30 luglio 2015

Colf: per calcolare la Naspi si guarda la retribuzione convenzionale

Ho ricevuto da poco l’indennità di disoccupazione, oggi Naspi, ma, mi aspettavo una somma molto più elevata rispetto a quella che effettivamente mi ha liquidato l’Inps. Ho un rapporto di lavoro assicurato per  30 ore settimanali ma ho una retribuzione oraria molto alta rispetto alla media. L’importo dell'assegno non è pari al circa il 75% della retribuzione media?


Dal 1 maggio 2015 è operativa la Naspi, destinata a tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, compresi i collaboratori domestici, e anche ai dipendenti pubblici con contratto a termine, che perdono involontariamente il posto di lavoro. 

Essa viene versata per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive maturate negli ultimi 4 anni ed è rapportata alla retribuzione imponibile previdenziale media: se tale importo non supera i € 1.195,00 mensili, l'indennità sarà uguale al 75% della retribuzione per i primi 4 mesi, per essere decurtata del 3% ogni mese a partire dal quinto.

Il regime previdenziale applicabile ai lavoratori domestici, però, lega la liquidazione delle prestazioni previdenziali alle c.d. “retribuzioni convenzionali”, distinguendo i rapporti di lavoro superiori alle 24 ore settimanali da quelli pari o inferiori a 24 ore settimanali. 
Per i rapporti superiori alle 24 ore settimanali le prestazioni sono calcolate indipendentemente e a prescindere dalla retribuzione globale di fatto percepita, sulla base di una retribuzione convenzionale oraria di € 5,07 (per il 2015): le prestazioni previdenziali saranno calcolate prendendo come riferimento tale retribuzione convenzionale moltiplicata per le ore assicurate, anche se il lavoratore, come nel caso di cui sopra, percepisce molto di più.

Per i rapporti di lavoro pari o inferiori a 24 ore settimanali, invece sono stabilite tre fasce, cui corrisponde una diversa retribuzione convenzionale, da identificare sulla base della retribuzione globale di fatto effettivamente percepita, comprensiva dunque di tredicesima e indennità di vitto e alloggio:
- Retribuzione fino a € 7,88: retribuzione convenzionale di € 6,97
- Retribuzione compresa tra € 7,89 e € 9,59: retribuzione convenzionale € 7,88
- Retribuzione oltre € 9,59: retribuzione convenzionale € 9,59

Può accadere dunque, che le prestazioni erogate dall’Inps siano in effetti più basse di quelle che ci si aspetterebbe applicando la mera percentuale prevista dalla legge.
Prendiamo come esempio una colf che ha lavorato 30 ore settimanali per 12 mesi nel 2015 pari a 52 settimane contributive percependo una retribuzione oraria effettiva di € 8,50 (come indicato anche nel Mav Inps da parte del datore di lavoro):
La sua retribuzione convenzionale è di € 5.07 x 30 ore settimanali x 4,3334 settimane medie in un mese pari ad una retribuzione media mensile convenzionale di € 659,11. Fino al 4° mese, le verrà pagato il 75% di € 659,11 pari a € 494,33 importo assai diverso dal 75% effettivamente percepito, che invece sarebbe pari a € 8,50 x 30 ore settimanali x 4,3334 x 75% quindi € 828,76. In definitiva, ai fini del calcolo delle prestazioni risulta avere più rilevanza il numero delle ore assicurate presso l’INPS che la retribuzione denunciata, ed è per questo che la denuncia delle ore effettivamente retribuite, è più che mai importante nel rapporto di lavoro domestico, in quanto un rapporto di lavoro denunciato per 25 ore otterrà molto meno, rispetto ad un rapporto di lavoro per 54 ore settimanali


29 luglio 2015

Progetto Crossing: la collaborazione delle Acli Colf per facilitare l'incontro di domanda e offerta di lavoro

Oggi trovare lavoro è difficile .. una grave crisi economica da cui derivano meno risorse. Ma il settore domestico e di cura regge alla crisi per i bisogni di assistenza delle famiglie...
Come Acli Colf pensiamo sia importante promuovere una rete di servizi a sostegno della domanda/offerta di lavoro affinché l'incontro tra i bisogni delle famiglie e la professionalità delle lavoratrici/lavoratori generino un matching e un rapporto di lavoro positivo.
Curare chi cura e chi viene curato: mettere in pratica queste parole significa capire la valenza che oggi ha il settore di cura per il welfare italiano.
Dobbiamo impegnarci per aiutare le lavoratrici ad avere un riconoscimento professionale a livello nazionale e le famiglie a vedersi riconosciuto un sostegno in termini di servizi e/o economico quando assistono in casa propri famigliari.
Come Acli Colf si siamo impegnate a diffondere il progetto "Crossing: servizi di family care", autorizzato e finanziato dalla Regione Lazio, e attuato da Patronato Acli ed Enaip con cui collaboriamo.
Tre gli obiettivi del progetto:
Dare dignità al lavoro di cura, garantendo alle famiglie le professionalità e le competenze delle assistenti familiari, sostenendone l'inserimento e la permanenza nel mondo del lavoro
Migliorare e potenziare il sistema di offerta presente sul territorio in materia di servizi alla persona, sostenendo la creazione e messa in rete di una pluralità di servizi pubblici e privati attivi sul territorio.
- Far emergere il lavoro sommerso, favorendo l'incontro domanda/offerta, la selezione delle assistenti familiari e il supporto alla formalizzazione dei rapporti di lavoro.
Oltre ad un primo momento informativo, il progetto, che si svolgerà a Roma, prevede anche un percorso formativo per conseguire la qualifica di Assistente Familiare.

