Le Acli Colf di Verona hanno organizzato la tavola rotonda sul tema: “Il benessere degli anziani: approcci
psicologici ed educativi” Giovedì 5 marzo 2015 dalle ore 14.30 Presso Sala Civica “Elisabetta Lodi” Via San
Giovanni in Valle 13/b 37129 Verona. Un momento importante perché è stato trattato una questione di estremo
interesse per il settore del lavoro di assistenza alla persona. (Link al Programma dell'Incontro).
Il tema della tavola rotonda scelto dalle Acli Colf veronesi si pone al centro di un percorso formativo che ha un duplice obiettivo: - fornire alle assistenti familiari alcune fondamentali nozioni sulla nutrizione e sulla possibile attività fisica per le persone anziane; - riflettere, non solo, sulle fatiche fisiche, bensì soprattutto sul carico di stress e di ansia che, ogni giorno, le lavoratrici devono affrontare nella cura degli anziani siano essi malati e non.
La recente indagine promossa
dalle Acli Colf “Viaggio nel lavoro di cura” ha evidenziato che su 867
lavoratrici intervistate, il 42,4%
assiste persone non autosufficienti dal punto di vista fisico e mentale. Spesso ciò avviene senza il supporto di
altre figure assistenziali come assistenti domiciliari, infermieri/e o
assistenti sociali. Infatti il 60% delle lavoratrici afferma di occuparsi da sola
dell’assistenza.
Le mansioni che le lavoratrici svolgono, generalmente, si possono distinguere in tre ambiti:
1) cura e assistenza (aiuto
per alzarsi/ coricarsi, somministrazioni pasti, igiene personale, compagnia/ accompagnamento,
sorveglianza diurna/ notturna);
2) mansioni domestiche (preparazione
pasti, lavare, stirare, pulizia casa);
3) para sanitarie e para
infermieristiche (iniezioni, misurare la pressione, curare piaghe da
decubito, somministrazione farmaci, controllo scadenze, attività
fisico-terapiche, controllo glicemia, capacità di dialogo finalizzato al
mantenimento vigile della mente).
Il modello di lavoro delle
assistenti familiari è quello individuale, privo di legami sociali e professionali, è un microcosmo composto da lavoratrice, assistito/a, famiglia – datore
di lavoro. I tre soggetti, o due se la famiglia non c’è, devono stabilire
da soli l’equilibrio relazionale del servizio. Un equilibrio fragile fatto
spesso di ansie e stress, dove i conflitti interpersonali si riflettono subito nel
rapporto di lavoro senza alcun filtro. Diventa
difficile distinguere quando le questioni si possono risolvere con un’intesa
umana e quando invece esse hanno valenza contrattuale. Tale situazione influisce
sulla salute delle lavoratrici e provoca un inesorabile logoramento psicologico,
che secondo l’indagine citata, interessa il 39,4% delle intervistate.
Ridurre gli effetti negativi del
burnout è fondamentale per promuovere relazioni di lavoro che, almeno, non aggiungano sofferenza a sofferenza.
Il percorso formativo nasce dall’esigenza di supportare le lavoratrici nel loro
carico di lavoro con gli anziani, di fornire loro elementi di capacità di
lettura delle situazioni personali di disagio e di bisogni delle persone
accudite che a volte hanno perso la capacità cognitiva e l’autosufficienza fisica,
determinando l’incapacità di badare a se stessi.
Un momento formativo nel quale le Acli
Colf “si prendono cura di chi cura” mettendo il lavoro delle assistenti
familiare a confronto con altre professioni che in altri ambiti e con altri
approcci sono a contatto con le stesse problematiche vissute nell’ambito dei
servizi domiciliari e/o residenziali degli anziani.
Programma:
Saluti
di:
- Avv.
Italo Sandrini, Presidente Provinciale ACLI
- Giuseppe
Platino, Segretario Provinciale FAP Acli
Intervento
di:
- Avv.
Luigi Ugoli, Consigliere Comunale PD già Presidente ACLI di Verona
Tavola
rotonda coordinata da:
- Claudia
Alemani, Supervisore pedagogico Università Milano Bicocca
Intervengono:
- Davide
Martani, Responsabile area educativa - riabilitativa Fond. Moroni –GREG –
- Cristina
Martini, Psicologa di indirizzo clinico
- Daniela
Sambenati, Responsabile di strutture residenziali IAA
Conclusioni
di Clorinda Turri, Segretaria Provinciale Acli Colf