di Acli Colf
© Foto di Giuseppe Aliprandi
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"Siamo
agli albori dell'integrazione della seconda generazione e se falliamo in questa
fase ci saranno problemi seri".
Queste
sono le parole pronunciate negli scorsi giorni dal Ministro della Cooperazione
Internazionale e Integrazione, Andrea Riccardi, all'incontro al San Gallicano
(Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e
per il contrasto delle malattie della Povertà - Roma).
Il tema della cittadinanza
italiana ai figli degli immigrati regolari,
nati e residenti in modo stabile in Italia, è prioritario anche per le Acli Colf,
perché sono i figli delle nostre donne, lavoratrici domestiche, che lavorano,
assistono, curano, collaborano all'interno delle nostre case.
Un aiuto importante. Un lavoro
prezioso. Un impegno spesso invisibile, come sono
invisibili le loro storie di donne e uomini che hanno attraversato esperienze
dolorose, grandi sacrifici per costruire per se e per le proprie famiglie un
futuro migliore. Fatiche di accettare percorsi di vita difficili per
aiutare e sostenere in particolare i propri figli, che si sommano alla
difficoltà di integrarsi in un nuovo contesto sociale.
Ed è proprio il
riconoscimento della cittadinanza ai figli nati in Italia a poter costituire il
primo, ma grande passo in avanti nella costruzione del processo di
integrazione: legittimare dal punto di vista legislativo, ciò che nei fatti è
già un dato di realtà.
Citando Riccardi rispetto al tema
della cittadinanza alle seconde generazioni "capisco che ci sia una
parte della popolazione che è contraria, ma una parte maggioritaria è
favorevole e c'è un atteggiamento di fiducia e accettazione. Io viaggio molto,
incontro molte persone e noto che davanti ai bambini stranieri gli italiani
hanno un comportamento simpatizzante".
"Io confido nell'umanesimo implicito e vissuto
degli italiani, quell'umanesimo che è stato offeso a Brindisi e che è stato
messo a dura prova dal terremoto in Emilia-Romagna. Dobbiamo
avere una considerazione positiva, attenta e costruttiva del valore
dell'immigrazione nel nostro Paese un valore emerso anche dall'ultimo
rapporto Istat presentato ieri".
Come Acli Colf confidiamo che tale processo prosegua e che a breve si
possa raggiungere
questo importante obiettivo cogliendo l'occasione di (come
abbiamo ben ribaditi lo scorso 18 novembre nel convegno "Colf
d'Italia") proseguire tutti insieme nel difficile compito di
costruire il nostro Paese.