Per maggiori informazioni contatta i seguenti recapiti:
tel 06/570871 - 06/4817040


28 luglio 2015

Le Acli Colf in televisione per parlare di Colf e Badanti

Lidia Obando, membro del Direttivo Nazionale delle Acli Colf, ha partecipato alla trasmissione "Uno Mattina - Effetto Estate". In studio anche la signora Teresa Benvenuto, Rappresentante dell'Associazione Datoriale, ed una collaboratrice familiare. Nel corso della puntata, che ha avuto come filo conduttore il tema "Badanti: potremmo farne a meno?", il figlio di una anziana ha raccontato le violenze subite dalla madre ad opera di una colf
 
Nello stigmatizzare con determinazione questo episodio, Lidia Obando ha ricordato il prezioso lavoro svolto dalle migliaia di collaboratrici che silenziosamente lavorano in Italia, le quali sopperiscono alle carenze dei servizi pubblici, assicurando alle famiglie un importante sostegno nella cura dei loro cari.
 
Alla domanda, poi, su come poter trovare una persona di fiducia, Lidia ha risposto invitando, chi ne avesse necessità, a rivolgersi alle apposite associazioni che seriamente si prendono in carico la relazione di lavoro domestico come le Acli, nonché le associazioni sindacali.

23 luglio 2015

Quando la sicurezza è a 360°

Non solo cura, non solo collaborazione nelle attività domestiche. Un’assistente familiare può rendersi utile in tanti modi, anche in situazioni non direttamente legate alle proprie tradizionali mansioni. Ne è testimonianza un recente fatto di cronaca, verificatosi a Roma, dove una lavoratrice domestica, impiegata presso la casa di una anziana, è riuscita a sventare un tentativo di occupazione abusiva da parte di un malintenzionato ai danni della padrona di casa.
L’uomo aveva sfruttato la buona fede dell’anziana per intrufolarsi nella sua casa. La badante capendo la situazione e nonostante le resistenze dell’uomo e senza perdersi d’animo - dimostrando un invidiabile coraggio e senso del dovere - , è riuscita a chiamare le forze dell’ordine e a farlo arrestare.
 
Un piccolo esempio, questo,  che dimostra l’impegno e la devozione di moltissime lavoratrici e lavoratori domestici cui troppo spesso non si riconosce il giusto valore e l’adeguata attenzione, casi che nella maggior parte dei casi non arrivano agli onori della cronaca.

21 luglio 2015

Colf e dimissioni in gravidanza

Lavoro presso una famiglia come colf. Ho scoperto di essere incinta e finita la maternità vorrei dimettermi: posso farlo liberamente? Sono previste particolari agevolazioni per la maternità?
Alla lavoratrice che si dimette in gravidanza è riservato un particolare trattamento. L’art. 24 del CCNL dei lavoratori domestici stabilisce che nel caso di dimissioni volontarie presentate durante il periodo per cui è previsto il divieto di licenziamento:
- è obbligatoria la forma scritta, per cui la lavoratrice deve presentare formale lettera di dimissioni;
- le dimissioni devono essere convalidate, a norma dell’art. 4, comma 17 e seguenti della Legge n. 92/2012. A tutela del particolare momento di fragilità in cui si trova la lavoratrice in stato di gravidanza o puerperio, l'art. 55 del d.lgs 26.03.2001 n. 151 prevede la necessità che le dimissioni nel periodo c.d. “protetto”, ovvero fino ad un anno di età del bambino, devono essere “convalidate” dal servizio ispettivo del Ministero del Lavoro competente per territorio. Tale particolare procedura, per espressa previsione normativa, non si applica però alle lavoratrici domestiche madri, che dovranno seguire la diversa procedura prevista dalla legge Fornero per tutte le ipotesi di dimissioni, tra cui rientrano anche le dimissioni delle lavoratrici domestiche (in gravidanza o meno), che dovranno essere *convalidate in sede sindacale, ovvero presso la Direzione territoriale del lavoro o presso il Centro per l’impiego o anche sottoscrivendo copia della denuncia di cessazione del rapporto inoltrata dal datore di lavoro alle competenti sedi Inps.
Per contro la lavoratrice non è tenuta al preavviso ma anzi ai sensi del comma 5 dell’art. 55 ex d.lgs 26.03.2001 n. 151, sulla tutela della maternità “in caso di dimissioni volontarie nel periodo di divieto di licenziamento la lavoratrice ha diritto alle indennità previste da disposizioni di legge e contrattuali per il caso di licenziamento”.
In questo caso dunque, la lavoratrice avrà diritto, nonostante le dimissioni, all'ASPI (ex indennità di disoccupazione) a prescindere dalla giusta causa delle stesse, ma per il solo fatto di essere intervenute nel *periodo "protetto", che per le colf, si sottolinea, non si estende fino ad un anno di età del bambino ma si arresta al periodo di maternità obbligatoria (dall'inizio della gravidanza fino a tre mesi dopo il parto).

