27 giugno 2017

Ancora troppo lavoro nero nel settore domestico e di cura

Un interessante articolo, pubblicato da Radio Vaticana, fa luce sulla situazione dela lavoro domestico, dove ufficialmente risultano impiegate quasi 900mila persone, sebbene in realtà molte altre siano invece in nero.

In merito a questa piaga, all'interno dell'articolo, si trova anche un intervento di Raffaella Maioni, Responsabile nazionale Acli Colf, la quale spiega come numerose siano le lavoratrici e i lavoratori non in regola, o regolarizzati per un numero inferiore a quello effettivamente svolto, con evidenti ripercussioni negative sulle pensioni di domani. Considerazioni analoghe riprese anche da Lorenzo Gasparrini, presidente di Cassa Colf, che rilancia sulla necessità di rivedere la normativa per agevolare le famiglie ad assumere in regola e lavoratrici domestiche.

Per chi volesse approfondire la lettura integrale dell'articolo "Colf e badanti, in Italia sono 900 mila, ma troppo lavoro nero", cliccare qui

24 giugno 2017

"Colf e badanti: il lavoro dignitoso inizia in casa". Sintesi di un convegno ricco di contenuti



Si è tenuto a Roma il 16 giugno, in occasione del 6° anniversario dell’adozione da parte dell’ILO della Convenzione Internazionale sulle lavoratrici e lavoratori domestici del 2011, il Convegno promosso dalle Acli Colf in collaborazione con Caritas Internationalis, presso la Casa Internazionale delle Donne.
Il convegno ha voluto porre l’attenzione sul lavoro domestico la cui dignità comincia proprio dal suo riconoscimento come vero lavoro.

Le Acli Colf - ribadisce Raffaella Maioni, Responsabile Nazionale Acli Colf, - da sempre lottano affinché il lavoro domestico sia riconosciuto al pari delle altre professioni. E’ un vero lavoro e così deve essere trattato. Sappiamo che anche le famiglie datrici di lavoro hanno spesso difficoltà perché sono magari persone sole, anziane. Ma questo non può tradursi nello sfruttamento di una categoria che oggi sostiene il welfare di cura in Italia. Ci vogliono più servizi, più legalità, più reti di cura in cui anche il pubblico faccia la sua parte. Basta lasciare lavoratrici e famiglie e da soli! E’ importante che anche i sindacati si diano da fare per aiutare di più questa categoria!”.

Anche il contributo del dott. Lorenzo Gasparrini, Presidente di Cassa Colf e Segretario generale di Domina, ha sollecitato una politica economica seria di medio e lungo periodo che prevedeva la possibilità di portare in deduzione non solo una parte dei contributi, ma l'intero costo del lavoro, complessivo di retribuzioni e contributi.

Durante il convegno si è fatto anche il punto rispetto alle trasformazioni del lavoro domestico e di cura, a partire dall’intervento della professoressa Sarti, incentrato a chiarire cosa sia realmente accaduto negli ultimi anni in cui il settore della cura si è progressivamente espanso e dove la crisi economica, da un lato, ha messo in difficoltà numerose famiglie e, dall’altra, ha indotto molte italiane a ritornare a fare le badanti.

In particolare il dott. Rocco Lauria, dirigente INPS, ha fornito l’aggiornamento 2017 dei dati del settore domestico in Italia confermando la femminilizzazione del settore, il trend di aumento delle donne italiane in questo settore, la diminuzione delle colf rispetto alla tenuta invece del lavoro di assistenza alla persona.

E' emerso dunque che il totale dei lavoratori domestici registrati all'INPS nel 2016 sono stati 866.747 con un decremento del -3,2% (-27366) rispetto al 2015.
Nel biennio 2015/2016 le assistenti familiari/badanti passano da 379.326 a 379.046. Le colf da 514.304 a 487.272.

