 1/7/2013, ha previsto la possibilità di usufruire del monte ore annuo di 40 ore di permessi retribuiti per formazione professionale, anche “per le attività formative necessarie al rinnovo dei titoli di soggiorno”, in adempimento a tale normativa.
Il datore di lavoro, quindi, a determinate condizioni, deve riconoscere 40 ore annue di permessi retribuiti, per consentire alla lavoratrice di frequentare i corsi di formazione idonei a conseguire i crediti necessari.
                                                                                                          

9 gennaio 2014

Colf e formazione professionale


Sono assistente familiare presso una persona anziana. Vorrei iscrivermi ad un corso professionale organizzato dalla mia provincia, ma ho libero soltanto il giovedì pomeriggio, come posso fare?

L’art. 9 del nuovo Ccnl dei lavoratori domestici e familiari prevede la possibilità di usufruire di permessi retribuiti per formazione professionale specifici per collaboratori e assistenti familiari per un totale di 40 ore annue, a patto che:
-         il rapporto di lavoro sia a tempo indeterminato;
-         l’orario di lavoro sia “a tempo pieno”;
-         l’anzianità di servizio sia superiore ai 12 mesi;
In presenza di tali condizioni, il datore di lavoro, non solo deve corrispondere la normale retribuzione nelle ore di assenza dedicate alla formazione professionale, ma deve anche favorire la frequenza di tali corsi da parte del lavoratore, ad esempio apportando le variazioni all’orario di lavoro che si rendessero necessarie.
Il nuovo Ccnl, in vigore dal 1/7/2013, ha previsto che, tale monte ore, possa essere utilizzato anche per le attività formative necessarie al rinnovo dei titoli di soggiorno, in adempimento della normativa riguardante il c.d. “permesso a punti”, che impone al cittadino straniero, titolare di un permesso di soggiorno superiore ad un anno, di reperire “crediti”, con cui comprovare il proprio grado di integrazione, anche attraverso la frequenza di corsi di formazione e percorsi di istruzione per adulti.
L’utilizzo dei permessi per tale finalità deve essere comprovato da apposita documentazione rilasciata da enti pubblici oppure, se privati, organizzati o almeno riconosciuti dagli enti bilaterali previsti dal Ccnl, in cui sia riportato specificatamente l’orario delle attività formative esercitate.
E’ escluso in ogni caso il cumulo pluriennale di tali permessi.
                                                                                                         

8 gennaio 2014

Un saluto a Sebastiana


Diamo il triste annuncio che ieri è venuta a mancare Sebastiana Zedde dirigente storica e volontaria delle Acli Colf di Milano.
Sebastiana, colf stimata e di luna esperienza, sempre in prima linea per promuovere i diritti e i doveri della categoria, in particolare la formazione professionale delle lavoratrici. Persona riservata ma profondamente convinta dei valori della dignità, dell’onesta e della profondità dei rapporti umani.
Lascia un vuoto nelle Acli Colf che la salutano con affetto, grande stima e naturale simpatia.
Auguriamo a Sebastiana di proseguire il suo cammino di pace.

7 gennaio 2014

Per riflettere sull'incontro con l'altro



Iniziamo l'anno con una fiaba tratta dalla tradizione Giapponese che può, in una pausa di pochi minuti, farci riflettere un po' sull'incontro con l'altro.
Buona lettura!


L'inferno e il paradiso

Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell'aldilà e fu destinato al paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un'occhiata anche all'inferno. Un angelo lo accontentò e lo condusse all'inferno. Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi e pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà.
"Com'e' possibile?", chiese il samurai alla sua guida. "Con tutto quel ben di Dio davanti!".

"Vedi: quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca".
Il samurai rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppur una briciola sotto i denti.

6 gennaio 2014

10 gennaio: scadenza versamento contributi per i lavoratori domestici

Inizia un nuova anno ed è già tempo di scadenze!
Dall’1 al 10 gennaio 2014 è possibile versare all’Inps i contributi colf e assistenti familiari che riguardano il 4° trimestre del 2013

Si ricorda che la scadenza per tale versamento è il 10 gennaio e che gli importi fanno riferimento alle tabelle 2013 essendo i contributi relativi all'ultimo trimetre dell'anno precedente.


Per maggiori informazioni potete contattare la vostra sede Acli Colf e ACLI più vicina o visitare il sito INPS