Lavoro come colf in una famiglia per 30 ore settimanali. Lo scorso 2 settembre ho affrontato un intervento in Day hospital: posso chiedere l’indennizzo alla Cassa colf?
Dal 1 luglio 2010 gli addetti ai servizi domestici e familiari possono accedere alle prestazioni sanitarie integrative previste dalla Cassa Colf, un importante strumento di tutela e sostegno ai lavoratori domestici, interamente finanziato dai contributi di assistenza contrattuale: all’atto del pagamento dei contributi previdenziali obbligatori con scadenza trimestrale, il datore di lavoro può infatti scegliere di aggiungere nel campo “importo” la somma di € 0,03 per ogni ora retribuita, indicando nel campo contrassegnato come codice organizzazione “C.ORG.”, il codice “F2”. Attraverso questo semplice adempimento al lavoratore saranno garantite, a determinate condizioni, alcune prestazioni assistenziali, tra cui:
- Indennità giornaliera di € 20,00 in caso di ricovero dovuto a malattia, infortunio o parto in istituti pubblici o privati, per un massimo di 20 giorni per persona per anno civile, elevata a 30 giorni in caso di forme oncologiche maligne;
- Indennità giornaliera di € 20,00 in caso di convalescenza a seguito di ricovero per intervento chirurgico, qualora sia certificata dal medico l’impossibilità di svolgere la propria attività lavorativa oppure a seguito di parto con intervento chirurgico, indipendentemente da tale attestazione, per un massimo di 10 giorni per persona per anno civile, elevata a 20 giorni in caso di forme oncologiche maligne.
Il nuovo regolamento Cassa Colf entrato in vigore il 1 gennaio 2014, prevede che tali indennità possano essere erogate anche in caso di Day hospital: se il Day hospital si è verificato dopo il 1/1/2014 è possibile fare domanda di intervento della Cassa Colf.
Attenzione però agli altri requisiti: la Cassa Colf è infatti un istituto contrattuale che si basa sulle prescrizioni e i limiti precisamente indicati dal suo regolamento, oltre i quali qualsiasi intervento non potrà che essere negato.