Nel triennio 2014–2016 si registra un decremento degli stranieri (-3%), pari a 650.358, con un aumento invece degli italiani (+1%) che risultano essere 216.813. Rispetto al valore totale le donne raggiungono la percentuale più elevata considerando gli ultimi sei anni, ovvero l’88% (763.880), mentre gli uomini si fermano all’11,9% (102.867). Tra i paesi più rappresentativi, l’Europa dell’Est si conferma la zona geografica da cui proviene quasi la metà dei lavoratori stranieri, con 391.800 lavoratori, pari al 45,2%. Segue l’Italia con 216.389, quindi le Filippine (70.375) e l’America del Sud (60.167). Sarebbe interessante approfondire alcuni aspetti comprendendo il dato dell’aumento delle italiane, ovvero se sono “nuove cittadine italiane” oppure donne che hanno ottenuto la cittadinanza italiana.

Maria Capozzi delle Acli Colf di Torino, colf da trent’anni, è intervenuta sottolineando come anche per le italiane sia difficile far valere i propri diritti “Non è facile – dice Capozzi – farsi rispettare. E’ da trent’anni che faccio la colf, ma dobbiamo sempre stare attente anche quando semplicemente chiediamo i nostri diritti. Ogni volta che cambiamo famiglia, datore di lavoro, cominciamo sempre tutto daccapo e la nostra professionalità non viene riconosciuta”.

Tatiana Nogailic (AssoMoldave) e Svetlana Kovalska (Presidente Associazione Donne Ucraine in Italia) hanno evidenziato come oltre al mancato riconoscimento dei diritti, le lavoratrici straniere soffrano la lontananza dal proprio paese e dalle proprie famiglie, dando origine a nuovi problemi come i Children left behind, e la Sindrome italiana. “Ringraziamo l’Italia per averci accolte e per quello che ci ha dato – afferma Nogailic – ma il nostro paese ci manca. Siamo state costrette ad andare via, la nostalgia non ci abbandona mai. Allo stesso tempo il nostro paese non ci aiuta, c’è molta corruzione. Viviamo tante sofferenze”. E continua Kovalska: “Come donne, come mamme, mogli, figlie, il senso di colpa è sempre presente. Vorremmo fare di più per i nostri cari. Per questo cerchiamo di lavorare sempre tanto per mandare i soldi a casa. Purtroppo tante lavoratrici non riescono neanche ad andare dal medico, fare prevenzione e curarsi perché devono lavorare. Questo è un grave problema, come testimoniato dalle percentuali sui tumori, che colpiscono molte delle nostre connazionali lavoratrici domestiche”.

Maria Suelzu di Caritas Internationalis ha invece posto l’accento sulla condizione delle lavoratrici e lavoratori domestici a livello internazionale, dove permangono situazioni di forte sfruttamento fin da giovanissimi. Questo tema è stato affrontato anche da Leeza, di Caritas India, che, nel descrivere la difficile condizione dei lavoratori domestici indiani, ha portato l’esempio di una ragazza di 18 anni suicidatasi dopo anni di schiavitù all’interno di una famiglia. La buona notizia è che in India si sta preparando una prima bozza di legge quadro per regolamentare il settore. Ci vorrà del tempo, ma questo dà una nuova speranza.

Anche se spesso siamo concentrati sulle emergenze umanitarie – afferma Oliviero Forti, Responsabile Immigrazione di Caritas Italianaoggi bisogna riconoscere come anche in maniera più silente vi siano forme di schiavitù e abusi che passano attraverso questo lavoro di cui dovremmo occuparci in maniera maggiore”.

Riprende questo argomento rilanciando l’importanza che i lavoratori domestici si organizzino sempre più e si facciano promotori delle battaglie per i loro diritti, Elizabeth Tang, Segretaria Generale dell’International Domestic Workers Federation. “Organizzarsi in una federazione internazionale – dice Tang – è stato importante per promuovere i movimenti di base e per rendere effettiva la Convenzione ILO 189 che non deve essere solo un pezzo di carta, ma deve favorire leggi e normative a livello nazionale soprattutto in quei paesi dove i lavoratori domestici non possono neanche organizzarsi in forme associative o sindacali

Le Acli Colf in questa giornata hanno annunciato ufficialmente il loro ingresso nell’IDWF per promuovere insieme ad altre 61 organizzazioni a livello mondiale e ad oltre 500mila lavoratrici e lavoratori affiliati, i diritti e la dignità per quasi 2 milioni di lavoratrici e lavoratori domestici e di cura presenti in Italia e per i 67 milioni a livello mondiale. 

