29 dicembre 2017

Dalle Acli Colf un felice 2018!!!



Auguriamo a voi e alle vostre famiglie buona fine e buon principio


Felice 2018 a tutte e tutti!
Acli Colf

28 dicembre 2017

Il 10 gennaio scade il termine per il versamento dei contributi

Ricordiamo che entro il 10 gennaio devono essere versati i contributi relativi ai rapporti di lavoro domestico. E' infatti in scadenza il quarto trimestre.
Di seguito il link alla Tabella contributi lavoro domestico 2017, mentre maggiori informazioni sulle scadenze e sulle modalità di pagamento le potete trovare al seguente collegamento Contributi Lavoratori Domestici

27 dicembre 2017

Settore domestico, in aumento il lavoro nero

Piuttosto preoccupanti i dati sul lavoro nero nel settore domestico. A rivelarli è l'Istat che denuncia l'aumento di lavoratori irregolari. Questi sono maggiormente presenti nel settore dei servizi, di cui il lavoro domestico è una componente di primo piano, sfiorando il 51,8%.

Attualmente in Italia si contano oltre 3 milioni di irregolari, con un incremento di ben 57 mila unità rispetto all'anno precedente, con un conseguente problema di evasione contributiva.

21 dicembre 2017

Tanti auguri dalle Acli Colf



Auguri per un Santo Natale
di pace e speranza 
dalle vostre Acli Colf




Cosa è la speranza 

E’ difficile parlare di speranza. 
Bisogna far capire invece che la speranza è parente stretta del realismo, 
la tensione di chi, incamminandosi su una strada,  
ne ha già percorso un tratto e orienta i suoi passi, 
con amore e trepidazione, verso il traguardo non ancora raggiunto. 
E’ impegno robusto che non ha da spartire nulla con la fuga. 
Perché chi spera non fugge. 
Si incarna nella storia, non si aliena. 
Costruisce il futuro, non lo attende soltanto. 
Ha la grinta del lottatore, 
non la rassegnazione di chi disarma. 
Ha la passione del veggente, non l’aria avvilita di chi si lascia andare.  
Cambia la storia, non la subisce. 
Ricerca la solidarietà con gli altri viandanti,  
non la gloria del navigatore solitario.

Don Tonino Bello 




20 dicembre 2017

Dal Mondo: uno studio rileva i ritardi legislativi della Cina in tema di lavoro domestico

Nell'ambito del dialogo UE-Cina sul progetto di sostegno alla migrazione e alla mobilità, collaborazione nata tra l'Organizzazione internazionale per le migrazioni e l'Organizzazione internazionale del lavoro, è stato condotto uno studio, finanziato dall'Unione Europea, per esaminare la situazione dei lavoratori domestici in Cina, in particolar modo Pechino. Tra gli aspetti analizzati le condizioni di lavoro, la sicurezza, l'accessibilità alla protezione legale e i meccanismi di denuncia.
 
Lo studio ha messo in luce le lacune delle politiche cinesi riguardanti i lavoratori domestici alla luce delle buone pratiche estere. Soprattutto è emerso un ampio divario tra la legislazione cinese riguardante i lavoratori domestici  e le disposizioni contenute nella Convenzione n. 189. Inoltre, la necessità per il governo di formulare standard specifici di protezione del lavoro per i lavoratori domestici e buone pratiche per promuovere l'integrazione urbana e il lavoro dignitoso per i lavoratori domestici.
 

12 dicembre 2017

Negli ultimi 5 anni diminuito il numero delle badanti

Alcuni dati consentono di inquadrare bene il fenomeno del lavoro domestico, alla luce degli importanti cambiamenti che lo attraversano. 

Nel 1991 i collaboratori domestici, italiani e stranieri, iscritti all'Inps erano 216.836. Nel 2012 il loro numero è balzato a 1.011.356. Nel 2016, invece, si sono attestati intorno alle 866.000 unità, con un calo considerevole. Eppure, in futuro, la loro presenza sarà sempre più richiesta: si stima che nel 2050 i cittadini con più di 75 anni saranno il 25% della popolazione.

