Roma 26 gennaio 2011
Come ACLI Colf, in virtù della categoria di lavoratori e lavoratrici che tuteliamo, aderiamo all’azione “Se non ora, quando?” promossa a favore della dignità delle donne, nonché di corresponsabilità con gli uomini.
I perché di tale adesione si fondano su varie ragioni che ci devono far prendere una posizione rispetto allo stato di disorientamento che stiamo vivendo di fronte alla discutibilità dei comportamenti che ci vengono “serviti” quasi quotidianamente come normali, tollerabili, giustificabili.
Aderiamo perché ogni giorno ci battiamo per dare dignità al lavoro e al significato edificante che questa parola porta con sé.
Aderiamo per rispetto ai lavoratori della categoria che difendiamo, in particolare colf e assistenti famigliari. Aderiamo per rispetto ai loro sacrifici quotidiani, al loro essere determinanti seppur invisibili, al loro duro lavoro anche se non riconosciuto socialmente e non valorizzato come meriterebbe.
Aderiamo per rispetto della fatica quotidiana di assistere persone anziane o occuparsi dei figli di altre donne, mentre la propria famiglia, i propri figli sono a centina di chilometri di distanza.
Aderiamo per l’impegno costante di donne e uomini che si muovono, lavorano e si battono per promuovere la dignità del lavoro, la diffusione della conoscenza, il rispetto dei diritti.
Per queste ragioni come ACLI Colf aderiamo, perché l’impegno per il lavoro non è semplice sacrificio, non è solo denaro a fronte di una prestazione, ma il lavoro ci riporta ad un senso di dignità dell’operare umano, del nostro agire per creare insieme un progetto, costruire un edificio, elaborare un’azione.
Sicuramente è il momento che uomini e donne insieme chiedano di consegnare ancora alla storia modelli edificanti di comportamento e non bassi livelli di lassismo scomposto.
A nessuno viene chiesto di fare il martire o rasentare la provvisoria perfezione, ma di dare un senso ed un valore alla Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Acli Colf