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23 giugno 2017

Il convegno alla Camera per parlare di welfare familiare: dalle criticità alle proposte


Ricco di stimoli e contenuti il convegno intitolato "Welfare familiare: incentivi fiscali e trasparenza per combattere il lavoro nero" tenutosi ieri alla Camera dei Deputati, al quale è intervenuta anche la Responsabile nazionale delle Acli Colf, Raffaella Maioni.

I lavori si sono aperti con il saluto di Khalid Chaouki, deputato PD e Coordinatore dell'intergruppo parlamentare immigrazione, il quale ha evidenziato l'aumento dei lavoratori, spesso di nazionalità straniera, impiegati nel settore domestico.

Le prospettive del lavoro domestico, nonchè le difficoltà di questo settore che ancora insistono, sono state illustrate da Andrea Zini, Vice Presidente AssidatColf, il quale ha tracciato l'identikit della colf regolarmente assunta nelle case degli italiani, specificando che per le famiglie, costrette a sostenere costi elevati per la cura dei propri cari, sarebbe necessaria la deduzione totale del costo del lavoro domestico, modalità che oltretutto consentirebbe di contrastare il lavoro nero.

Andrea Toma, Direttore di ricerca CENSIS, attraverso i numeri ha fotografato le dimensioni del settore di cura, affermando che, secondo le stime, tra assunti regolari e irregolari, sono coinvolte 1 milione e 606 mila persone, con un giro d'affari di quasi 19 miliardi di euro

Nel corso del suo intervento, Raffaella Maioni ha invece delineato le principali prosposte sostenute dalle Acli Colf: l'educazione alla legalità e alla esigibilità dei diritti, il riconoscimento dei diritti previdenziali e contrattuali, l'abolizione delle fasce contributive e la tutela piena della maternità, della malattia e del congedo parentale, esattamente come avviene per gli altri lavoratori.
Ai lavori è stato inoltre presente anche l'on. Cesare Damiano, deputato PD e presidente della Commissione Lavoro, che nel corso del suo intervento ha ribadito l'esigenza di affrontare in maniera seria e articolata il tema del lavoro domestico, la cui complessità e le cui esigenze non possono più essere trascurate.

22 giugno 2017

Pubblicato il libro di DomEQUAL "Domestic workers speak"

E' finalmente disponibile l'e-book "Domestic workers speak: a global landscape of voicer for labour rights and social recognition" (I lavoratori domestici parlano: un panorama globale delle voci per i diritti del lavoro e il riconoscimento sociale) il libro di DomEQUAL, a doppia firma di Giulia Garofalo Geymonat e Sabrina Marchetti, in cui sono raccolte le testimonianze di ben 23 gruppi di lavoratori domestici che illustrano le loro lotte fatte di solidarietà, resistenza e richiesta di eguaglianza e diritti, nella costante ricerca di maggiore visibilità, sostegno politico ed economico.

All'interno di questo libro è stato chiesto agli attivisti dei diritti dei lavoratori domestici di parlare delle esperienze e delle battaglie dei loro movimenti. I contributi provengono da ogni parte del mondo: dall'Africa all'Europa, dall'Asia all'America Latina.

Per l'Italia, molto interessante è il capitolo in cui parlano le Acli Colf in un dialogo/intervista tra Pina Brustolin, storica dirigente delle Acli Colf, e Raffaella Maioni, Responsabile nazionale Acli Colf.
Il racconto traccia la storia e le battaglie per il riconoscimento dei diritti delle lavoratrici domestiche in Italia, fino ad evidenziare come oggi il lavoro in questo settore si sia trasformato: nuove sfide e difficoltà tra cui "...l'indifferenza e la poca attenzione" verso le donne, lavoratrici domestiche, assistenti familiari che quotidinamente svolgono un lavoro prezioso e insostituibile, che è anche parte della "storia di tutti noi".