In molti casi le lavoratrici e i lavoratori domestici hanno un titolo di studio più alto rispetto alla qualifica che ricoprono: circa il 21,2% ha conseguito una laurea, mentre il 54% ha svolto percorsi di istruzione parificati alla scuola media superiore. Purtroppo, però, solo il 22% ha compiuto corsi di formazione specifica sul lavoro di cura, a dimostrazione di quanto invece sia importante prevedere adeguati percorsi formativi nel settore domestico per dotare gli assistenti familiari delle adeguate competenze,

Per chi volesse approfondire la lettura dei dati su colf e badanti, può cliccare leggere questo articolo pubblicato su Redattore Sociale.

11 dicembre 2017

Acli Colf Milano: il video dell'incontro con Mons. Delpini

Come anticipato sulle pagine di questo blog, ieri mattina, nel Duomo di Milano, si è tenuto un incontro con Monsignore Mario Delpini a cui sono state invitate calorosamente tutte le colf e badanti del territorio.

A questo appuntamento hanno partecipato anche le Acli Colf milanesi. Qui segnaliamo il video del dialogo con l'Arcivescovo dove alcune lavoratrici domestiche hanno portato la loro testimonianza. Tra queste Elisabeth Villavert Lopez, membro del direttivo nazionale Acli Colf.


Per chi volesse approfondire i dettagli della giornata, cliccare qui.

6 dicembre 2017

Duomo di Milano, l'Arcivescovo incontra colf e badanti

Domenica 10 dicembre, quinta domenica dell'Avvento ambrosiano, l'Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, presedierà la celebrazione eucaristica vespertina in Duomo, alle ore 17.30.

Sebbene le Messe d'Avvento siano aperte a tutti, quella del 10 è rivolta in particolar modo alle assistenti familiari e badanti, per rivolgere loro tutto il sostegno necessario e la vicinanza possibili, in quel delicato lavoro di cura che ogni giorno svolgono con estrema dedizione. 

Anche le Acli Colf di Milano, insieme alle Acli milanese e a quelle di Monza e Brianza, saranno presenti a questo appuntamento.

Qui un articolo pubblicato su Avvenire della Responsabile Acli Colf di Milano, Anna Busnelli intervistata nel merito di questo incontro  e sull'importanza del lavoro svolto dalle assistenti familiari.

Per chi volesse partecipare, è necessario compilare questo modulo

5 dicembre 2017

Dal Mondo: lo sfruttamento delle lavoratrici domestiche tanzane in Oman e Emirati

Secondo il rapporto di Human Rights Watch, le lavoratrici domestiche della Tanzania, emigrate in Oman e Emirati per cercare maggior fortuna, sono in realtà trattate come schiave, diversamente da altre lavoratrici provenienti dalle Filippine, dall'Indonesia o dall'India, alle quali viene riservato un trattamento migliore, poichè arrivano da paesi che hanno migliorato le leggi contro lo sfruttamento, godendo pertanto di una migliore protezione giuridica.

Al contrario, le donne dell'Africa orientale sono private dei più elementari diritti: spesso non pagate, costrette a violenze sessuali, picchiate e impossibilitate a espatriare.

I due paesi arabi non hanno approntato alcuna legge in favore del lavoro domestico. Addirittura alle lavoratrici non è consentito cambiare datore di lavoro se la precedente famiglia non è consenziente.

Per chi volesse approfondire, cliccare qui.

1 dicembre 2017

Dom Equal, un workshop per parlare di lavoro domestico

Sabato 2 dicembre Dom Equal organizza un workshop per affrontare il tema del lavoro domestico sotto tre differenti dimensioni: quella delle categorie interpretative che lo circoscrivono; quella delle autorappresentazioni delle lavoratrici  e infine quelle delle possibili forme di organizzazione..

L'incontro si terrà a partire dalle ore 10, fino alle 17, presso l'Albergo Nord Nuova Roma, via Giovanni Amendola 3. Nel pomeriggio per ACLI COLF interverranno Raffaella Maioni (Responsabile nazionale Acli Colf), e Pina Brustolin (già Responsabile nazionale Acli Colf) nella tavola rotonda "Movimenti. Alleanze mancate e nessi imprevisti, per una nuova contrattazione collettiva".

