Il 12-12-12, in occasione della giornata di mobilitazione mondiale a favore della ratifica della Convenzione Internazionale dell’ILO sulle lavoratrici e lavoratori domestici, Acli Colf e Caritas Internationalis, aderenti alla Campagna 12by12 promossa dalla Confederazione sindacale internazionale (ITUC-CSI), insieme ad AssoMoldave, Associazione NoDi e altre rappresentanti del mondo del lavoro domestico e di cura, si sono confrontate sul processo di ratifica della C.189/2011 (OIL/ILO) a livello internazionale.
Rispetto al processo di adozione della Convenzione da parte dell’ILO nel 2011, e l’avanzamento della ratifica da parte dei singoli stati, tra cui l’Italia, è intervenuto in questo confronto anche Giuseppe Casucci, rappresentante delle parti sindacali che hanno contributo al raggiungimento di tale obiettivo.
Si sono affrontate le prospettive di avanzamento dei diritti per la categoria delle lavoratrici e lavoratori domestici, cogliendo anche le difficoltà e le contraddizioni di un sistema che non garantisce uguaglianza dei diritti per queste lavoratrici e lavoratori.
Nell’ottica
di riaffermare che “il lavoro domestico
è un lavoro” e che ogni lavoratrice e lavoratore hanno pari dignità,
possiamo riassumere tre priorità emerse:
- Promuovere l’emersione del lavoro nero e la diffusione della legalità nel lavoro domestico, tenendo in considerazione la particolarità del settore di impiego, soprattutto quando legato alla cura della persona (anziani, disabili), ovvero promuovere un rapporto di lavoro dignitoso per chi cura e chi viene curato;
- Garantire equità di trattamento per tutti i lavoratori domestici, migranti e non, superando lediscriminazioni che si generano per cause legate alla nazionalità, alla permanenza, alle diversità culturali;
- Far uscire le lavoratrici e i lavoratori domestici da forme di isolamento ed esclusione, che spesso caratterizzano questa professione, promuovendo la diffusione delle informazioni e la partecipazione della categoria alla vita comunitaria.
- Promuovere l’emersione del lavoro nero e la diffusione della legalità nel lavoro domestico, tenendo in considerazione la particolarità del settore di impiego, soprattutto quando legato alla cura della persona (anziani, disabili), ovvero promuovere un rapporto di lavoro dignitoso per chi cura e chi viene curato;
- Garantire equità di trattamento per tutti i lavoratori domestici, migranti e non, superando lediscriminazioni che si generano per cause legate alla nazionalità, alla permanenza, alle diversità culturali;
- Far uscire le lavoratrici e i lavoratori domestici da forme di isolamento ed esclusione, che spesso caratterizzano questa professione, promuovendo la diffusione delle informazioni e la partecipazione della categoria alla vita comunitaria.
La Campagna per
l'affermazione dei diritti prosegue!!!