21 giugno 2017

Le Acli Colf partecipano, alla Camera, ad un convegno sul Welfare Familiare

Giovedì 22 giugno, la Responsabile nazionale delle Acli Colf  Raffaella Maioni parteciperà al convegno dal titolo "Welfare familiare. Incentivi fiscali e trasparenza per combattere il lavoro nero". L'incontro vuole affrontare il tema della trasparenza e della semplificazione per la categoria dei lavoratori domestici, cercando di costruire un dialogo virtuoso tra le istituzioni e gli attori del settore.
Nel corso dei lavori, che si terranno presso la Camera dei Deputati dalle 10 alle 13, saranno previsti anche gli interventi di:

Khalid Chaouki - deputato PD, Coordinatore intergruppo parlamentare immigrazione
Cesare Damiano - deputato PD, Presidente Commissione Lavoro
Renata Polverini - deputata FI, Commissione Lavoro
Raffaella Maioni - Responsabile nazionale Acli Colf
Andrea Zini - Vice Presidente AssindatColf
Andrea Toma - Direttore di ricerca Censis

Il convegno si svolgerà nella sala "Aldo Moro"

20 giugno 2017

Domina, la presentazione della ricerca sul lavoro domestico e sulle famiglie datrici di lavoro

Mercoledì 21 giugno le Acli Colf parteciperanno alla presentazione della ricerca di Domina, Associazione nazionale Famiglie e Datori di Lavoro, realizzata in collaborazione con la Fondazione Leone Moressa, dal titolo "Il lavoro domestico in Italia. I dati, la realtà, il valore delle famiglie datori di lavoro".

L'incontro si terrà presso la Sala del Tempio di Adriano - Camera di Commercio di Roma, in piazza di Pietra a partire dalle 9.45.

Saranno presenti esponenti del mondo politico, della ricerca e dell'università: interverranno Lorenzo Gasparrini (Segretario Generale DOMINA); on. Enrico Costa (Ministro per gli affari regionali); Massimo De Luca (Responsabile scientifico della ricerca); Enrico De Pasquale (ricercatore Fondazione Moressa); Chiara Tronchin (Ricercatrice Fondazione Moressa); Franca Biondello (Sottosegretario Ministero del Lavoro); Gianpiero Dalla Zuanna (Professore di Demografia - Università di Padova); Maria Gallotti (Responsabile dipartimento lavoro domestico ILO/ONU)



15 giugno 2017

Convegno Acli Colf, 16 giugno: il programma


Il 16 giugno si svolgerà il convegno "Colf e badanti: il lavoro dignitoso inizia in casa", realizzato da Acli Colf, con la collaborazione della Caritas Internationalis, per affrontare il tema del lavoro domestico e di cura.

E' ora disponibile il programma definitivo dei lavori che si terranno presso la Casa Internazionale delle Donne, in via della Lungara 19 (Trastevere), dalle ore 14.30 alle ore 19.00

To mark International Domestic Workers’ Day, Acli Colf, in collaboration with Caritas Internationalis, have organised the conference entitled “Domestic workers and caregivers: dignified work starts in the home”.
The event, which will take place in Rome at the International Women’s House (Casa Internazionale delle Donne, via Della Lungara 19, in the Trastevere area) running from 14.30 until 19.00. 

Il programma del convegno

14 giugno 2017

The Global Fight for Domestic Workers' Rights


Il 15 giugno a Venezia inizia il secondo simposio di DomEQUAL il nuovo progetto di ricerca quadriennale che si occupa di diritti delle lavoratrici e dei lavoratori domestici nel mondo.


Questa volta si discuterà delle complessità legate alle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori domestici per i loro diritti, e alle loro organizzazioni collettive.