29 novembre 2017

Dal Mondo: preoccupante la situazione delle lavoratrici domestiche brasiliane

La condizione delle lavoratrici domestiche brasiliane, in prevalenza donne povere e di colore, è caratterizzata da continui abusi. Se ne parla nel libro "Bianchezza e mascolinità in Brasile. Etnografia di un ceto dominante", scritto da Valeria Ribeiro Corossacz, che ha cercato di aprire uno squarcio sul mondo di queste lavoratrici invisibili, sfruttate e senza storia.

Nonostante negli ultimi venti anni queste donne si siano rese protagoniste di grandi lotte per rivendicare i propri diritti, la loro condizione rimane comunque decisamente precaria. Ciononostante, molto attive sono comunque le attiviste del sindacato delle lavoratrici domestiche, impegnate a diffondere informazioni sui diritti di questa categoria, per combattere le numerose molestie psicologiche e sessuali.

24 novembre 2017

Milano, in partenza tre incontri per dirigenti Acli Colf

Sabato 25 novembre si terrà il primo dei tre incontri per dirigenti organizzato dalle Acli Colf di Milano.

I lavori si apriranno alle ore 10.30 con l'introduzione di Anna Busnelli, Responsabile Acli Colf-Milano. Seguirà la relazione di Delfina Colombo, segretaria alla formazione delle Acli milanesi, con un intervento su "Chi siamo le Acli". La mattinata si concluderà con Raffaella Maioni, Responsabile nazionale Acli Colf, la quale parlerà delle Acli Colf, della loro storia, finalità e prospettive future.

Nel pomeriggio è previsto l'ultimo intervento, quello di Francesca Chiamparotto, responsabile Ufficio formazione Acli milanesi, dal titolo "L'identità di gruppo e il patto formativo".

I prossimi appuntamenti si terranno il 2 dicembre e il 16 dicembre.

Il calendario delle lezioni

21 novembre 2017

Un articolo per capire il punto di vista delle lavoratrici

Una bella lettera. E' quella che vi segnaliamo oggi. A scrivere è una donna di 52 anni di Settimo Torinese che oramai da qualche tempo si arrabatta come può per mettere un pò di soldi da parte, nella triste consapevolezza che in Italia, all'età sua, non è facile trovare lavoro.

Le sue parole non cercano pietà, ma dignità. Quella dignità e quel rispetto che troppo spesso a lavoratrici precarie come lei, impiegate in vari settori, ad esempio quello domestico, viene negato. 

La sua provocazione, quella di offrirsi come colf a 3.000 euro al mese, nasconde in reltà il tentativo di riabilitare questa ed altre professioni agli occhi di chi ancora non comprende i sacrifici di migliaia di persone che oggi giorno si svegliano all'alba per affrontare una dura giornata di lavoro.

Per leggere l'articolo, cliccare qui

19 novembre 2017

Un film per combattere i pregiudizi razziali

Oggi pomeriggio, alle ore 15.30, le Acli Colf di Varese hanno organizzato un bell'evento: la proiezione del film "Il diritto di contare" che racconta dell'importante contributo dato alla Nasa da tre ricercatrici di colore, sfidando tutti gli stereotipi razziali.

L'appuntamento si terrà in via Speri della Chiesa 9 (II piano), a Varese. L'ingresso è gratuito.

17 novembre 2017

Torino, tre appuntamenti sui temi del lavoro di cura

Le Acli Colf di Torino organizzano tre laboratori per approfondire le proprie conoscenze sul tema del lavoro di cura

Nel mese di novembre, tre saranno gli appuntamenti: martedì 21 "La cura e l'igiene della persona"; venerdì 24 novembre "La mobilizzazione della persona"; martedì 28 novembre "I servizi del territorio".

Gli incontri si svolgeranno dalle ore 14.30 alle ore 17.30 presso le Acli di Torino nella sala B in via Ettore Perrone 5, a Torino.

