A confronto con i connazionali e le donne italiane
La retribuzione media mensile di uno
straniero nel 2011 è pari a 973 €. Disaggregando il dato per genere,
risulta che le donne percepiscono un reddito più basso degli uomini,
790€ (donne) a fronte dei 1.122€ (uomini). Il differenziale retributivo
tra stranieri e italiani si aggira intorno al -21% (- 289 €) per gli
uomini e al -31% per le donne.
I contributi versati dalle donne straniere. Le
donne rappresentano il 42,2% del totale dei contribuenti stranieri e i
redditi da esse dichiarate ammontano al 34,7% dei redditi
complessivamente dichiarati dagli stranieri. Mediamente una donna
straniera dichiara annualmente 10.247 €, a fronte dei 14.100 €
dichiarati dagli uomini stranieri. Un dato positivo per la componente
occupazionale straniera femminile è l’aumento di contribuenti straniere
del 5,2% tra il 2009 e il 2010, superiore a quello degli uomini che è
stato del 3%. Infine, dall’analisi della dichiarazione dei redditi,
emerge che lo scarto tra cittadini italiani e stranieri è maggiore per
gli uomini (- 9.122 €) piuttosto che per le donne (-4.743 €). Questo è
probabilmente dovuto al fatto che le disuguaglianze di genere persistono
non solo tra gli stranieri, ma anche tra i cittadini autoctoni.
Per nazionalità. Le nazionalità
per cui si registra il più alto numero di contribuenti donne sono
l’Ucraina (71,2%), la Polonia (61,8%) e il Brasile (60,3%). Escluse
Svizzera, Germania e Francia, i redditi medi annui più altri tra le
donne straniere vengono percepiti dalle egiziane (15 mila €), dalle
argentine (12.600 €), dalle donne provenienti dai paesi
dell’ex-Jugoslavia (11.750 €) e dalle tunisine (11.590 €).
In termini di
reddito dichiarato, lo scarto tra uomini e donne straniere è maggiore
per la categoria femminile. Le differenze più consistenti emergono tra i
brasiliani (-12.700 €) e gli argentini (-12.500 €), che costituiscono
però dei casi particolari come descritto nella nota metodologica, a cui
seguono gli ex-jugoslavi (-5 mila €), i senegalesi (-4.600 €) e i
marocchini (-4.400 €). Solo le egiziane e le polacche riportano dei
differenziali positivi rispetto ai loro connazionali di sesso maschile,
rispettivamente + 3 mila € e 340 €.
Variazione % dei contribuenti tra 2009 e 2010. L’incremento
maggiore di contribuenti donne ha interessato le moldave (+21,4%) e a
seguire le ucraine (+14,6%), le rumene (+12,9%) e le cinesi (+12,7%).
Una tendenza negativa in questo senso è invece sperimentata dalle donne
provenienti dall’ex Jugoslavia.
I differenziali di reddito per regione. La
percentuale di contribuenti donne sul totale dei contribuenti stranieri
non varia considerevolmente da una regione all’ altra. La regione in
cui tale percentuale è più alta è la Val d’Aosta (49,5%), mentre quella
in cui è più bassa è la Lombardia (38,5%.) Lo stesso discorso vale per
l’ammontare di redditi dichiarati dalle donne straniere sul totale dei
redditi dichiarati dalla popolazione straniera: i due estremi si
riconfermano essere la Val d’Aosta con una percentuale del 42% e la
Lombardia con il 31%. Maggiori differenze regionali si rilevano, invece,
se consideriamo il reddito medio: per le donne è più alto in Lombardia
(quasi 12 mila €) e in Friuli Venezia Giulia (11 mila €), mentre è più
basso in Calabria (6 mila €), Puglia (7.600 €) e Basilicata (7.800 €).
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