Ci saranno studiose, policy-makers e leader del movimento globale delle lavoratrici e lavoratori domestici che hanno direttamente contribuito ai grandi cambiamenti avvenuti in questo campo nell’ultimo decennio. Le speakers vengono da Stati Uniti, Messico, Sudafrica, Ecuador e Hong Kong, oltre che da Spagna, Germania, Svizzera, Grecia, Francia, Gran Bretagna e Italia.

Le Acli Colf saranno rappresentate dalla Responsabile nazionale, Raffaella Maioni, moderatrice del panel "Workers organization and trade union" (Organizzazioni di lavoratori e sindacati).

Il simposio si terrà presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dal pomeriggio di giovedì 15 alla mattina di venerdì 16 giugno. E’ aperto a tutte/i.
L’evento sara’ seguito da Open Democracy e www.ingenere.it .

In allegato la locandina del simposio e qui l’evento Facebook:

Alla fine del simposio, si terrà l’assemblea generale del Network di ricerca sui diritti delle lavoratrici domestiche (qui più info). L’ assemblea è aperta a tutte/i.

Per maggiori informazioni è possibile contattare l’indirizzo domequal@unive.it.

12 giugno 2017

Dal Mondo: ad Abu Dhabi un disegno di legge per tutelare i lavoratori domestici

Il Ministro delle Risorse Umane di Abu Dhabi ha recentemente rilasciato le disposizioni fondamentali della nuova legge UAE sui lavoratori domestici, successivamente approvata dal Consiglio Nazionale Federale.

Il disegno di legge, che diventerà legge quando sarà firmato dal presidente Shaikh Khalifa Bin Zayed Al Nahyan, vuole creare un ambiente con maggiori diritti per i lavoratori domestici.

La nuova legge prevederà una serie di riforme complete per tutelare i lavoratori domestici, prevedendo una serie di garanzie come il congedo annuale pagato 30 giorni e le ore minime di riposo gionaliero. Inoltre vieta il lavoro domestico ai minori di 18 anni e mira a combattere la discriminazione.

8 giugno 2017

Foggia, concluso il corso di formazione per colf e badanti

Mercoledì 7 giugno, con la consegna degli attestati di frequenza, si è concluso l'iter del 1° corso di formazione per il lavoro di cura organizzato a favore di 50 lavoratori comunitari ed extracomunitari da parte delle Acli provinciali di Foggia, in collaborazione con il Patronato Acli e le Acli Colf.

Il corso è stato frequentato da 50 lavoratori e ha visto l'interazione di vari professionisti/formatori per un totale di 40 ore di lezioni teoriche/pratiche, in cui si sono insegnate nozioni medico-sanitarie, - passando per l'alimentazione dell'anziano -, nozioni di base relative al pronto soccorso, alla preparazione e conservazione degli alimenti, alla sicurezza nei luoghi di lavoro, alle tecniche di mobilizzazione.  Inoltre sono stati forniti elementi di igiene personale e inerenti i servizi domestici, ma anche all'educazione all'interculturalità e alla relazione interpersonale, oltre ad argomenti concernenti le prestazioni previdenziali e fiscali e il contratto dei lavoratori domestici.

7 giugno 2017

Su LA7, la dott.ssa Bruni a proposito dei disagi che vivono le colf e le badanti

Nella puntata di Tagadà, trasmissione pomeridiana di approfondimento su LA7, la dott.ssa Federica Bruni, esperta di politiche attive del lavoro - che collabora ai corsi di formazione delle Acli Colf di Padova -, ha affrontato il problema della sofferenza delle donne migranti che svolgono il lavoro di cura nel nostro Paese, lasciando nel loro le proprie famiglie.

Nel corso del suo intervento, la dott.ssa Bruni ha evidenziato i disagi di molte di queste lavoratrici, divise tra la cura di una famiglia "estranea" e l'abbandono forzato della propria, nei confronti della quale si maturano sensi di colpa che possono degenerare in vere e proprie patologie psico-fisiche, come la "Sindrome Italiana".

Per vedere l'intervento, dal minuto 1.15.40, cliccare qui