5 novembre 2012

Migrazioni in Unione Europea tra lavoro, diritti e sicurezza.

Si terrà dall'8 al 10 novembre a Palermo il  Seminario internazionale di studi su "La migrazione in Unione Europea tra mercato del lavoro, diritti e sicurezza" promosso dalle ACLI e dall'EZA, con il sostegno della Commissione Europea, che svilupperà nell'ambito delle diverse sessioni di lavoro l'argomento.

Le Nazioni Unite stimavano nel 2010 la presenza di oltre 200 milioni di migranti nel mondo, pari a circa il 3% della popolazione totale. L’Europa è la destinazione principale verso cui si orienta il 32,6% dei migranti. Ma la ripresa delle migrazioni ha assunto negli ultimi 20 anni una dimensione crescente ed è destinata ad aumentare per ragioni di natura demografica oltre che per gli effetti della crisi economica internazionale e, soprattutto per quanto riguarda l’Europa, dei rivolgimenti politici che hanno interessato il bacino del Mediterraneo e il vicino Oriente.

La popolazione straniera presente in Europa al 1° gennaio 2011 è pari a circa 40 milioni, l’8% della popolazione residente. Tra il 2002 ed il 2011 la popolazione europea è cresciuta del 3,7% ma l’aumento è dovuto principalmente alla crescita della componente straniera che è passata da 14 milioni del 2002 a 39,9 milioni del 2011 con una variazione percentuale del 179%. La crescita è stata rilevante in gran parte dei Paesi europei, in particolare in Spagna (378%), Italia (353%) e Regno Unito (254%).

Di fronte ad un fenomeno di questa portata, con caratteristiche nient’affatto congiunturali, è necessario fuggire ogni logica emergenziale e porre mano a politiche e interventi che vadano nella direzione di valorizzare l’apporto – già consistente – della popolazione immigrata allo sviluppo economico, sociale e culturale dei Paesi dell’Unione.
Non si tratta di nascondere i problemi, anche importanti, che nascono dalla modificazione dei tessuti comunitari e che meritano ascolto e impegno costanti e non risposte ideologiche. Ma di far discendere l’iniziativa politica e le pratiche sociali da quei principi che hanno garantito all’Europa pace, sviluppo, benessere e democrazia. Il seminario vuole essere luogo di analisi sulla situazione nei diversi Paesi, ma soprattutto di confronto e condivisione su esperienze e buone pratiche, ponendosi l’obiettivo di diffonderle e farne patrimonio comune e condiviso, per quanti operano nelle reti sociali e per quanti hanno responsabilità politica ai vari livelli, ma anche semplicemente per le comunità locali, le associazioni, i singoli cittadini.

All'iniziativa interverranno numerossimi  ospiti sui diversi temi, da quello sull'apporto dell'immigrazione allo sviluppo socio-economico dell’Unione Europea, a "Il lavoro dignitoso in migrazione: disparità e diritti" .  Ma si parlerà anche della possibilità del passaggio da una integrazione lavorativa all’integrazione sociale e di Esperienze e buone pratiche.
Infine, una Tavola rotonda sulle Politiche migratorie e di integrazione tra diritti e sicurezza.

Tra gli ospiti:  Luis Miguel Pariza Castaños, presidente del Gruppo Permanente Migrazioni e Integrazione del CESE e presidente del Bureau del Forum Europeo Integrazione; Salvatore Palidda, docente di sociologia dei processi migratori e sociologia delle migrazioni all’Università degli Studi di Genova,  Maria Gallotti, specialista in politiche migratorie che spiegherà il  programma migrazioni internazionali dell’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro), assieme a Marco Cilento, consigliere della CES,  Rafael Rodríguez-Ponga y Salamanca, presidente della Piattaforma internazionale per la cooperazione e la migrazione . Ed ancora Pernelle Richardot, vicesindaco di Strasburgo, Giusto Catania, assessore al Comune di Palermo con delega alla partecipazione e alle migrazioni;  Sissy Ghali, Redattrice Yalla Italia,  Vincenzo Linarello, presidente Gruppo Cooperativo GOEL Raffaella Maioni, responsabile nazionale Acli-Colf (associazione profes-sionale per i diritti dei lavoratori domestici).  David Sassoli, capo delegazione Pd e membro Commissione DEVE (Svi-luppo) e AFET (Affari Esteri) - Parlamento Europeo.