18 luglio 2012

Emersione dal lavoro nero e regolarizzazione 2012


Il testo della regolarizzazione prevista da una “disposizione transitoria” inserita nel decreto legislativo approvato il sei luglio scorso dal Consiglio dei ministri per recepire la Direttiva 2009/52/CE, è stato già firmato dal Capo dello Stato e arriverà tra qualche giorno in Gazzetta Ufficiale.
In sintesi alcune informazioni sulla disposizione transitoria inserita nel Decreto Legislativo:


I requisiti
- la dichiarazione di emersione potrà essere presentata dal 15 settembre al 15 ottobre dai datori italiani, comunitari o extracomunitari titolari di carta di soggiorno (permesso ce per soggiornanti di lungo periodo)
- il lavoratore straniero irregolare, deve essere alle dipendenze da almeno 3 mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo
- il rapporto di lavoro deve essere a tempo pieno, tranne nel caso dei lavoratori domestici, per i quali è ammesso anche un part-time da almeno venti ore settimanali
- lavoratori stranieri irregolari devono dimostrare attraverso “documentazione proveniente da organismi pubblici”  di essere in Italia almeno dal 31 dicembre 2011 (nonostante le possibili complicazioni burocratiche per dimostrare la presenza sul territorio italiano, tale norma è stata introdotta per evitare l’effetto richiamo di altri cittadini irregolari o clandestini dall’estero)

I costi
- il versamento per l’emersione costerà ai datori di lavoro 1000,00 euro per ogni lavoratore da regolarizzare
- il versamento viene considerato un contributo forfettario non deducibile dall’imposta sul reddito
- al momento della stipula del contratto di soggiorno dovranno inoltre dimostrare di aver versato regolarmente retribuzione, tasse e contributi per almeno sei mesi o, se, superiore, per tutta la durata del rapporto di lavoro

Gli esclusi
Non sono ammessi:
- datori di lavoro condannati negli ultimi cinque anni, anche con sentenza non definitiva, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per tratta o sfruttamento di prostituzione e minori, per caporalato o per aver dato lavoro a immigrati irregolari
- chi in passato ha presentato una domanda per i flussi o per altre regolarizzazioni e poi non ha assunto il lavoratore
- gli immigrati espulsi per motivi di ordine pubblico o sicurezza dello Stato e per chi è stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per uno dei reati previsti dall’articolo 380 del codice di procedura penale
- chi è considerato, anche in base a condanne non necessariamente definitive,  una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dell’Italia o di altri paesi dell’area Schengen

Per la procedura completa sarà necessario attendere qualche settimana. Entro venti giorni dalla pubblicazione del decreto legislativo, un decreto interministeriale definirà le modalità della dichiarazione di emersione, quelle del versamento del contributo forfettario, i limiti di reddito del datore di lavoro e maggiori dettagli.