20 luglio 2015

ILO: ancora pochi i Paesi che hanno ratificato la convenzione

A poco meno di due anni dall'entrata in vigore della convenzione dell'International Labour Organization per il lavoro domestico dignitoso (ILO 189), sono purtroppo molti i Paesi che non hanno aderito. Uno smacco per le oltre 50 milioni di lavoratrici e lavoratori che ancora oggi sono trattati come schiavi in numerose realtà del mondo dove non vengono riconosciuti loro nessun tipo di diritto.
 
Il testo della convenzione, che l'Italia ha ratificato nel 2013, è composto da ventisette articoli, apparentemente scontati: essi ribadiscono il divieto del lavoro forzato o minorile, la libertà di associazione, il no a violenza e discriminazioni, il diritto al riposo. 
Altri Paesi, come la Bolivia, le Mauritius, l'Uruguay, le Filippine hanno ratificato la convenzione rispetto alla quale dovranno adeguare le rispettive legislazioni. Si auspica che siano sempre di più i Paesi che sottoscriveranno la convenzione per arginare le intollerabili derive schiaviste cui troppe lavoratrici e lavoratori sono sottoposti, anche in Stati economicamente avanzati.











15 luglio 2015

Colf: le sospensioni per esigenze del datore di lavoro si pagano

Nel mese di agosto ho deciso di portare mia madre con me in vacanza al mare per 15 giorni. Come devo comportarmi con la sua assistente familiare? Posso darle ferie in quel periodo?
Quando il rapporto lavorativo deve essere sospeso, e la mancata prestazione lavorativa da parte della colf, dipende da esigenze esclusive e unilaterali del datore di lavoro, la lavoratrice ha diritto alla corresponsione “della retribuzione globale di fatto, ivi compreso, nel caso di lavoratore che usufruisca del vitto e dell’alloggio, il compenso sostitutivo convenzionale, sempreché lo stesso non usufruisca durante tale periodo di dette corresponsioni”.
 
Così recita l’art. 19 del Ccnl, dedicato alle c.d. “sospensioni extraferiali”, che si verificano quando, appunto, al di là e a prescindere dal periodo di ferie fissato dal datore di lavoro, vengono imposte al lavoratore periodi di riposo “coattivo”, come avviene nel caso in cui il datore di lavoro decida di trascorrere un periodo di vacanza e renda impossibile la prestazione lavorativa dell’assistente familiare:
-          comprensiva dell’indennità di vitto e alloggio se la lavoratrice per quel periodo soggiornerà in luogo diverso dall’abitazione del datore di lavoro;
-          al netto dell’indennità di vitto e alloggio, se per quel periodo usufruirà comunque dell’ospitalità facente parte della sua prestazione lavorativa, continuando a permanere presso l’abitazione del datore di lavoro anche in sua assenza.

11 luglio 2015

Dal Mondo: Caritas Lebanon, "Tratta gli altri come tu vorresti essere trattato"

Ancora oggi non si riconosce il pieno valore dell'attività delle lavoratrici e dei lavoratori domestici. In troppe occasioni e in molti Paesi, puntualmente, i loro diritti vengono calpestati e il loro ruolo sottovalutato e non adeguatamente riconosciuto.
 
Ecco allora il senso di questo breve filmato del Centro Migranti Caritas Libano, teso a diffondere un messaggio di fondamentale importanza: "Tratta gli altri come tu vorresti essere trattato". Garanzia del riposo, rispetto degli orientamenti religiosi, paga adeguata, contratto regolare: questi e molti altri gli aspetti nei quali il video si sofferma, richiamandone la centralità nell'ambito del rapporto di lavoro, per ricordare, qualora ce ne fosse bisogno, che "...the smallest details in our behavior could impact the whole world".