Per maggiori info chiamare lo 011/5712854 

16 novembre 2017

Più prevenzione con il treno della salute

Parte oggi a Padova il treno della salute, l'iniziativa promossa da Cuamm - Medici con l'Africa, che offre gratuitamente prevenzione e solidarietà. Lungo un percorso che, oltre a Padova, toccherà fino al prossimo 8 dicembre altre città venete quali Vicenza (20-22 novembre), Vicenza (23-26 novembre), Verona Porta Vescovo (23-26 novembre), Rovigo (27-29 novembre), Belluno (30 novembre), Venezia Mestre (3-5 dicembre), Treviso (6-8 dicembre).

In occasione di questi appuntamenti sarà possibile fare dei controlli sanitari gratuiti, avviare laboratori per le scuole e scoprire tante cose utili e interessanti. 

Le Acli Colf promuovono questa campagna a tutela della salute che sensibilizza sul tema della prevenzione, soprattutto in considerazione del fatto che molte lavoratrici e lavoratori domestici, trascurano troppo spesso i controlli sanitari, esponendosi ad un alto rischio di complicanze e malattie.

Per chi volesse approfondire, cliccare qui.

15 novembre 2017

Salute e servizi di cura: le spese delle famiglie

Quella sanitaria è la prima voce di spesa delle famiglie italiane. E' quanto emerge dalla prima edizione dell'Osservatorio sul bilancio di welfare. E' stato calcolato che, per ogni nucleo familiare, la spesa minima annuale è di € 1.336 per un totale complessivo di 33,7 miliardi. Segue, come seconda voce per valore economico, quella dei supporti al lavoro (spese di trasporto, alimentazione, istruzione ecc.). Tra queste spiccano le spese per l'assistenza che muovono qualcosa come 14,4 miliardi: sono i servizi per la cura della casa, dei figli e dei propri cari anziani e/o non autosufficienti. 2,9 milioni sono le famiglie coinvolte le quali spendono, mediamente, quasi € 5.000 all'anno.

In generale il welfare rappresenta una voce fondamentale, le cui spese costituiscono il 14,6% del reddito medio di una famiglia.


14 novembre 2017

Ed io avrò cura di te ...

Le Acli da sempre rivolgono una grande attenzione al tema del lavoro di cura grazie all’impegno per la tutela e il sostegno della lavoratrici domestiche realizzato attraverso le Acli Colf.

Su BeneComune.net un apprpfondimento non solo sul lavoro di cura, ma anche e soprattutto sul prendersi cura degli altri, delle loro fragilità – come ci ricorda Ivo Lizzola – in ambito lavorativo, del welfare e nelle relazioni sociali e personali in senso più ampio. Vogliamo allargare la prospettiva e proporre una lettura culturale diversa di questo tema così importante.
 (Il link all'approfondimento su Benecomune.net /Ed io avrò cura di te ... )

Prendiamo le mosse da una riflessione di Suor Alessandra Smerilli – una delle relatrice del recente incontro nazionale di studi delle Acli – proposta lo scorso 29 aprile, sulle pagine di Avvenire, in occasione della festa del primo maggio (articolo che trovate qui nella sezione in rete). “Lavoro e cura di sé e degli altri sono due dimensioni coessenziali della vita e ci rendono più umani. Un cambiamento così importante nel modo di intendere il lavoro e la cura è uno di quei processi che richiedono proteste e conquiste collettive. È un dono all’intera società che oggi può venire principalmente e, forse, solamente da voci di donna. Sì, perché tradizionalmente il ruolo della cura è stato attribuito alle donne, che oggi, se vogliono lavorare, devono dividersi, a volte in maniera estenuante e non sostenibile tra lavoro e attività di cura. Ma se la cura è una dimensione essenziale dell’essere umano, e non si è pienamente umani se non ci si prende cura degli altri (anche pulire una stanza è prendersi cura di chi dovrà abitarla), allora tutti dovremmo diventarne più consapevoli. Ritroveremo un nuovo rapporto con il lavoro, se troveremo un nuovo rapporto con la cura, uomini e donne insieme. E cura oggi significa anche prendersi cura dei giovani che non trovano lavoro. Una mamma non può far festa se vede che il proprio figlio non riesce a realizzare le sue potenzialità”.

