2 maggio 2014

Le Acli per la Festa del lavoro: a Milano a parlare è una colf


Secondo le Acli qualità del lavoro, della vita, dell'economia e delle istituzioni fanno parte di un medesimo percorso che può condurci ad uscire dalla crisi.
E così che le Acli Milanesi, che hanno presenziato alla manifestazione del 1° maggio in Piazza Duomo, hanno affidato il compito di portare la loro voce dal palco della manifestazione ad una nostra lavoratrice domestica Lyubov Gontasch delle Acli Colf di Milano, accompagnata dalla nostra responsabile provinciale, Anna Busnelli. Un momento di riconoscimento dentro e fuori le ACLI, perché è importante ascoltare la voce anche delle lavoratrici e dei lavoratori domestici, al pari degli altri lavoratori, perché troppo spesso vengono dimenticati. Per le nostre Acli Colf milanesi è stato un momento di gioia e grande soddisfazione! In allegato il messaggio delle ACLI Colf, che è stato letto in Piazza.

Durante il corteo è stato inoltre distribuito un volantino con le idee e le proposte delle Acli per il lavoro. Secondo le Acli qualità del lavoro, della vita, dell'economia e delle istituzioni fanno parte di un medesimo percorso che può condurci ad uscire dalla crisi.

Il lavoro va tutelato maggiormente contro la precarietà con l'introduzione di un contratto di ingresso orientato al tempo indeterminato nell'arco di tre anni. Va superato lo squilibrio tra chi rimane senza lavoro e chi pur di conservarlo è disposto a turni sempre più massacranti, ripartendo il lavoro, facendo spazio ai giovani e offrendo opportunità a chi viene espulso dal mondo del lavoro molto prima dell'età pensionabile.



In questo modo, secondo le Acli, il lavoro diviene una forza per sconfiggere la povertà e l'esclusione, da cui si esce anche attraverso l'istituzione di un reddito di inclusione sociale e con politiche per la famiglia (detrazioni fiscali per lavori di cura). Dal lavoro vengono pure i criteri per riformare l'economia e la finanza, riducendo la quota di ricchezza dissipata dalla speculazione finanziaria, che provoca l'abbassamento dei salari ed i tagli al welfare, e per una nuova politica industriale, per un piano straordinario per lo sviluppo sostenibile e l'occupazione.
Anche l'Unione Europea deve concorrere a rilanciare il lavoro, sostengono le Acli, anche attraverso l'istituzione di una certificazione sociale europea dei prodotti che sanzioni chi sfrutta o schiavizza i lavoratori e per garantire il mantenimento dei diritti e delle tutele per i migranti e per tutti i lavoratori che si spostano per lavoro da un Paese all'altro.
 Secondo le Acli qualità del lavoro, della vita, dell'economia e delle istituzioni fanno parte di un medesimo percorso che può condurci ad uscire dalla crisi.