10 luglio 2015

10 luglio: termine ultimo per il versamento dei contributi del secondo trimestre

Entro venerdì 10 luglio i datori di lavoro domestico devono versare i contributi relativi a aprile, maggio e giugno 2015, anticipando anche la quota a carico dei lavoratori. Questa poi potrà essere trattenuta dalla  retribuzione. 
 
Per il versamento ci sono diversi canali. Via internet, attraverso il sito www.inps.it; per telefono, chiamando il contact center 803164 e utilizzando la carta di credito; il bollettino MAV inviato dall’inps o generato attraverso il suo sito; le  tabaccherie abilitate, le banche e gli uffici postali del circuito Reti Amiche. 
 
L’importo  varia in base alla retribuzione, ma per i rapporti superiori alle 24 ore settimanali diventa forfettario. Inoltre, per i rapporti di lavoro a tempo determinato, a meno che non siano giustificati dalla sostituzione di lavoratori assenti (ferie, malattia, maternità),  i contributi da versare sono maggiori. Confronta la tabella con i relativi importi contributi 2015.
 
ATTENZIONE: Oltre ai contributi INPS, il datore di lavoro è tenuto a versare anche il Contributo di assistenza contrattuale (Codice F2) per l' accesso alle numerose prestazioni della Cas.sa. ColfL'importo per il 2015, per i rapporto di lavoro a tempo determinato e indeterminato, indipendentemente da retribuzione e orario, è di € 0,03 (di cui € 0,01 carico del lavoratore) per ogni ora.
 
Per maggiori info o per richiedere un appuntamento con la sede più vicina contatta il numero verde Mondo Colf 800.74.00.44

7 luglio 2015

Le Acli Colf a Ginevra per la 4° Conferenza sul "Regulating for decent work network"

Giovedì 9 luglio le Acli Colf parteciperanno a Ginevra, presso l'ufficio internazionale del Lavoro, alla 4° Conferenza sul "Regulating for decent work network" promossa dall'Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO)



Nel corso di questo incontro, che durerà tre giorni, verranno indagate alcune dimensioni chiave del futuro del lavoro, cui anche le Acli Colf offriranno un importante contributo, spiegando il senso e gli obiettivi della propria attività, e ripercorrendo le tappe più importanti del contesto italiano e della loro storia, da sempre rivolta alla tutela ed al riconoscimento dei diritti e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori domestici.
Qui il programma delle tre giornate di confronto e lavoro che vedranno la partecipazione di numerosi ricercatori, accademici e studiosi della materia.


Ferie: luglio il mese più gettonato da colf e badanti

Con l'avvicinarsi del periodo vacanziero, è bene ricordare che, in base a quanto stabilito dall'articolo 18 del CCNL, il lavoratore ha diritto a fruire di un periodo di ferie pari a 26 giorni di ferie. I lavoratori con retribuzione mensile percepiranno la normale retribuzione senza alcuna decurtazione, mentre quelli con retribuzione ragguagliata alle ore di lavoro percepiranno una retribuzione ragguagliata ad 1/6 dell'orario settimanale per ogni giorno di ferie godute.
Quest'anno luglio sarà il mese più gettonato dalle lavoratrici e dai lavoratori domestici (colf, badanti e baby sitter) per usufruire del proprio periodo di ferie.
Questo è quello che emerge da una indagine condotta da Assindatcolf (Associazione dei datori di lavoro domestico), la quale ha analizzato le richieste di ferie pervenute dai dipendenti dei propri associati, rilevando come queste, per il periodo di luglio, siano più numerose rispetto sia all'anno precedente, sia a quelle di agosto. Questo perché le lavoratrici, soprattutto quelle straniere, preferiscono approfittare di costi di trasporto più bassi rispetto a quelli del tradizionale mese vacanziero, e inoltre anche in considerazione del fatto che molto spesso il mese di agosto, per le badanti, è un mese di duro lavoro perché quasi sempre i parenti dell'assistito sono in ferie.

1 luglio 2015

Acli Colf Cosenza: on line il servizio sull'incontro dello scorso 18 giugno

Per chi volesse visionare uno stralcio dell'incontro organizzato lo scorso 18 giugno dalle Acli Colf e intitolato "Vite altrove: donne migranti, alcoolismo, un disagio da affrontare", è possibile collegarsi sulla pagina Facebook delle Acli Colf di Cosenza dove, nella sezione video, c'è il servizio girato da una emittente locale.

Nel corso dell'incontro, si è approfonditamente discusso dei danni provocati dall'abuso di alcool da parte di alcune donne immigrate che, trovandosi in una condizione di solitudine e marginalità sociale, spesso ricorrono al bere per arginare l'ansia ed il senso di alienazione dovuto allo sdradicamento dal proprio paese.