In questa prospettiva abbiamo chiesto ad alcuni esperti di ragionare attorno ad alcune domande: Quale posto viene dedicato al tema della cura nella nostra società che papa Francesco definisce “società dello scarto”? Perché il ruolo della cura viene affidato prevalentemente alle donne? La cura può diventare una dimensione essenziale della nostra società? Come prendersi cura degli 
anziani, dei giovani che non trovano lavoro, dei bambini?

Iniziamo con Raffaella Maioni (Responsabile nazionale Acli Colf) che sottolinea come sia “importante investire in termini di politiche di sostegno alle famiglie con azioni mirate al riconoscimento culturale del lavoro di cura, nonché al sostegno attraverso azioni e servizi, creando delle reti della cura. Questo sarebbe utile per tutelare le lavoratrici e i lavoratori di questo settore, ma anche per garantire una cura adeguata alle persone assistite”.
Per Antonio Russo (Segretario della presidenza nazionale Acli con delega alle Politiche sociali e al welfare) che sofferma la sua attenzione sul tema della non autosufficienza, vi è “l’esigenza di un sistema di welfare che rispetti i diritti di tutti, dei lavoratori, degli assistiti e delle loro famiglie. A tal fine si potrebbe prendere come modello proprio il lavoro di cura, riconoscendolo, anche economicamente e professionalmente, come un elemento fondamentale del futuro sistema integrato di assistenza locale oltre che della qualità del processo di personalizzazione delle politiche sociali
Gianfranco Zucca (Ricercatore Iref) osserva che “le badanti sanno che la parola cura perché assistere una persona con una patologia cronico-degenerativa non significa solo supportare i bisogni primari, quasi sempre bisogna farsi carico anche dei bisogni di relazione: la parola può alleviare il dolore di una malattia dal decorso segnato. Tuttavia la parola cura anche in un altro senso”.
Olga Turrini (Sociologa dell’Università di Trento) sottolinea “la necessità di ripensare le politiche, adeguandole non solo alle problematiche economiche, ma anche ai bisogni che mutano e alle prospettive che si stanno configurando, in modo da prevenire forme di esclusione, marginalizzazione, discriminazione”.
Monica Vacca (psicologa) indaga sulla dimensione psicologica della cura osservando come sia opportuno “farci garanti e testimoni di queste scelte dando voce agli invisibili che a caro prezzo scelgono di farsi responsabili e dire no alla società dello scarto” mentre Luca Marcelli (Responsabile nazionale dell’Azione Cattolica dei Ragazzi) analizzare il tema nella prospettiva educativa sottolineando come “custodire i piccoli e le figure educative che a vari livelli sono loro di riferimento, è evidentemente un impegno essenziale che interpella la responsabilità” di ognuno di noi.
Concludiamo con due interviste: la prima realizzata a Don Giovanni Nicolini (Assistente spirituale delle Acli nazionali) e la seconda ad Ivo Lizzola (Pedagogista dell’Università di Bergamo).

13 novembre 2017

Foggia, le nuove frontiere del lavoro di cura

Mercoledì 15 novembre, presso le Acli provinciali di Foggia, in via Rovelli 48, si svolgerà l'incontro dal titolo "Le nuove frontiere del lavoro di cura".

L'appuntamento, che si terrà a partire dalle ore 17 presso la Sala Conferenze, sarà introdotto dal presidente provinciale delle Acli foggiane, Fabio Carbone. Seguiranno poi gli interventi di Raffaella Maioni, Responsabile nazionale Acli Colf e Antonio Russo, Responsabile Welfare Acli nazionali. 

Al termine dell'incontro, moderato da Ernesto Cipriani, direttore regionale del Patronato Acli, ci sarà la consegna degli attestati di frequenza del 2° corso per colf e badanti tenutosi a Foggia, con interventi e testimonianze dei coordinatori, dei docenti, delle lavoratrici e delle famiglie datoriali.

