Il testo della regolarizzazione
prevista da una “disposizione transitoria” inserita nel decreto legislativo
approvato il sei luglio scorso dal Consiglio dei ministri per recepire la
Direttiva 2009/52/CE, è stato già firmato dal Capo dello Stato e arriverà
tra qualche giorno in Gazzetta Ufficiale.
In sintesi alcune
informazioni sulla disposizione
transitoria inserita nel Decreto Legislativo:
I requisiti
- la dichiarazione di
emersione potrà essere presentata dal 15 settembre al 15 ottobre dai datori italiani,
comunitari o extracomunitari titolari di carta di soggiorno (permesso ce per
soggiornanti di lungo periodo)
- il lavoratore
straniero irregolare, deve essere alle dipendenze da almeno 3 mesi
dall’entrata in vigore del decreto legislativo
- il rapporto di lavoro deve essere a tempo
pieno, tranne nel caso dei lavoratori
domestici, per i quali è ammesso anche un part-time da almeno venti ore settimanali
- lavoratori stranieri irregolari devono dimostrare attraverso “documentazione
proveniente da organismi pubblici” di
essere in Italia almeno dal 31 dicembre 2011 (nonostante le possibili complicazioni
burocratiche per dimostrare la presenza sul territorio italiano, tale norma è
stata introdotta per evitare l’effetto richiamo di altri cittadini irregolari o
clandestini dall’estero)
I costi
- il versamento per l’emersione costerà ai datori di lavoro 1000,00 euro
per ogni lavoratore da regolarizzare
- il versamento viene considerato un contributo forfettario non deducibile dall’imposta sul reddito
- al momento della stipula del contratto di
soggiorno dovranno inoltre dimostrare di aver versato regolarmente
retribuzione, tasse e contributi per almeno sei mesi o, se, superiore, per
tutta la durata del rapporto di lavoro
Gli esclusi
Non
sono ammessi:
- datori di lavoro
condannati negli ultimi cinque anni, anche con sentenza non definitiva, per
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per tratta o sfruttamento di
prostituzione e minori, per caporalato o per aver dato lavoro a immigrati
irregolari
- chi in passato ha presentato una domanda per i
flussi o per altre regolarizzazioni e poi non ha assunto il lavoratore
- gli immigrati
espulsi per motivi di ordine pubblico o sicurezza dello Stato e per chi è stato
condannato, anche con sentenza non definitiva, per uno dei reati previsti
dall’articolo 380 del codice di procedura penale
- chi è considerato, anche in base a condanne
non necessariamente definitive,
una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dell’Italia o di altri
paesi dell’area Schengen
Per la procedura completa sarà necessario attendere qualche
settimana.
Entro venti giorni dalla pubblicazione del decreto legislativo, un decreto interministeriale
definirà le modalità della dichiarazione di emersione, quelle del versamento
del contributo forfettario, i limiti di reddito del datore di lavoro e maggiori
dettagli.