4 aprile 2013

La condizione retributiva e contributiva delle donne straniere

Una interessante riflessione tratta da Fondazioneleonemoressa

A confronto con i connazionali e le donne italiane
La retribuzione media mensile di uno straniero nel 2011 è pari a 973 €. Disaggregando il dato per genere, risulta che le donne percepiscono un reddito più basso degli uomini, 790€ (donne) a fronte dei 1.122€ (uomini). Il differenziale retributivo tra stranieri e italiani si aggira intorno al -21% (- 289 €) per gli uomini e al -31% per le donne.

I contributi versati dalle donne straniere. Le donne rappresentano il 42,2% del totale dei contribuenti stranieri e i redditi da esse dichiarate ammontano al 34,7% dei redditi complessivamente dichiarati dagli stranieri. Mediamente una donna straniera dichiara annualmente 10.247 €, a fronte dei 14.100 € dichiarati dagli uomini stranieri. Un dato positivo per la componente occupazionale straniera femminile è l’aumento di contribuenti straniere del 5,2% tra il 2009 e il 2010, superiore a quello degli uomini che è stato del 3%. Infine, dall’analisi della dichiarazione dei redditi, emerge che lo scarto tra cittadini italiani e stranieri è maggiore  per gli uomini (- 9.122 €)  piuttosto che per le donne (-4.743 €). Questo è probabilmente dovuto al fatto che le disuguaglianze di genere persistono non solo tra gli stranieri, ma anche tra i cittadini autoctoni.

Per nazionalità. Le nazionalità per cui si registra il più alto numero di contribuenti donne sono l’Ucraina (71,2%), la Polonia (61,8%) e il Brasile (60,3%). Escluse Svizzera, Germania e Francia, i redditi medi annui più altri tra le donne straniere vengono percepiti dalle egiziane (15 mila €), dalle argentine (12.600 €), dalle donne provenienti dai paesi dell’ex-Jugoslavia (11.750 €) e dalle tunisine (11.590 €).
In termini di reddito dichiarato, lo scarto tra uomini e donne straniere è maggiore per la categoria femminile. Le differenze più consistenti emergono tra i brasiliani (-12.700 €) e gli argentini (-12.500 €), che costituiscono però dei casi particolari come descritto nella nota metodologica, a cui seguono gli ex-jugoslavi (-5 mila €), i senegalesi (-4.600 €) e i marocchini (-4.400 €). Solo le egiziane e le polacche riportano dei differenziali positivi rispetto ai loro connazionali di sesso maschile, rispettivamente + 3 mila € e 340 €.

Variazione % dei contribuenti tra 2009 e 2010. L’incremento maggiore di contribuenti donne ha interessato le moldave (+21,4%) e a seguire le ucraine (+14,6%), le rumene (+12,9%) e le cinesi (+12,7%). Una tendenza negativa in questo senso è invece sperimentata dalle donne provenienti dall’ex Jugoslavia.

I differenziali di reddito per regione. La percentuale di contribuenti donne sul totale dei contribuenti stranieri non varia considerevolmente da una regione all’ altra. La regione in cui tale percentuale è più alta è la Val d’Aosta (49,5%), mentre quella in cui è più bassa è la Lombardia (38,5%.) Lo stesso discorso vale per l’ammontare di redditi dichiarati dalle donne straniere sul totale dei redditi dichiarati dalla popolazione straniera: i due estremi si riconfermano essere la Val d’Aosta con una percentuale del 42% e la Lombardia con il 31%. Maggiori differenze regionali si rilevano, invece, se consideriamo il reddito medio: per le donne è più alto in Lombardia (quasi 12 mila €) e in Friuli Venezia Giulia (11 mila €), mentre è più basso in Calabria (6 mila €), Puglia (7.600 €) e Basilicata (7.800 €).
Scarica studio completo Le disuguaglianze di genere