Inoltre verrà presentata anche la ricerca "Viaggio nel lavoro di cura", promossa dalle Acli Colf, a cura di Raffaella Maioni e Gianfranco Zucca.

8 novembre 2017

Dal Mondo, in Colombia un incontro dei lavoratori domestici per parlare di pace e riconciliazione

Lo scorso 31 ottobre in Colombia si è tenuto il progetto "Operai afro-colombiani protagonisti dei loro diritti e agenti di cambiamento" dell'IOM, finanziato dall'USID. Più di 170 donne si sono incontrate a Medellin per parlare di pace e riconciliazione.

L'evento è stato diviso in quattro momenti. Nel primo è stato discusso il processo di pace; poi tre lavoratori domestici hanno raccontato le loro esperienze. Successivamente due studenti dell'università Eafit hanno presentato le loro tesi sul rispetto della legislazione del lavoro per i lavoratori domestici. Al termine, un atto simbolico di particolare intensità: sette datori di lavoro hanno messo il grembiule e hanno servito d mangiare a sette donne che hanno lavorato la maggior parte della loro vita servendo gli altri. 

Per chi volesse approfondire, cliccare qui

6 novembre 2017

Alla festa della Sociologia, tre ricerche sul lavoro domestico



Il giorno 18 Ottobre, il dipartimento di Sociologia dell'Università di Firenze ha dedicato la programmazione della Festa della Sociologia, evento annuale improntato all'incontro fra accademia, associazioni e realtà locali, al tema del lavoro domestico retribuito.

Si e' trattato di un incontro dedicato alla presentazione di tre ricerche "in progress" da parte di Rossana Trifiletti (Universita' di Firenze), Angela Maria Toffanin (Universita' di Padova) e Sabrina Marchetti (Universita' Ca' Foscari di Venezia). A fare da discussant, Brunella Casalini (Universita' di Firenze), Carla Bonora (CGIL) e Tatiana Kuchur (Associazione Nosotras). 

La partecipanti hanno sviluppato un dibattito interessante sui temi della cura e del lavoro domestico, concentrandosi in particolare sulla questione dei diritti lavorativi e la prevenzione degli episodi di violenza. Si e' parlato di organizzazioni di lavoratrici domestiche in altre parti del mondo (per es. Ecuador, Germania e Brasile), ma anche del fenomeno in Italia, nel passato e nel presente. Si è discusso dell'importanza degli studi sul ruolo delle datrici di lavoro nel determinare difficolta' nella relazione quotidiana con lavoratrici straniere. Al centro della discussione, inoltre, l'impatto delle migrazioni su questo settore, sia dal punto di vista della etnicizzazione del settore, che per la conseguente  interdipendenza politiche migratorie, politiche di welfare e politiche lavorative che agiscono in questo ambito.

3 novembre 2017

Verona, partito un corso di formazione per colf e badanti

Acli Colf, Acli e Fap-Acli di Verona hanno organizzato un corso di formazione per colf e badanti, finzanziato da Associazione Promos e Nuova Collaborazione  rivolto a persone disoccupate in cerca di occupazione nel lavoro domestico e di cura.

Il corso, che ha preso avvio lo scorso 14 ottobre e al quale hanno già aderito 22 persone, si svilupperà lungo 8 incontri che si tengono tutti i sabato mattina dalle 9.00 alle 13.00, concludendosi il prossimo 18 novembre. A seguire, dal 20 al 24 novembre, si realizzeranno incontri individuali di tutoring ed orientamento finalizzati all'incrocio domanda-offerta di lavoro. 

Tra gli argomenti trattati, il CCNL, la prevenzione degli infortuni, i servizi socio-sanitari in Italia , la relazione con l'anziano.

Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Il corso è completamente gratuito e la sede si trova a Verona, in via dell'Interrato  dell'Acqua Morta 4.

Il programma del corso.

31 ottobre 2017

In ricordo di Amalia Signorelli



A pochi giorni dalla scomparsa di Amalia Signorelli, riportiamo il ricordo di una nostra dirigente delle Acli Colf, Anna Cristofaro che ha avuto il piacere di poterla conoscere.

È vero che sono di parte e che dentro c’è un carico emotivo fortissimo. Ma messo questo in premessa, non intendo qui portare il mio ricordo di allieva, perché sarebbe fuori contesto. Né credo serva a molto (qui e ora) ripercorrerne i meriti accademici. Basti dire che tutta la sua produzione scientifica si pone nel solco dell’antropologia culturale, che molti dei suoi studi sono considerati fondativi, che nell'arco di tutta la sua carriera accademica ha scelto temi di ricerca (le migrazioni, la condizione femminile, le trasformazioni urbane, i processi di cambiamento culturale) di cui fosse immediata e evidente la connessione con qualcosa che stava accadendo nella società contemporanea, fino ad arrivare agli ultimi anni in cui (con altrettanto rigore, ma anche con sorriso divertito) ha proposto in TV e sulla stampa interpretazioni antropologiche dei fatti politici e di cronaca. Piuttosto vorrei lasciare traccia di come la sua competenza sia stata utile alla riflessione delle Acli Colf. Non credo di poter dire che insieme abbiamo compiuto un percorso condiviso. Al contrario, quella semina che pure costò molto impegno rimase per lo più incompiuta. Ma tentammo, questo sì, la ricerca di un metodo, prezioso, fecondo, ovvero la costruzione di un dialogo tra ricerca e problemi. E lo facemmo insieme. 

La invitammo come relatrice in occasione di un percorso formativo destinato alle dirigenti dell’associazione e centrato sul tema del conflitto interetnico. Il tema era profondamente nostro e inteso non in termini generali, ma a partire dall'analisi di una situazione concreta: la casa come territorio di confine e di incontro tra culture diverse. 

La consegna era: non basta volere la convivenza pacifica perché questa avvenga. Occorre invece conoscere la situazione e costruire una strategia. E da questo punto di vista la competenza antropologica è molto utile. 

Le riflessioni che condivise con noi quel giorno si trovano in "L'ambiguo rispetto. Riflessioni antropologiche sugli incontri culturali". Di questo saggio, ricco di suggestioni ancora tutte da sviluppare, vorrei qui sottolineare due punti, uno propedeutico di ordine epistemologico e uno conseguente di ordine etico e politico.

I termini del problema epistemologico sono ben noti. L'errore più comune è quello di considerare la cultura altra come entità compatta, solida, congruente. Le culture sono differenziate al loro interno, articolate, stratificate come le società cui ineriscono. Nessuna cultura è statica, inerte, immutabile. Si tratta di elementari nozioni di dinamica culturale di cui si dovrebbe tenere conto quando si invoca il rispetto delle culture altre. Giacché bisogna chiedersi: quale cultura rispetteremo? Quella degli uomini o delle donne, dei giovani o degli anziani? Quella dei ricchi o dei poveri? 

E siamo così passati al secondo livello del discorso, al che fare e come farlo. Con quella rara capacità di andare al cuore delle cose, scrive: "Devo confessare  che non capisco bene cosa voglia dire rispettare le culture altre, ed è comunque un'espressione che mi evoca riserve indiane, giardini zoologici e depliant esotizzanti. Non è pensabile, non è stata mai verificata sul terreno della ricerca empirica la coesistenza di due culture che, giustapposte, non si influenzino e modifichino a vicenda. L'ibridazione, la sincretizzazione, l'innesto non solo sono inevitabili, sono segni di vitalità. La produzione culturale meticcia è la sola via di uscita concreta al dilemma dell'assimilazione espropriatrice da un lato, e della ghettizzazione escludente e stigmatizzante dall'altro, entrambe impregnate di razzismo e violenza. La via d'uscita è dunque da ricercarsi nella creazione di condizioni di esistenza che consentano la produzione di quelle culture ibride, che la storia dimostra essere l'unico prodotto reale e duraturo dei grandi movimenti di popolazione. Prodotto assai caro, in termini umani, costato molto dolore, molta fatica, molte vite: e forse l'impegno più sensato da proporsi è proprio l'abbattimento dei costi umani di produzione delle culture meticce".

Grazie, Amalia. Grazie davvero.